16. Drunk calls, drunk texts, drunk tears, drunk sex

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L'anello si sfilerà al risveglio,ma questa notte ci congiunge sposi

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L'anello si sfilerà al risveglio,
ma questa notte ci congiunge sposi.

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Gli occhi di Draven puntati su me e Mallory fendevano la nebbia e squarciavano il silenzio acuto che mi perforava il timpano

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Gli occhi di Draven puntati su me e Mallory fendevano la nebbia e squarciavano il silenzio acuto che mi perforava il timpano.
In quel giardino immobile, tutta la meraviglia che i miei occhi di bambina avevano colto disvelò le sue spine e divenne improvvisamente un inferno mostruoso.

«Draven, aiutami. Tirala su.»

Mallory indossava una giubbotto di jeans decisamente over, una minigonna in pelle che le scopriva le gambe disseminati da una lunga sfilza di tagli, che a una visione ravvicinata sembravano più graffi e abrasioni.
Non capivo davvero in quale strano guaio potesse essersi infilata, ma non so perché in quel momento mi venne in mente il volto di Rochelle.
Non potevo averla immaginata, e mi chiesi se loro due non fossero collegate in qualche modo.

«È marchiata a fuoco.»
Draven indicò un punto preciso sulla sua pelle scoperta.
«Qui, in mezzo alle gambe.»

«Oh, mio Dio.»
Intravidi con orrore qualcosa che mi sembrò familiare, ma non ero certa di cosa fosse, così gonfio e sanguinolento.

«Trova Gremory e Pixie. Dobbiamo andare via, subito.»

Venni afferrata alla gola da un tale panico che per poco non caddi a terra, perché le mie autodifese andavano sempre in un'unica direzione.
Mantenni la lucidità e provai a chiamarli senza ottenere risposta, mentre Draven sollevava la mia amica per portarsela in spalla.
Io entrai dalla porta sul retro e mi intrufolai nella folla, in quel baccanale di corpi seminudi, in quel miscuglio di nubi e fluidi illuminati a intermittenza dalle luci al neon.

La sala mi sembrava essersi quasi svuotata rispetto a quando eravamo usciti, o forse era semplicemente che la gente si era spostata in qualche stanza attigua per passare ad altre attività.

Camminai reggendomi a malapena sui tacchi altissimi, cercando di comprendere dove fossi, perché i fumogeni ancora ammantavano l'aria con la loro nebbia densa e quasi irrespirabile.
Quell'odore dolciastro stava cominciando a diventare stucchevole e nauseabondo.
E ogni volta, ad ogni respiro, una stoccata in mezzo alle gambe ci teneva a ricordarmi cosa fosse appena successo.

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