Inaspettato....inevitabile

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Anche se sono una creatura della notte, non sono entusiasta di essere immersa in tutta questa oscurità. Mi torna in mente l'immagine di Carsy alle mie spalle. Occhi sbarrati che mi guardavano con terrore, consapevole di essere rimasta da sola. La bocca era rossa e rivoli di sangue escono da essa. Il mio sangue. Tutta la sua perfezione si era trasformato in qualcosa di mostruoso. Mostruoso anche per un vampiro. Poi è arrivato il dolore che ora non riesco più a sentire. Penso ai miei amici, a mio fratello che mi ha salvata dalla bestia. Non sono riuscita nemmeno a ringraziarlo e a dirgli che mi dispiace. Mi dispiace per tutto il malessere che ho procurato a lui e ai miei genitori. Il loro ricordo mi stringe il cuore e sento gli occhi bruciare. Allora non è vero che non sento più nulla. Cerco di muovermi, ma sembra che non vi sia un corpo pronto a seguire il mio volete. Non può finire in questo modo. Devo mettere in chiaro troppe questioni. Non voglio lasciare cose in sospeso. Non posso lasciare Vivy ad allenarsi da sola. Non posso permettere che Tom pensi che io lo abbia usato. Non viglio perdere coloro che amo proprio ora. Alex. Il mio angelo. Non posso lasciarlo come se gli fossi indifferente. Cerco di urlare il suo nome, imploro pietà a chiunque mi tenga in questa situazione, in questa tortura. Non sento neanche la mia voce urlare disperatamente. Poi sento qualcosa toccarmi le spalle e le braccia. Ho di nuovo la sensibilità del mio corpo. Inizio a muovermi freneticamente e sento qualcosa ,o meglio qualcuno che mi tiene per le gambe. "No, lasciatemi! Voglio vivere, vi prego" piagnucolo pietosamente. Non mi importa. Voglio vivere davvero! Stringo forte gli occhi "Hope cerca di calmarti. Sono al tuo fianco, angelo mio" la voce di Alex è come una dolce carezza. Come l'acqua dopo giorni di sete. Mi fermo di colpo e apro gli occhi nella disperata ricerca dei suoi. "Angelo mio" detto a un vampiro. Insolita cosa, ma ho bisogno di sapere, di svegliarmi da questo incubo. La prima cosa che vedono i miei occhi è quella di un volto circondato da una luce. Una visione celestiale nella sua più pura forma. Lacrime sgorgano dai miei occhi. Lentamente inizio a vedere anche i visi sollevati degli altri dietro alle spalle dell'angelo che mi stringe ancora le mani. Ha un sorriso raggiante e mi guarda con quegli occhi che poco prima desideravo con tutta me stessa e di cui non mi sono ancora saziata. Vivy si fa largo tra i ragazzi e mi abbraccia forte e piange con me. La mia cara amica, il mio appiglio, la mia nuova speranza. Cerco di abbracciarla a mia volta, ma sento un dolore lacerante alla schiena. Vivy si allontana da me e mi guarda mortificata. Carsy! "Dov'è lei? È ancora viva?" chiedo con voce tremante. "Non ti preoccupare, ci ha pensato Vivy a farla pentire di essere nata" interviene Jason guardando orgoglioso la sua ragazza. Poi si avvicina a me e mi da un bacio sulla fronte. Io non lo lascio andare e circondo la sua vita con le braccia, appoggiando la testa sul suo petto. "Mi spiace così tanto.." dico bagnandoli la maglietta con le mie stupide lacrime "Shh, non devi scusarti di nulla sorellina. Avrai tempo di farlo più avanti" mi dice ironico ed accarezzandomi i capelli. Poi è la volta di Tom che si siede accanto al divano e mi stringe a sé. "Mi sei mancata principessa" mi dice lasciandomi andare. "Anche tu mio bel cavaliere" dico sorridendogli. Dopo i saluti, Jason pensa a portarmi qualcosa per assetarmi. Bevo fino all'ultima goccia con avidità. Intanto la mia amica mi racconta di come uno dei rami da lei manipolati hanno trafitto il petto della vipera. Per essere un angelo sembrava fiera di ciò che aveva fatto e anche io lo sono. Non so neanche come la potrò ringraziare. Tutti loro. Poi cado in un sonno senza sogni senza reale intenzione di fare ciò. Quando mi riprendo non vedo di nuovo il bel viso di prima, ma il soffitto costellato della mia stanza da letto. È buio, di nuovo. Da quel che mi ha detto Tom, ho dormito per un giorno intero. Eppure a me sono sembrate solo pochi minuti. La ferita al suo braccio non è ancora guarita ed è visibile anche dall'andatura di Alex che il petto ancora gli duole. Scendo al piano di sotto e trovo Alex che avvolge il petto con della stoffa bianca. Ha una macchia grande quanto la mia mano li dove ci dovrebbe essere il cuore. Rimango paralizzata a guardare mentre con difficoltà alza il braccio per far passare la stoffa sotto. Fa una smorfia di dolore e io mi precipito ad aiutarlo a finire di fasciare la ferita. In teoria le ferite delle creature magiche dovrebbero guarire in poche ore, se non minuti. Questa volta il colpo è stato più violento e Alex e gli altri ne portano le chiare cicatrici. Lui mi lascia fare mentre delicatamente blocco la stoffa per impedire che si sfasci. Quando finisco alzo lo sguardo su di lui e mi ritrovo immersa in occhi che mi fissano intensamente. "Grazie" è tutto ciò che sento uscire dalla sua bocca. Io annuisco una volta. Il suo respiro è come una brezza mattutina sulla mia faccia. Un brivido mi scorre lungo la schiena. Continua a fissarmi e comincio a sentirmi a disagio. È a pochi centimetri da me. "Dovrei ringraziare io voi. Senza di voi non so se sarei ancora su questo mondo" dico cercando di mantenere un tono neutro. Lui si limita a sorridere e la cosa rende il groppo nella mia gola ancora più grande. È a pochi centimetri da me, basta un piccolo movimento e mi potrebbe stringere al petto. Siamo vicini. Troppo vicini. Mi allontano il più possibile fingendo di cercare qualcosa nella credenza. Sappiamo entrambi che il cibo di cui ho bisogno io è nella dispensa, allora mi volto di nuovo verso l'angelo. Il suo sguardo ipnotico non si sposta dal mio, mentre lui cerca di mettersi nel miglior modo la maglietta. "Angelo mio" aveva detto. O l'ho solamente sognato. "Potresti smetterla di fissarmi per piacere" sbotto io. La sua risata mi sembra il suono di una cantilena che avrei potuto ascoltare per ore. Hope sei invaghita di quell'essere, mi dice una vocina. Non è vero! È solo un amico, bello, ma pur sempre un amico. "Non posso farne a meno, angelo mio." mi confessa tornando serio. Ancora! Tutto ma non un angelo. Lo guardo a bocca aperta, incredula di ciò che ho appena udito. Mi sta prendendo in giro e non mi piace. "Oh, ma per favore. Lo dici solo perché non hai più una spasimante che ti sbavi dietro" dico sbuffando. Al momento almeno, penso, consapevole che tutte le ragazze morirebbero solo per ricevere uno dei suoi sguardi. I suoi tratti si irrigidiscono. Ups, forse era meglio non fargli tornare in mente Carsy. Forse era davvero interessato a lei e ha sofferto quando ha scoperto che era dalla parte delle bestie. Un misto di delusione e vergogna si impossessa di me. Ridicola. "Mi dispiace. Non volevo farti tornare in mente la tua amata" dico senza vero dispiacere. Mi guarda divertito e io ricambio con uno sguardo confuso. "La mia amata? Quella ragazza non l'ho mai sopportata" dice sedendosi al bancone. Hai sentito?! Io mi appoggio al lavandino cosicché posso guardarlo dritto in faccia. "Per questo la venivi a prendere a scuola. Ed è per questo che l'hai invitata al ballo, è chiaro" dico ironicamente. "L'unico motivo per la quale le stavo vicino era per controllare Eveline..." dice senza alcuna esitazione "...e te." Certo, mi reputava un pericolo per la sorella. E perché non lo faceva anche con Jason. Dopotutto dubito che Vivy stesse più con me che con mio fratello. "Come vedi non ho succhiato il suo sangue" le sue labbra si sollevano in un mezzo sorriso. "Non era quello che intendevo dire. Ma prima dimmi, non sarai mica gelosa angelo mio?" mi chiede con una strana luce negli occhi. Cosa?!? Lo guardo con gli occhi sbarrati. Quanti shock in una sola giornata, mi dico. "Sei pazzo? Come potrei essere gelosa di un essere così....come...come te?" balbetto "E smettila di chiamarmi "angelo mio", perché non lo sono" lui piega la testa di lato e una ciocca gli ricade sulla fronte. "Perché no? Ti dona sai? Forse non ti rendi conto di quel che hai fatto. Hai rivoluzionato la vita di mia sorella, infondendo nel suo cuore la speranza che aveva ormai perso. Hai riconciliato il rapporto con tuo fratello. Hai reso la vita di molti migliore Hope." nel suo tono di voce non vedo ironia, solo sincerità pura. Non so cosa dirgli. Era la stessa cosa che pensavo di loro. Gli unici che mi hanno saputo riportare alla "vita". "Io non...cioè non ho fatto che quel che diceva il libro...Vivy le voglio bene, certo" le frasi che escono dalla mia bocca sono totalmente senza senso. "Vuoi sapere una cosa?" mi interrompe lui "Io vi disprezzavo. Vi consideravo lo scarto dell'unità celeste. Coloro che sono capaci solo di far del male, a se e agli altri. Non vi ho mai considerati creature con anima, nemmeno capaci di provare sentimenti." confessa lui quasi dispiaciuto, ma diretto. Io annuisco comprensiva. Sembrava la mia perfetta descrizione. Almeno prima di aver conosciuto i padroni del cielo. "Ma poi..Dio. Non sai come mi sono vergognato dei miei stessi pensieri dopo essere entrato in contatto con i vampiri. Dopo aver conosciuto te, Hope!" si alza dal posto e si avvicina lentamente a me. Il mio corpo rimane immobile, mentre mille dubbi si fanno largo nella mia mente già abbastanza disordinata di suo. "Sei un angelo, perché hai salvato la mia anima dal cadere nell'odio verso le altre creature. Hai impedito che il male si impossessasse della mia anima" dice prendendomi entrambe le mani nelle sue. Dove ero io quando succedeva tutto ciò? Sento le ginocchia cedermi. Le sue mani forti stringono le mie al suo petto ferito. "Io? Ma non ho fatto nulla neanche per rendermi più simpatica. Ti ho sempre risposto male e a mala pena mi hai degnato di uno sguardo dopo la sera del ballo" gli dico ricordando nuovamente quella sera. Lui chiude per un attimo gli occhi e non capisco il significato di questo gesto. Quando li riapre vedo un grande senso di desolazione. "Mi dispiace, ma non potevo permettere che succedesse qualcosa tra noi..." io lo interrompo e libero le mie mani. "Non devi preoccuparti di questo. Non succederà nulla che tu non desideri" gli dico fredda. Allora perché mi cerca con gli occhi? Perché ha cercato un contatto fisico ora? Le lacrime rischiano di far vedere il senso di frustrazione in questo momento. Cerco di spingerlo via, ma lui blocca ogni mio movimento. Lo guardo furiosa "Non hai capito, Hope. Prima non volevo nulla, perché non ero sicuro di quello che volevi da mia sorella. Poi...poi ti ho conosciuta, ti ho osservata, ti ho compresa." mi dice tutto d'un fiato. Oh santi numi. "Come posso fare a meno di te? E non mi importa se ami Tom. È chiaro, lui è un vampiro, è divertente, è affascinante e può darti la vita che desideri. Volevo solo che sapessi che ti sono grato. Grazie Hope Moonstein." dice infine, allontanandosi da me. No. "Alex, Tom è un caro amico, ma non sarà mai più di questo." lo rassicuro io. Vedo immediatamente che la sua espressione si addolcisce quasi fosse sollevato dalle mie parole. "E tuo fratello? Non credo sarebbe felice che un angelo faccia la corte alla sua sorellina" dice incerto. Corteggiare!? Mi vuole corteggiare? Lo guardo sbalordita ed incredula. Dove è finito quel prepotente di pochi giorni fa? Quello che era indifferente nei miei confronti? Quello per il quale per la prima volta ho esperimentato la gelosia? "Se non sbaglio lui sta corteggiando tua sorella e tu non fai nulla per impedirlo" gli dico. "Al cuore non si comanda. Non lo sai angelo mio?" ancora quel nomignolo. Eh no. Al cuore non si comanda sfortunatamente. O fortunatamente, dipende dai punti di vista. Eccolo che mi raggiunge nuovamente con pochi passi. Sento la testa che impazzisce all'idea della sua presenza. Non so bene cosa voglia fare, ma non farò nulla per contraddirlo. Non ora che so che la sua indifferenza iniziale era voluta. Non ora che ci siamo detti più del necessario. Mi supera di molto e sono costretta ad alzare il volto per immergermi in quei fari verdi. La sua mano accarezza alcune ciocche dei miei capelli, mentre l'altra stringe nuovamente la mia. Un rumore sulla destra, poi le voci degli altri ragazzi nell'atrio. Il tempo delle confessioni è finito e io ed Alex ci troviamo nuovamente lontani. A differenza del ballo non mi dispiace che Alex faccia finta che nulla sia successo. Ora che so non mi importa di nulla. Non ho voglia di spiegare agli altri cosa ci siamo detti. Non capirebbero. Guardo nuovamente il mio angelo e lui mi guarda regalandomi il sorriso più bello mai visto, seguito da un occhiolino, mentre gli altri entrano in cucina "Fate i bagagli, oggi pomeriggio si torna a casa" ci informa Jason ad alta voce. "Casa" finalmente...


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