Ali di manto notturno

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Durante la notte penso e ripenso a ciò che era successo durante la serata. I miei hanno deciso che era meglio lasciarmi in pace, per stasera. Gliene sono grata, anche se mio umore non è cambiato di molto. Un misto di delusione e confusione che mi fa venire mille pensieri in testa. Continuo a pensare alla macchia nera che era rimasta al posto del fiore di Vivy. Possibile che l'unica cosa che so fare sia distruggere ciò che ho intorno? Non bastavano i pessimi rapporti che ho con il resto del mondo? No, ci si doveva mettere anche questa maledetta situazione! Stringo le lenzuola nei pugni. No so bene a che ora mi sono addormenta, ma quando mi risveglio è già mattina. Il mio umore è a terra, come la notte prima e faccio fatica a scendere al piano di sotto. Ignoro i miei in cucina ed esco da casa senza salutare nessuno. Arrivata a scuola trovo il banco di Eveline ancora vuoto e mi sento un po’ più sollevata. Almeno non sarò costretta a parlare, ma data la mia grande sfortuna, eccola che entra dalla porta con il solito sorriso stampato sulla faccia. "Allora? Cosa hanno detto i tuoi? I miei genitori erano al settimo cielo, non puoi neanche immaginare..." io interrompo il suo interessantissimo racconto. " Senti biondina non ho la benché minima intenzione ricordare ciò che è accaduto ieri. Quindi ti prego di farla finita" le dico con il tono più calmo che potevo usare, ma credo che le mie corde vocali hanno sbagliato il volume. " Senti Hope, mi spiace se il tuo incantesimo non era il massimo ok? Ma non mi piace come parli con me. Non puoi prendertela con chi non ha colpa!". Io rimango alquanto sorpresa dinanzi a questo lato sconosciuto del suo carattere. Non so come risponderle, percè so che ha ragione. Mi volto dall'altra e passo le ultime ore a torturare la matita. Dopo la scuola la mia compagna di banco si alza ed esce senza salutare. Forse è arrabbiata o forse ha capito che non le avrei dato corda, anche se avesse continuato a parlare. " Ci vediamo alle tre al bosco dietro casa" le dico mentre si allontana dall'aula di matematica. Voglio dare una possibilità a questa ragazza, anche se non me l'ha chiesta. Non voglio smettere di provarci e sperare. Non so se mi abbia sentito, fatto sta che l'aspetto per un'ora nel bosco, ma dell'angelo nessuna traccia. Furiosa, tiro fuori il libro e cerco di aprirlo, ma niente da fare. A quanto pare, l'angioletto è indispensabile. Non mi resta altro da fare che andare da lei. La cosa non mi entusiasma, ma non posso fare altro. So di essere colpevole per questo suo comportamento.

Durante il tragitto mi prendo tutto il tempo necessario per pensare a cosa dirle e a come scusarmi. La villa dei Salvatore farebbe invidia anche a Luigi XIV. E' un edificio immenso, che a confronto casa mia sembra la cuccia del cane. Entro oltre il cancello e ci metto un minuto circa solo per raggiungere la porta. Sulla destra c’é un campanello con tanto di decorazioni. Che esagerazione! Suono e ad aprirmi è Alex con una canotta azzurra, che fa intravedere in modo evidente gli addominali, e degli shorts bianchi. Mi squadra dalla testa ai piedi con fare superiore. Ho qualcosa fuori posto? Non che mi importi, eh. "C'è Eveline in casa? Ho urgente bisogno di parlarle." arrivo al punto. "Non è in casa!" scandisce le parole come fossi un'idiota. "Oh ma per favore! Vedi di chiamarla che non ho voglia di discutere." cerco di mantenere la calma. Stupido arrogante che non sei altro, penso. " Se vuoi continuare a vedere mia sorella devi essere meno acida, chiaro?" dice con la sua voce roca " Ora puoi entrare e chiederle scusa!" aggiunge. Cosa? Per chi mi ha presa questo zoticone? Sto per ribattere, quando vedo Vivy scendere dalle scale. "Ciao Hope. Ti prego, entra" mi dice educatamente e scansando il braccio di Alex dalla porta. Io entro evitando il più possibile il contatto con Alex. "Di cosa volevi parlarmi?" chiede. Io guardo Alex, che capisce subito, ma invece di andarsene subito mi guarda dritta negli occhi, come per avvisarmi. Dopo poco si gira e si allontana. Se non fosse il fratello di Eveline avrebbe già preso un bel pò di botte da me. Se li merita tutti. "Volevo scusarmi con te. non avrei dovuto dire quelle cose e so che non è colpa tua. Insomma.....si questo era...". La risata dell'angelo interrompe il mio discorso preparato e che stava andando a rotoli. Io la guardo confusa. "Scusa, solo che non ti ho mai vista così in difficoltà. Bè, grazie per le scuse. Vogliamo andare?" mi dice con un sorriso e io annuisco. E una difficolta è andata. Eveline mi chiede di seguirla e io ne approfitto per guardarmi intorno. Tutto è incredibilmente sfarzoso ed elegante. Ci fermiamo dinanzi a una porta scorrevole che da su un magnifico giardino coperto. La serra è molto grande e ospita diverse tipologie di fiori, una più bella dell'altra. Ci sediamo su una panca di legno e tiriamo fuori i rispettivi libri. Sono curiosa di vedere cosa distruggerò questa volta. Subito ho la sensazione di essere osservata e guardando verso le finestre al di sopra del tetto trasparente della serra, riesco a percepire un movimento rapido delle tende di una di esse. A quanto pare la fiducia nella mia persona è pari a zero. "A quanto pare il mio fratellone non riesce a togliere gli occhi da te" la risata di Vivy mi lascia a bocca aperta. Che scemenza. "Vivy! Smettila subito" le dico. "Ok, ok. Scusami." risponde senza smettere di ridere. Apriamo i libri con la formula e ci ritroviamo nuovamente di fronte a delle parole incomprensibili. Questa volta sarò io ad iniziare, almeno non distruggerò nulla. La formula è breve e dopo averla pronunciata non accade nulla. Guardo Eveline, ma lei non mi guarda neanche. Il suo sguardo è fisso su qualcosa alle mie spalle e un brivido mi corre lungo la schiena. Non avrò mica dato vita a un mostro o qualcosa del genere? Mi giro lentamente, ma per mia sorpresa non vedo nulla. Tornando a guardare Vivy mi accorgo che la sorpresa sul suo volto ha lasciato il posto a un sorriso a 32 denti. Non aspetta neanche che io le chieda spiegazioni e mi prende la mano per trascinarmi in casa. Mi porta davanti ad uno specchio abbastanza grande da mostrare la mia intera figura. Rimango pietrificata quando scopro che ho delle ali attaccate alla schiena. Cerco di distenderle e in pochi secondi, eccole nei loro due metri di lunghezza. Il colore è di un blu scuro sulle punte, che si schiarisce verso lo smeraldo man mano che si avvicina all'attaccatura. Come il manto del cielo notturno. Sono senza parole e lo stesso è l'angelo che sta dietro di me. Mi giro verso di lei, ma per poco non colpivo il vaso cinese sul tavolo. "Sono magnifiche" sento dire da Eveline, ma ha un'espressione malinconica sul volto. La guardo interrogativa e lei scuote la testa come per scacciare dei pensieri tristi. " Scusami, dovrei essere felice per te, lo so..." . "Dimmi cosa hai Vivy, ti prego" le chiedo mettendole una mano sul braccio. "Vedi, da piccola ho avuto un piccolo incidente che mi ha porto via le mie ali. E così vedendo le tue..." non finisce la frase e una lacrima le riga il volto. Io l'abbraccio e cerco di confortarla, ma sembra che peggiori solo la situazione. Poi con un colpo di genio le dico " E se lo dicessi anche tu l'incantesimo? magari funziona per entrambe." Lei alza di scatto la testa " hai ragione , non ci avevo pensato!" ed ecco di nuovo il sorriso allegro di Eveline. Per una volta, sento di aver fatto una buona azione e sono felice di aver fatto tornare il sorriso alla mia...amica.  "Andiamo." le dico trascinandola verso la serra. Anche se non funzionasse, almeno so di aver fatto del mio meglio per la mia amica. Strano, devo ancora abituarmi a considerarla un'amica.

Perati mihi doleseum aberi talieate.

Eveline le prenuncia in fretta, come fosse una questione di vita e di morte. Forse per lei lo è, penso. Passano alcuni minuti senza che succeda nulla, ma Vivy voleva che continuassimo ad aspettare "Forse per colpa del mio problema è più difficile che si materializzino." dice, ma sento nella sua voce la delusione. Io l'abbraccio, cercando di confortarla. "Non importa Hope. Una volta tu un volta io no? E' così che funziona a quanto pare." Mi sento in colpa per aver iniziato per prima e vorrei fosse lei ad averle e non io. Anche perché a me non servono a nulla! Torniamo verso la porta scorrevole, quando il mio sguardo viene attirato da un luccichio sulle spalle di Eveline. Mi arresto di colpo e le grido di fermarsi, dopodichè trascino una Vivy alquanto sorpresa di nuovo in casa. Ormai il luccichio aveva dato vita a due ali bianche come la neve. La sua reazione è ben diversa dalla mia, infatti l'angioletto si mette saltare per tutto il salotto, rischiando di rompere molto più di un semplice vaso di un centinaio di anni fa. Alex irrompe nella stanza in un fulmine e sembra che si sia appena svegliato, perché ha i capelli sono ancora in disordine. Io evito di ridergli in faccia, anche perché mi stava fissando "Che diavolo....?" cerca di dire puntando i suoi fari verdi sui due arti formatisi sulla mia schiena. L'ho sorpreso, oooh si. Io lo guardo con uno sguardo trionfante. Si accorge della sorella solamente quando gli salta letteralmente al collo. Quando riesce a liberarsi della sorella, finalmente capisce la ragione di tanta eccitazione. Un sorriso gli si forma sulle sue labbra carnose, un sorriso che mi procura un brivido sulla schiena. Male, molto male, Hope.  Ricordati che è un arrogante, mi dice la voce nella mia testa. Peccato che non la sento. La voce di Eveline mi risveglia. "Hai visto fratellone? Hi visto come sono belle?" dice lei, facendo una piroetta su se stessa. "Si, lo sono. Sono incantevoli" dice lui, dolcemente, alla sorella e l'abbraccia alzandola da terra. Devo ammetterlo, non mi aspettavo tanto affetto da un vegetale inespressivo come lui. Entrambi sembrano essersi dimenticati della mia presenza e io non ho intenzione di interrompere questo momento tra fratelli. Subito i miei pensieri vanno Jason e all'ultima volta che abbiamo avuto un momento così. Sinceramente, non saprei dire quando era e la cosa mi da una fitta al cuore. " Hope, Hope...Hope sono così felice e devo ringraziare te per questo" mi dice la mia amica, dopo aver urlato il mio nome per attirare la mia attenzione. "Io non ho fatto nulla, Vivy, hai fatto tutto da sola." le dico. Con nessuno avrei mai parlato così,,se non con mia madre. ma lei è ok e mi piace. "Grazie." dice Alex alle spalle della sorella. Io alzo un sopracciglio e lui ride di gusto. Il suono della sua risata mi entra in testa e mi sembra il suono più bello che io abbia mai sentito. Oh, ti prego. E' solo una risata! Mi limito a sorridere, anche perché non riuscirei neanche a parlare. Maledizione a lui che mi fa questo effetto! Ho bisogno di aria fresca "Io devo andare adesso, si è fatto davvero tardi." dico guardando fuori dalla finestra il cielo scuro. Respingo le richieste di Vivy di rimanere a cena e saluto Alex, che mi risponde con un cenno. La mia amica mi accompagna alla porta e pronuncia il contro incantesimo per le ali. Dopodiché le do la buona notte e mi dirigo verso casa. Ripenso alle mie bellissime ali ed anche a quelle di Vivy. Quello sguardo fisso su di me e quella risata mi faceva ancora uno strano effetto. Non so dire bene se è una sensazione positiva o negativa, fatto sta che mai prima mi sono sentita così con una creatura. Quei bellissimi occhi. Mi metto a ridere da sola, sentendomi stupida a pensare all'angelo. Fortunatamente non c'è nessuno per le strade che circondano la Savagerock Hill. Appena entro sento mia madre chiamare il mio nome. In cucina trovo Charity a preparare il thè e mi invita a sedermi. "Dal sorriso vedo che è andata bene." dice sorridendo a sua volta. "Diciamo che è andata molto meglio di ieri" ammetto. " Voglio tutti i dettagli" dice lei mettendomi una tazza di cioccolato davanti. Cerco di gustare ogni sorso e intanto racconto i vari avvenimenti.

The Light side of DarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora