Ultima prova

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IL TEMPO... TROPPO LUNGO PER CHI ASPETTA, TROPPO VELOCE PER CHI GIOISCE, TROPPO LENTO PER CHI SOFFRE.

Ormai sono passati 10 anni, 10 anni da quello strano incidente, che per quanto mi sforzi, non riesco a dimenticare.
Tutta l'umanità doveva venire a conoscenza di quello che mi é successo eppure nessuno di loro potrà mai saperlo, nessuno si sforza di capire, di ricordare.
E infondo come potrebbero?
Le loro menti si sono svuotate, cancellate per sempre. Quello che gli resta sono solo ricordi, ricordi perennemente felici, ricordi falsi.
E per quanto mi sforzi io, al contrario, non posso vivere di questi ricordi, perché seppure siano felici non sono la verità.
Ma quello che é successo a me é tutta un altra storia... forse dovrei raccontarla o forse dovrei tenerla per me. Ma tutti meritano di sapere, anche se spesso, quello di cui verranno a conoscenza non sarà gradevole e difficile da dimenticare.

-NUMERO 17-
Una voce meccanica spezzo il silenzio che si era venuto a creare tra Kristen e sua sorella.
Un ultimo abbraccio privo di qualsiasi parola le diede una spinta in più per affrontare quell'ultimo esame. Sarebbe stato l'ultimo. Poi sarebbe stata libera.
Kristen esitó prima di abbassare la maniglia e oltrepassare la soglia della porta.
All'interno della stanza, ai due lati della porta c'erano due persone, alla sua sinistra, Kristen notó un ragazzo di forse un anno più grande, completamente vestito di bianco, i suoi capelli non erano di colore nero, come in tutte le persone, erano più chiari e (sembrerebbe) non molto ordinati, quest ultimo senza neanche dare il tempo a Kristen di guardare l'uomo vestito di nero al lato della porta le prese il braccio con una stretta talmente solida da fermarle quasi la circolazione, avanzó verso un tavolo rettangolare al centro della stanza e fece segno a Kristen di sedersi, poi si sedette dall'altro capo del tavolo, al centro di quest' ultimo c'era un piccolo contenitore metallico.

Il ragazzo di fronte a Kristen, che da seduto sembrava meno inquietante, spostó la bottiglia metallica davanti a Kristen. Subito dopo si sentì una voce metallica femminile che pareva provenisse dal nulla

-BEVI- disse.

A Kristen non sembró affatto strana quella situazione, non era solo in occasione del test. Ogni giorno in ogni situazione la gente di quella società non provava alcun tipo di emozione, priva di qualsiasi stato d'animo. Incapace di provare stati mentali e psicologici che sono i sentimenti. Possiamo dire che era una società in cui tutti aiutavano, erano gentili e disponibili con il prossimo ma il loro comportamento era poco diverso da quello di un robot, non erano umani, non più.

Kristen non era diversa, ma lei, a differenza degli altri, si rendeva conto ogni giorno di più che non era il modo in cui doveva vivere, qualcosa dentro di lei, anche se non sapeva cosa, la spronava a pensare che il mondo non fosse così in realtà.
È vero, lei non era a conoscenza dei sentimenti, ma non era neanche del tutto ignara che qualcosa poteva cambiare dentro di lei, qualcosa in grado di colmare il vuoto di non provare niente.

Senza pensarci due volte Kristen aprì rapidamente la boccetta e la portó alla bocca, in realtà non aveva mai capito che tipo di test o di esame era quello che ogni persona, con esclusione di nessuno, faceva all'età di 15 anni. Ormai tutti avevano smesso di chiederselo, perché, beh, a parte Kristen, nessuno possedeva un briciolo di curiosità, ed era proprio così che doveva andare.
Ma qualcosa quel giorno andó storto.
Dopo aver bevuto il liquido la ragazza aprì gli occhi e in quel millesimo di secondo si accorse di provare qualcosa, era qualcosa che non si puó spiegare, ma fu per la prima volta in vita sua, SORPRESA.
É come se tutto quello che per una vita non c'era stato ora fosse riapparso magicamente.
Un freddo e infinito vuoto dentro di lei era stato colmato, e quella era di sicuro la sensazione più bella che avesse mai provato. O forse l'unica.

E quella non era la sola cosa strana, si rese conto che quella che aveva davanti agli occhi non era più la stanza di prima: era qualcosa al limite di qualsiasi immaginazione. Le pareti, il pavimento, il tavolo e tutti gli oggetti possibili che si trovavano in quella stanza erano..... vivi!
Non fraintendete, non erano animati, erano solo... colorati.
Fino ad allora Kristen era sempre vissuta nel mondo privo di colori, nel mondo bianco e nero che tutti conoscono grazie ai vecchi film. Ma era normale così. Nessuno aveva mai provato qualcosa ed é per questo che la luce non faceva alcun effetto se non di bianco e nero con qualche sfumatura grigia.
Qualcosa oltre alla sorpresa si fece spazio in Kristen: era la speranza, la speranza che esiste un mondo diverso, un mondo umano! Solo in quel momento la ragazza si rese conto che quello in cui vivevano era la menzogna, la menzogna di un mondo fondato solamente sul potere e sulla sopravvivenza.
Ed é in quel momento che Kristen seppe cosa fosse la rabbia, la rabbia di non poter vivere, la rabbia di essere solo un burattino, perché era quello che erano: erano burattini di un mondo che non gli apparteneva. Erano semplici corpi viventi senza uno scopo nell'esistenza. Non ci sono scopi quando non provi neanche la soddisfazione di averne appena raggiunto uno.

Kristen solo allora si ricordó della presenza delle dei due nella stanza, il ragazzo seduto di fronte a lei la stava fissando attentamente negli occhi scrutandola per bene, forse per capire quale fosse la sua reazione a quello che stava succedendo.
In un primo momento Kristen si sentì a disagio, ed era strano perché non aveva mai provato qualcosa quando qualcuno la guardava negli occhi, e poi parló, aveva troppe domande.

-Ehy! Tu non vedi la luce sugli oggetti? Non provi quello che provo io?-

Gridò Kristen mentre improvvisamente scattó in piedi.

Il ragazzo non si smosse a quelle domande, provó solo a scrutarla negli occhi ancora più profondamente se possibile.

-Rispondimi! Sto diventando pazza? Cosa succede??
Urlò Kristen in un momento di confusione e rabbia totale.
Il ragazzo a quelle parole sembró cambiare espressione, un espressione che Kristen non aveva mai visto su nessuna faccia, poteva trattarsi forse di comprensione o di preoccupazione, non lo sapeva di certo.

-Tu.. Tu sei come me? Tu capisci le emozioni che sto provando?

-Si.-
-E tu non dovresti provare quello che stai provando. Non va bene.

-Cosa non va bene? Perchè viviamo con un vuoto dentro?

-Non posso parlarti di questo, sappi solo che tanto tempo fa qualcuno ha deciso questo per noi e non possiamo cambiarlo.

-Ma allora perché io sto provando... perchè sento queste cose adesso?

-Perché sei una dei pochi che, nel profondo, possiede ancora umanità.
In realtà tutti ne possiedono una ma è stata soppressa tanti anni fa e il test aiuta quelle poche e rarissime persone che hanno ancora emozioni represse a portarle fuori e quindi per cinque minuti riescono a vivere diversi stati d'animo. Poi automaticamente viene cancellata la memoria e non ricorderai di aver provato qualcosa. Se vedi i colori é perchè le emozioni influenzano la mente e di conseguenza l'occhio, quindi la luce prende diverse sfumature. É tutta questione di psicologia.-

Kristen si rese conto che mentre il ragazzo parlava gli scappó una lacrima, anche se non sapeva a cosa era dovuta, si sentiva a pezzi, era triste e quella goccia di acqua che gli usci dall'occhio era dovuta sicuramente a quello.

-Perché? Non voglio sopravvivere, voglio vivere!

-mi dispiace.
Il ragazzo distolse lo sguardo e un attimo dopo Kristen urló, non voleva che succedesse. Non voleva dimenticare.
E lo voleva così tanto che riuscì a non dimenticare, per sempre. Nel corso degli anni si pentì amaramente di questo perché poteva ricordare di aver provato quelle cose ma allo stesso tempo non riuscì mai più a provare emozioni.

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⏰ Last updated: May 20, 2015 ⏰

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