Recensioni Opalescenti

Par GemmeDaScoprire

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Salve a tutti voi! Vi diamo un caloroso benvenuto su questa raccolta di Recensioni Opalescenti. In quest... Plus

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Par GemmeDaScoprire

Prima candidatura per Gemme - Fantasy

The Legend of Alhena deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una buona revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!

Titolo: The Legend of Alhena

Autore: hikariabbie

Genere: Fantasy

Sottogenere: Avventura

Trama:

Ci troviamo in un mondo fantasy, dove si mischiano popoli composti da distinti esseri magici. La nostra protagonista è Kate, una ragazza che si è sempre sentita diversa, fino a che un giorno capisce di esserlo veramente. Inizierà dunque un lungo viaggio in cui stringerà diversi legami alla ricerca del suo passato, rivelatosi ben più complicato di quanto immaginasse.

1. Correttezza grammaticale:

- Punteggiatura. Abbiamo notato molta insicurezza nella punteggiatura dei dialoghi, spesso manca una virgola e il tempo all'esterno non ha la maiuscola o minuscola come richiesto. Ricorda che se il verbo all'esterno del dialogo è un verbo dichiarativo questo va minuscolo, e all'interno del dialogo come ultimo segno di punteggiatura ci va la virgola. In ogni altro caso punto più maiuscola. E la punteggiatura va sempre e solo dentro le virgolette visto lo stile che hai scelto, abbiamo visto che a volte ne metti sia dentro che fuori.

Spesso poni la lettera maiuscola dopo i punti di sospensione, quando invece andrebbe minuscola.

Abbiamo notato diversi problemi con gli incisi:

Una bella signora sulla trentina, abbigliata elegantemente teneva in braccio —> Una bella signora sulla trentina, abbigliata elegantemente, teneva...

annuì seria, poi si mise a correre con in braccio la sorellina, che, tra le lacrime continuava a... —> annuì seria, poi si mise a correre con in braccio la sorellina che, tra le lacrime, continuava a...

Dopo qualche minuto e un'imprecazione per l'orario una ragazza assonnata si affacciò, aprendo l'anta, e la fece entrare. → Dopo qualche minuto e un'imprecazione per l'orario, una ragazza assonnata si affacciò e aprì l'anta per farla entrare.

Per capire come utilizzare gli incisi devi ricordare che ciò che poni tra due virgole è come se venisse posto tra due parentesi, prova quindi a pensare alla stessa frase rimuovendo quel frammento. In questo modo riuscirai sicuramente a individuare gli errori di questo genere.

Troppi verbi e troppe poche virgole, questo spesso dona un senso di frettolosità.

Una ragazzina che doveva avere più o meno dodici anni irruppe correndo nella stanza e la piccolina si girò di scatto urlando il nome della nuova arrivata. → In casi come questi la narrazione si fa troppo rapida e tende a diventare confusa.

Mancano delle virgole per i complementi di vocazione:

Dove pensavi di andare principessina?! —> Dove pensavi di andare, principessina

Certamente(virgola) Talt, tuttavia non devi tralasciare la potenza dell'inconscio che sono certo che ogni tanto le manda qualche segno attraverso i sogni. → ripetizione di che, prova a porre il periodo in modo differente in modo che sia più piacevole da leggere.

Attenta anche a come usi i punti e virgola.

- Verbi. In generale ci sono dei congiuntivi mancanti e costruzioni verbali un po' traballanti. Abbiamo un cambiamento di tempo in alcuni flashback, ad esempio nel capitolo uno, in cui dalla narrazione al passato si passa a quella al presente, ti facciamo notare anche questa svista:

Kate si sente tranquilla tra le braccia di quella ragazzina dagli occhi verdi che si guardava in giro spaventata [...] l'improvvisa agitazione di tutti la rendeva... —> guarda, rende, siccome stai narrando al presente.

Dall'altra parte Calaria, silenziosa e immobile. → manca un verbo.

ma lei non riferiva parola → proferiva

- Altro. Abbiamo trovato alcuni errori di distrazione e non.

 Alcune volte scrivi Cuore di Pietra in maiuscolo e altre volte in minuscolo.

E' —> È

-> sé (su di sé)

-> né (né umano né drago)

Alcuni errori di distrazione:

Eppure quel l'incognita

perderebbe tutto quella bellezza → tutta

Cosa te lo pensare? → cosa te lo fa pensare

- Ricordati che quando vai a capo all'interno di un dialogo devi riaprire le virgolette.

Mentre lei si stava per alzare Jack notò lo strano simbolo che la ragazza aveva sul braccio; evidentemente quando, prima della riunione, era stato osservato dalla fata, Jack non era ancora entrato. → non siamo proprio riuscite a capire il senso della frase.

- L'uso della d eufonica è scorretto:

ed osservava → e osservava

Stai attenta all'utilizzo della d eufonica; va utilizzata solo nel caso in cui la parola che segue la precedente inizi con la stessa lettera di quest'ultima.

2. Narrazione:

Nel prologo e nei capitoli seguenti abbiamo spesso dei bruschi passaggi, dalla situazione con quello che presumiamo il cattivo a una sequenza con Alhena, dalla scena della città in fermento al gruppo di amiche, e così via. Questa cosa si ripete anche nei capitoli successivi, non è facile stare dietro ai cambi di scenario. Così tanti cambi di scena disorientano il lettore. Se vuoi dare una panoramica di eventi al di fuori dei protagonisti puoi incentrare un capitolo solo su questo, o comunque ampliare quelle parti in modo da giustificarli. Altrimenti sembrano solo chicche in più, espedienti per sviare il problema del non sapere in alcuni casi come introdurre certe informazioni. Deve essere tutto naturale.

Proprio a questo riguardo, la cosa che a ogni modo si nota di più nella narrazione è il modo in cui vengono affrontate le cose. Più specificatamente, manca totalmente lo show don't tell, ad esempio nel primo capitolo dici direttamente il perché la città è in fermento e perché gli studiosi sono giunti a Cilla, piuttosto che mostrarlo attraverso azioni e avvenimenti. Questo causa un affollamento di notizie e informazioni che sono difficili da memorizzare.

- Terminologia. La terminologia ha un registro medio basso, e non possiamo dire che questo sia davvero adatto per il genere di storie che stai scrivendo. Non che ci siano termini scorretti, ma sicuramente mancano quei termini un po' più alti e aulici che potrebbero farci immedesimare meglio in un mondo fantasy dallo stampo classico. In generale, mancano molti termini specifici; ecco un esempio banale, giusto per farti comprendere meglio:

"il tuo bis bis bis nonno" → trisavolo

C'è comunque un tentativo da parte dell'autrice di utilizzare termini più ricercati, ma nel contesto generale del registro non riescono a adattarsi bene. La soluzione è leggere, leggere, leggere: magari concentrati nel leggere high fantasy di successo e/o di buon livello, così da assimilare termini e formule di scrittura (senza copiarle, ovviamente). Magari prova a segnare le frasi che a livello stilistico ti colpiscono di più e cerca sul dizionario le parole che non conosci, stando attenta anche ai sinonimi. Questo ti aiuterà a memorizzarli.

- Descrizioni. Di descrizioni ce ne sono e tutto sommato nei punti giusti, ma sono statiche e poco approfondite, ancora vincolate da quei termini "stampino" che si vedono spesso negli high fantasy. Prova ad aggiungere descrizioni più personali, osserva il mondo e trova similitudini, concetti interessanti e pensieri che puoi sfruttare all'interno del tuo racconto. Non fermarti al "mostrare", noi vogliamo viverlo questo mondo. Riguardo questo ci vengono dati fin dall'inizio nomi di luoghi e città, ma le collocazioni di esse nel mondo (e il mondo stesso in quanto a continente, isola, penisola) rimangono molto nebulosi. In questo modo diventa difficile ricordare quali sono non avendo una base solida su cui muoversi.

- Dialoghi. I dialoghi sono molto spesso fuori luogo in quanto a contenuto e nel modo di esprimersi. Devi tenere bene a mente che ogni battuta si differenzia l'una dall'altra per contesto, contenuto e la persona che parla. Ognuno ha infatti un proprio modo di parlare e ogni contesto la sua terminologia adatta, e sta allo scrittore comprendere quali parole usare e che atteggiamento. Ad esempio, quando nel capitolo tre i ragazzi del gruppo parlano al Grande Saggio, si rivolgono a lui in modo infantile e molto poco rispettoso ed è una cosa assolutamente innaturale dato appunto il nome con cui quest'uomo è chiamato: se volevi far trasparire irriverenza, dovevi utilizzare un lessico più articolato e pungente, accompagnati da atteggiamenti che contornino la cosa. Spesso le parole appaiono quasi scritte di getto, senza soffermarsi prima sul tipo di reazione naturale che dovrebbe assumere tale persona e sul carattere della suddetta, rendendo gli scambi di battute frivoli e immaturi.

Ne abbiamo un esempio nello scambio di battute tra Jack e la protagonista quando hanno la loro prima vera conversazione → "Ma sei antipatica!" e così via. Ricorda che i dialoghi sono una parte fondamentale della costruzione di situazioni e personaggi, nei tuoi purtroppo non siamo riuscite a cogliere nulla di distintivo.

Tendenzialmente, come detto per la terminologia, non sono esattamente "moderni", ma non hanno la ricercatezza o particolarità che dovrebbero avere in un romanzo high fantasy.

Spesso ci troviamo di fronte a situazioni di "botta e risposta", di dialogo puro. Questo potrebbe non essere un punto a sfavore se solo fossero articolati bene. Ad ogni modo il botta e risposta difficilmente funziona, rende la lettura asettica e poco interessante, usa queste opportunità per accompagnare il dialogo con descrizioni delle espressioni dei personaggi, di cosa li circonda, introspezioni o qualsiasi altra cosa.

Riguardo questo ti conviene anche fare attenzione al linguaggio che utilizzi, non solo per i dialoghi e il registro, ma anche per termini e nomi. Abbiamo infatti notato che ci sono nomi "moderni" di alcuni personaggi e addirittura "Green Trunk", che è inglese. In un mondo high fantasy devi fare molta attenzione, perché se questi nomi e linguaggi attuali non hanno senso di esistere a meno che non siano giustificati per bene.

- Ritmo della narrazione. Ci sono dei momenti in cui la narrazione si fa ancora più frettolosa di quanto già non sia, queste sequenze contengono uno spropositato numero di azioni ed eventi, a volte difficili da seguire per la loro natura fantasy.

Ad esempio:

Fece per avvicinarsi alla bambina ma questa, furiosa e ferita come non lo era mai stata, lanciò un grido e una potentissima barriera bianca partì dal suo corpo, incenerendo qualsiasi cosa trovasse sulla sua strada e scaraventando via l'uomo che prese fuoco all'istante e scappò, cercando di spegnersi le fiamme dai vestiti.

Questo è un semplice esempio riportato dal prologo, abbiamo molte azioni e davvero poche descrizioni o introspezioni. Una narrazione del genere per una storia fantasy non funziona molto bene, perché non permette al lettore di immedesimarsi e capire con precisione ciò che sta avvenendo, e a lungo andare il funzionamento di un mondo nuovo, basato su magie e creature che non sono conosciute.

Questo porta ad avere anche gli avvenimenti più importanti poco approfonditi, come ad esempio l'incendio/attacco che occupa appena mezzo capitolo e l'assente impatto fisico/emotivo non si ripercuote in alcun modo sui personaggi. In generale, abbiamo trovato la lettura troppo veloce e poco profonda.

Le storie high fantasy necessitano di una narrazione lenta e approfondita per far conoscere al lettore il mondo in cui si muoverà, altrimenti non c'è modo di farlo immedesimare. Ricorda questo in particolare se vuoi continuare a scrivere questo genere.

3. Analisi completa delle tematiche:

Le tematiche che incontriamo in questa storia sono abbastanza conosciute, ormai quasi abusate. Abbiamo il gruppo di personaggi che intraprende un viaggio, la cosiddetta Compagnia, che non può non farci pensare alla Compagnia dell'Anello di Tolkien, così come molti altri elementi; la ricerca di un potere che possa aiutare a salvare il mondo e il tipico tiranno malvagio con i suoi orridi lacché.

Abbiamo forse un'altra tematica, poco più nascosta e non molto approfondita, che potrebbe essere la scoperta di se stessi. Infatti la protagonista non ricorda parte della sua infanzia né le sue origini. Ci potremmo trovare quindi a un primo timido tentativo di emulare un romanzo di formazione, che si incentri sulla ricerca e il perfezionamento di sé, ricordando i primi romanzi del ciclo bretone, ovviamente però con stampo moderno. Purtroppo la cosa non è stata gestita nel modo giusto e non si percepisce ancora pienamente questa profonda ricerca che dovrebbe esserci, anche se comunque durante questo viaggio la nostra protagonista ha molte opportunità di mostrare la sua vera natura e iniziare a scoprire se stessa e i suoi particolari legami con le controparti oscure.

Anche questi ultimi, i legami, giocano un ruolo piuttosto importante nella storia, abbiamo infatti una rete di personaggi che a volte si conoscono a vicenda, portando avanti un intrigo che non sta tanto nelle pianificazioni quanto nel destino.

4. Originalità:

Ci dispiace dire che l'originalità di questa storia è un po' carente, non siamo davvero riuscite a trovare elementi che non siano già stati trattati, o comunque trattati in modo più particolare o originale.

- Impatto iniziale. La copertina è molto confusa e non rende chiaro il genere o le tematiche della storia, tuttavia nella sinossi non è male l'idea di mostrare questa profezia, sicuramente attrae molto di più rispetto a una sinossi con la spiegazione di ciò che accade, rendendo così il lettore più incuriosito. Complimenti per come è stata scritta, si vede che c'è parecchio impegno dietro ed è molto orecchiabile (come una profezia improntata sullo stile dei canti dei giullari dovrebbe essere) e come già detto centra in pieno il suo obiettivo.

- Originalità della storia nel complesso. Pietre, libri profetici, razze magiche, viaggi per il mondo, prescelti... diciamo che la storia presenta tutti gli elementi tipici di un high fantasy. Ma il problema non è questo, i cliché non condannano una storia a prescindere, è che questi ultimi vengono mischiati insieme in maniera confusa, buttati tutti nello stesso calderone senza pensarci su due volte. Se scrivi un high fantasy devi tenere ogni cosa sotto controllo e spiegare minuziosamente e in maniera efficace tutto ciò che comporta la storia. Devi prenderti il tuo tempo e preparare bene il terreno per capire come questo influenza la storia e come fa muovere i personaggi al suo interno, visto che la costruzione del mondo e dei suoi fantastici elementie è un tratto fondamentale dell'high fantasy.

Di base abbiamo i tipici elementi caratteristici di una storia di questo genere, dalla protagonista che si riscopre essere eroina, prescelta o altre cose del genere, e a cui è messo in mano il destino del mondo. Diagonalmente, abbiamo il cattivo da sconfiggere, un tipico tiranno, privo di pietà e, purtroppo in questo caso, anche di una caratterizzazione più profonda che possa farci capire le sue ragioni.

Non sappiamo se sia un riferimento voluto o meno, ma la raccolta dei poteri delle pietre ci ha un po' ricordato la missione di Nihal nelle Cronache del Mondo Emerso, di Licia Troisi.

Ci sono molti spunti e molti dettagli che potrebbero rivelarsi interessanti nella storia, peccato che non vengano sfruttati.

- Originalità del titolo. C'è poco da dire su questo punto, "The Legend of..." è una costruzione molto usata per storie di genere fantasy, e solitamente svela il cliché della leggenda sulla protagonista, eroina, prescelta o in qualsiasi altro modo si voglia chiamare la possibile Mary Sue di turno.

5. Analisi delle falle:

- Contraddizioni. La mancanza di introspezione causa spesso contraddizioni. Ricordiamo chiaramente la reazione che ha avuto verso la madre quando le ha svelato di non essere davvero figlia loro, eppure pochi capitoli dopo la protagonista è dispiaciuta di non averla salutata. La cosa ci starebbe anche se avessimo avuto un passaggio di introspezione in cui lei si fosse messa a pensare alle ragioni della madre, al perché le avesse nascosto tale segreto e fosse quindi giunta a quella decisione. Invece non abbiamo nulla, e questa inversione di pensiero improvviso ci ha lasciate interdette.

Nel capitolo 9 ci viene raccontato che le ninfe hanno un conteggio degli anni diverso da quello degli altri: ogni due anni compiono un anno. L'idea è buona, ma crediamo che così sia un po' inverosimile. Crediamo sia una differenza di tempo un po' troppo breve per giustificare tale cambiamento.

- Pezzi mancanti. Più che un pezzo mancante, possiamo dire che è un elemento quello che manca e che non riesce a rendere viva la storia: l'introspezione.

Abbiamo molti avvenimenti, molta trama e molti elementi in questa storia, anche solo il primo capitolo ce lo fa capire: ma abbiamo poca introspezione. Prendiamo ad esempio la scena finale di questo capitolo, la protagonista, dopo aver appreso di essere una delle prescelte per salvare il mondo, scappa. Ma non abbiamo nessuna introspezione che ci illustra il perché di questa fuga improvvisa. Ci è anche difficile immaginarlo perché a causa di questa mancanza non riusciamo a conoscere bene i personaggi e quindi immedesimarci o immaginare le loro possibili reazioni.

"... dovrà entrare in completa simbiosi con l'albero, in pratica dovrà morire e rinascere poi pieno dei poteri di questa terra." → Morire e poi rinascere. Nessuno è scioccato da questo fatto?

Non sappiamo perché la protagonista perda i ricordi della sua infanzia, né come sia possibile che nei sogni, oltre ai suoi ricordi che riaffiorano lentamente, veda anche degli avvenimenti che non sono successi a lei.

- Altro. Molte cose non sono gestite al meglio, soprattutto per quanto riguarda l'approfondimento. Ci è sembrato che l'autrice non riesca ancora bene a comprendere su quali eventi e particolari focalizzarsi e come gestirli in quanto a tempo del racconto. Nel secondo capitolo abbiamo questi discorsi sul "devo andare per scoprire chi sono" e simili, riferiti a questa missione per salvare il mondo. Quello che ci ha lasciate interdette è che nulla sembra essere stato organizzato. Quindi dov'è che deve andare questa ragazza? Perché proprio al palazzo degli Alchimisti? Chi ha organizzato incontri e missioni? Ma innanzitutto, come si è diffusa la notizia che questi giovani devono compiere questa missione?

Sono cose che possiamo anche intuire con un po' di fatica, ma il fatto che non ci venga mai specificato ci lascia molto spesso a vedere quelli che rischiano di diventare buchi di trama, mancanze della caratterizzazione di un mondo fantasy totalmente inventato e che non può permettersi di non essere chiaro.

Nel capitolo quattro abbiamo qualche riflessione di Jack, e lui fa capire che sa che la ragazza non sa nulla del suo passato. Come è possibile? Come ha fatto a saperlo? Non ci sono stati dialoghi tra questi personaggi, quindi la cosa ci è sembrata molto strana, anche se Jack dice di averle "letto negli occhi", cosa che comunque non riusciamo a comprendere. Questa cosa succede spesso, ci vengono date informazioni da personaggi senza che riusciamo a capire come abbiano fatto a venirne in possesso.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

Prima di approfondire questo aspetto ti consigliamo di stare attenta ai punti di vista, cerca di mantenerne sempre almeno uno per capitolo. Abbiamo notato spesso che "rimbalzi" da uno all'altro, passando dalla descrizione dei sentimenti di un personaggio all'altro nel giro di un paio di righe. Questo tende a confondere molto il lettore perché seguire il filo dei pensieri di un solo personaggio non è fattibile, considerando anche che questo salto non è sempre facile da individuare.

Per quanto riguarda il resto abbiamo una caratterizzazione, purtroppo, molto povera.

Kate sembra essere un po' contraddittoria, passa dall'essere una ragazza forte al subire tutto passivamente. Comunque il suo personaggio (o quantomeno l'intento) è abbastanza delineato. Jack non è possibile ancora inquadrarlo per bene.

Più che i protagonisti, che stanno iniziando a venire fuori ma non ne hanno ancora la forza (forse per la brevità dei capitoli), il problema sono i personaggi secondari, soprattutto quelli che compongono la compagnia. La loro caratterizzazione è piuttosto scarsa fin dall'inizio, se non una piccola eccezione per la ninfa, che sembra essere meglio inserita nella narrazione, gli altri ci appaiono come poco più che un nome, spesso difficile da associare alla personalità che vi è dietro. Tutti sembrano inoltre avere una nota vagamente infantile, data soprattutto dai dialoghi che come abbiamo già detto hanno questo problema.

Per quanto secondari anche questi personaggi sono importanti, non dimenticarti di dare loro il giusto spazio, mostrandoci cosa provano in varie situazioni facendoli interagire di più con i protagonisti e il mondo che li circonda, altrimenti finiscono per sembrare delle semplici comparse.

Interessante è Cuore di Pietra, ma non capiamo ancora bene come e perché agisca da poterlo comprendere.

7. Coinvolgimento emotivo:

Il coinvolgimento emotivo in questa storia purtroppo è molto basso, non tanto perché non presenta tematiche o spunti interessanti che potrebbero essere approfonditi per catturare il lettore, quanto più per lo stile esageratamente frettoloso. Come detto nella sezione Narrazione, abbiamo moltissime azioni e poche riflessioni e introspezioni, queste ultime sono fondamentali per aiutare il lettore a immedesimarsi nei personaggi e quindi farsi coinvolgere dagli avvenimenti che lo feriscono o lo fanno muovere in generale. Gli avvenimenti ci passano davanti agli occhi con una certa asetticità, proprio perché l'autrice è solita raccontare i sentimenti attraverso azioni e reazioni (il piangere, il sorridere, il provare imbarazzo e via discorrendo). Per far sì che il lettore riesca a entrare nel campo emotivo dei tuoi lettori, devi fare un'analisi molto più profonda, provare a descrivere le emozioni senza nominarle, a volte. Parti da te stessa: quando sei triste, quali sono le sensazioni che provi? Come percepisci lo spazio e il tempo intorno a te? Quali e come sono disposti i pensieri che ti affollano la mente? Perché sei triste (non dicendo il fatto accaduto, ma il perché quel fatto ti ha ferito)? Fatti queste domande, impara a conoscerle, e poi applicale al personaggio, tenendo conto del suo carattere e immaginando le risposte in base a quello. È così che si crea un personaggio naturale e coinvolgente.  

8. Breve recensione della copertina:

- Quanto attira a prima vista. La copertina ha la potenzialità di essere interessante, peccato che le scelte stilistiche l'abbiano resa quasi incomprensibile. A parte il titolo, di cui parleremo approfonditamente nel prossimo punto, ci è davvero difficile comprendere che cosa rappresenti l'immagine di copertina e, soprattutto, come questa si ricolleghi alla storia.

- Sintonia degli elementi. La prima cosa che salta all'occhio è il titolo, troppo grosso per essere equilibrato, se l'intento era quello di creare una copertina in stile tipografico lo sfondo utilizzato è troppo particolareggiato per dare giusto risalto. Il nome Alhena è quasi invisibile per via del colore blu, si confonde e sparisce nello sfondo. Sempre riguardo il titolo, ciò che attira di più l'occhio è la preposizione "of" per via di come è resa la "o", questo rende paradossalmente quel pezzo di titolo più importante del resto, quando l'attenzione sarebbe dovuta essere focalizzata su Legend e, specialmente, Alhena. Il font utilizzato per il nome autore è invece chiaro e comprensibile, anche il suo posizionamento è corretto.

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