02. Corsi differenti

Începe de la început
                                    

Sorrido di rimando a Kim, annuendo piano e ringraziandola a fior di labbra. La donna inclina il capo, come a sottolineare quanto la mia gratitudine non sia necessaria.

«Già ragazzotto, abbiamo un bel po' di cose da sistemare in casa, la tua camera, la scuola, i nuovi giocattoli... ma Kathryn e la sua famiglia saranno i primi a cui faremo visita!» Dominic appare alle mie spalle, lasciandomi una leggera pacca sulla spalla prima di affiancare la moglie.

Tommy si avvicina a me e mi fa segno di abbassarmi, lo faccio e lui mi posa un piccolo bacetto sulla guancia. «Fai il bravo, ci vediamo presto». Gli faccio l'occhiolino e saluto la coppia dietro di lui.

Tiro fuori dallo zainetto una larga felpa bianca e la infilo sopra la canottiera, inizia a far fresco. Guardo il telefono sono le nove di sera, meglio se scrivo un messaggio a mamma, o quella da' di matto.

Approfitto del piccolo parchetto qua vicino per sedermi su una panchina e riposarmi un po'.

Infondo sono già in largo ritardo per la cena, non che infondo avrebbe avuto molta importanza per i miei genitori. O meglio, non importa a me. Non sono ne cieca ne stupida, mi rendo conto che il mio comportamento non gli va giù, non ne sono indifferenti.

Infilo le mani nella tasca della felpa e distendo le gambe nude, appoggiando la testa alla spalliera della panchina. Tiro un forte sospiro.

Da piccola venivo spesso in questo parchetto con Naomi, è nel mezzo di tre quartieri: il mio, quello di Naomi e, quello in cui ora abita Tommy.

Non è molto grande, ma essendo l'unico nelle vicinanze è molto frequentato.

Per quanto ci provi a negarlo molti dei miei ricordi legati a questo parco implicano anche i miei genitori. Di quando ero piccola ed abitavo ancora a Toronto mi ricordo poco e niente, la mia vita è cominciata quando ci siamo trasferiti in California.

Durante la mia infanzia i miei genitori, Grace e Robert, sono stati tutto ciò di cui una bambina potesse aver bisogno; amorevoli, protettivi e spesso impegnati a lavoro. Nonostante le loro attenzioni la loro mancanza si faceva sentire.

Mia nonna mi ha sempre fatto da babysitter, è da lei che ho imparato tutto ciò' di cui ho bisogno.

Negli ultimi anni anche il poco rispetto che nutrivo verso i mie genitori si è disintegrato. Il nostro rapporto si limita al tipico botta e risposta di ogni adolescente. Invidio la felicità con cui Naomi accoglie i suoi genitori, invidio la sua capacità di sorride e voler loro bene.

Durante l'ultimo anno mi sono auto convinta che non sia totalmente colpa mia per i sentimenti che non riesco a provare nei loro confronti.

É una terribile bugia, ma attutisce il fastidioso senso di colpa che provo nei loro confronti.

Non mi dispiace non avere un rapporto fantastico con loro, mi dispiace, invece, non esser capace a provare nulla nei loro confronti.

Abbasso lo sguardo dal cielo, guardando di nuovo il parco. C'è sempre un piccolo camion dei gelati vicino alle altalene. Se mia madre sapesse quanti soldi spendo in gelato... quel camion resiste ancora solo grazie al mio denaro. Mi alzo dalla panchina; la testa gira un po' per il mancato equilibrio, ma mi avvicino lo stesso al camioncino.

Billy, il proprietario, non c'è. «Perché se ne va così presto..?», domando retoricamente al nulla.

É davvero un peccato non poter soddisfare quando e dove voglio, le mie voglie.

«Sono le nove di sera, nessuno mangia a quest'ora il gelato». Mi giro di scatto, il cappuccio mi cade dalla testa ma non mi prendo la briga di rialzarlo. «Che ci fai qua tornado?»

Come il cielo a mezzanotte Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum