Arrivederci...?

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Ugetsu si era appena svegliato, gli occhi rossi che bruciavano, per il pianto del giorno prima. Accese la radio per distrarsi mentre cercava di prepararsi un caffè. In quel momento passava una canzone alla radio ...

Vorrei provare a disegnare la tua faccia

Ma come è togliere una spada da una roccia

Pensò a quelle parole. Lui era negato in disegno, non sarebbe mai riuscito a dipingere o a disegnare il volto di quello che era il suo ragaz ... ah è vero, si erano lasciati.

Vorrei provare ad abitare nei tuoi occhi

Per poi sognare finché siamo stanchi

Abitare negli occhi di akihiko? No, lo spaventava quel pensiero, chissà come lo vedeva dopo quello che era successo. Come un codardo? Un debole? Probabilmente ... Sognare .... Forse era l'unica cosa che poteva fare per tirarsi su di morale. Una piccola risatina. Uscì dalle sue labbra.

Vorrei trovare l'alba dentro questo letto

Quella frase gli fece pensare a quando, tornava a casa dopo giorni, causa i concerti di violino, e dopo qualche semplice saluto, finivano per aggredire uno le labbra dell'altro, Akihiko che lo spingeva nel letto e che dava inizio ad una nottata di passione, che poi poteva protrarsi fino al giorno dopo! Anche a quei ricordi sorrise, era così bello fare l'amore con lui, con la persona amata. Ma ora chi lo avrebbe accolto a casa... ?

Quando torniamo alle sei

Mi guardi e mi dici che vuoi

un'altra sigaretta

Era vero! Quando il povero Kaji era stressato prendeva a fumare più sigarette del solito chiedendo spesso a Ugestu di andarle a comprare sapendo che gli facevano male.

Una vita perfetta

Per lui il suo ideale di vita perfetta era vivere con l'uomo che amava niente di più...

Che vuoi la mia maglietta

Che vuoi la mia maglietta

Certo che il cantate sembrava leggere la mente del ragazzo. Anche quello era dannatamente vero. Amava indossare le maglie di Akihiko, gli andavano grandi a causa della taglia che portava il ragazzo, ma era per questo che Ugestu le amava, essendo anche impregnate del profumo del batterista.

E poi arrivò il ritornello.

Ho bisogno di perderti

Per venirti a cercare

Altre duemila volte

La prima lacrima scese lungo la sua guancia... era fottutamente vero, aveva prima ferito Akihiko in tutti i modi e solo dopo aver capito la gran cazzata che aveva fatto, dopo averlo fatto a pezzi, aveva cercato di riportarlo da lui, ma allo stesso tempo aveva avuto paura ieri... quando lui lo aveva richiamato... aveva avuto paura di guardarlo perché non voleva mettere di aver fatto uno sbaglio, perché aveva paura di sentire la semplice parola "addio", aveva paura di essere abbandonato. La seconda lacrima scese dall'occhio destro.

Anche se ora sei distante

Appunto, distante, ma non solo fisicamente ormai, forse non lo amava nemmeno più... No! Si rifiutava di pensarlo.

Ho bisogno di perdonarti

Per poterti toccare

Anche una sola notte

Anche se siamo soli

Come l'acqua su Marte

Lui di certo non doveva perdonare nessuno, doveva essere perdonato. Ma vista la situazione le speranze erano inesistenti . Il dolore che provava in quel momento era paragonabile ad una pugnalata nel petto. Sembrava che il suo cuore si fosse sgretolata fra le sue mani e che lui non avesse potuto fare niente se non rimanere a guardarlo, consapevole che lui era l'artefice di quello stesso male. Era stato davvero stupido pensandoci adesso. In quel momento avrebbe pagato per ritornare dal suo amato, avrebbe voluto toccarlo anche se per poco, anche solo sfiorandogli la guancia, anzi si sarebbe accontentato di vederlo per un solo misero secondo, ma per lui sarebbe stato fantastico. Avrebbe dato di tutto per passare un'altra notte con lui, per sentirsi amato .... Ma ora era solo, e le cose non sarebbero cambiate così velocemente. Spense immediatamente la radio quando si accorse che il suo viso era ormai tutt'uno con le lacrime. Ora sedeva sul suo letto mentre osservava il vuoto, pensando ad Akihiko e sentendo un vuoto nel petto, una mancanza causata semplicemente da lui. Una piccola risatina sfuggì dalle sue labbra, era stato uno stupido, stupido ad innamorarsi, stupido a credere che sarebbe durato, stupido a lasciarlo andare ... e nella sua mente riaffiora il ricordo del giorno prima. Akihiko, girato di spalle e lui che allunga la mano ma ormai non poteva fare più nulla, e si ripeteva un'unica frase ' è tutto ok' e poi 'Bye bye Akihiko' quindi il loro non doveva per forza essere considerato un addio. Vero...?






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Bye bye AkihikoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ