- Tu hai sempre odiato farti mantenere da Kidō, non è vero? -

-Ti ho detto di non... -

-NON LO STO FACENDO. Ma il senso di inadeguatezza che percepisci nel non trovare la tua autonomia è quello che percepisco io nel chiedere dei soldi al mio migliore amico. -

Riprese fiato, sotto la completa attenzione dell'altro.

-È stata dura arrivare fino a qui per me e per Genda, ma ci siamo riusciti, questa è solo una complicazione che riusciremo a risolvere. -

Lo vide emettere un suono sprezzante.

-A risolvere? SAKUMA TU STAI RISCHIANDO DI RIMANERE CIECO A VITA E GENDA SI STA SPACCANDO LA SCHIENA PER TROVARE QUEI DANNATI SOLDI. -

-CREDI CHE NON LO SAPPIA?! CREDI CHE NON SAPPIA QUANTO STIA SOFFRENDO LA PERSONA CHE AMO?! E PENSI CHE POTREI SOPPORTARE DI VEDERE IL MIO MIGLIORE AMICO ALLO STESSO MODO? Se fosse per me, andrebbe anche bene perdere la vista, io l'ho accettato, ma non posso sopportare vedere quelli a cui tengo soffrire così nei miei confronti...! -

Per la prima volta nella sua vita il moro non seppe che dire di fronte a Jirō. Nel frattempo il rumore dei palloni si era fermato ed i giocatori guardavano preoccuparti il loro allenatore.

-Mister, sta bene...? -

Si rese conto di aver alzato troppo la voce solo quando gli venne posta quella domanda, ma non fece tempo a ricomporsi che l'emicrania lo colpì così forte che dovette tenersi la testa con le mani.

- Oii...-

Crollò a terra, sentendo in cranio venire pervasa da una serie di fitte che gli resero impossibile qualunque movimento a parte rannicchiarsi sempre di più su sé stesso.

-MISTER?! -

-ALLONTANATEVI! ANDATE A CHIAMARE QUALCUNO MUOVETEVI!-

Percepì in maniera confusa le urla dei ragazzi ed Akio che provava a farlo voltare nella sua direzione, ma puntini neri gli coprirono la visuale non facendogli distinguere i contorni del suo viso.

-Jirō, guardami.... JIRō..-

E poi il buio.

~°~°~°~

La stanza era più pulita di quello che si aspettava, un enorme letto a baldacchino era posto al centro, ed il rosso alle pareti dava quell'aria lussuriosa sufficiente a ricordargli dove si trovasse.

-Allora? Pronto? -

La proprietaria di quella voce era alta e snella, con curve troppo prosperose per una persona asiatica ma non abbastanza da rientrare nella volgarità; il viso ed i capelli ben curati equilibravano con un bel tocco di raffinatezza, facendo apparire quella donna quasi come una sirena piuttosto che come la escort che era.

-Sì-

-Bene, allora siediti... -

Yūto era sempre stato bravo quando si trattava di mantenere i nervi saldi, ma quella situazione lo stava davvero mettendo a dura prova.
Aveva passato diverse ore a rigirarsi il bigliettino che Hiroto gli aveva rifilato, finché non aveva preso abbastanza fegato da riuscire a chiamare e prendere appuntamento, ma da quando era entrato in quella camera d'albergo il coraggio era andato via via scemando.
La donna, che si era presentata col nome di Ruby, era lì che lo guardava in attesa, e come comandato si sedette, più che altro perché non ce la faceva più a reggersi in in piedi.

-Allora hai qualche preferenza particolare? Posso fare quello che vuoi, entro un certo limite. -

-No. -

Anche il freddo può essere caldoUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum