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《Erik,smettila!》Charles lo guardò indignato,mentre la sua mente era ancora ancorata a quella di Erik,che ripercorreva,in un loop continuo la caduta di Banshee,il giorno prima, dal cornicione della finestra.Sentiva la risata del tedesco non solo nelle sue orecchie,ma anche nella sua mente.Ed era strano,sentire quella mente sempre affogata dal dolore e dalla commiserazione,così tranquilla e felice.
《Non è bello ridere delle sventure altrui.》lo apostrofò,cercando di trattenere una risata,in quel momento incastrata nella sua gola.
《Ammetti che ha fatto ridere anche te.》Erik,lo guardò,con quegli occhi spaventosamente azzurri e sorrise leggermente,mentre con la mano destra continuava a reggere la tazza di caffè che stava bevendo.
《Poteva rimanerci secco!》esclamò il professore,provando a mostrare un minimo di indignazione.《Non dire cazzate.》rimbeccò Lehnsherr.《Non avresti mai permesso a Sean di buttarsi giù da una finestra,se fossi stato sicuro che sarebbe morto.》
《Non sarà morto ma ha lividi ovunque.》lo corresse Charles.《Due lividi sono sopportabili.》e fu con quella frase che Xavier risentì le sofferenze di Erik,come se fossero pezzi di sè.Sentì la solitudine,l'angoscia,la paura,in maniera talmente nitida da sembrare sue.Percepiva la sete di vendetta,l'Odio per Shaw,ma anche quelle piccole emozioni serene che lo stavano accompagnando durante la sua permanenza a Villa Xavier.
Sono solo,ma forse non lo sarò per sempre.
Il pensiero di Erik,arrivò come un fulmine nella sua mente,facendolo sorridere inevitabilmente.《sei impazzito,sono particolarmente attraente stamattina o mi stai frugando nella mente?》l'ironia nella sua voce era più che palpabile,mentre Charles arrossì,in maniera quasi innaturale.Non si era neanche accorto di essersi bloccato a fissarlo,in maniera molto insistente.
Aveva osservato i suoi occhi,in quel momento assonnati,splendidamente azzurri quasi come se volessero ricordare la sua abilità nel manipolare i metalli.I suoi capelli rosso rame non sistemati come al solito,erano completamente scompigliati e indomati,talmente morbidi da fargli venire voglia di toccarli,mentre il viso era contornato da un filo di barba rossa,che lo rendeva maledettamente affascinante.Il corpo snello e marmoreo era coperto da un pantalone largo della tuta grigio e una tshirt bianca che aderiva perfettamente allo stomaco piatto.

Si sto frugando nella tua mente,ma ti trovo anche dannatamente attraente.

Charles si morse la lingua,per evitare di rispondere in maniera sconveniente.
Si era reso conto di provare qualcosa per Erik,poco dopo il rientro del loro viaggio alla ricerca di nuovi mutanti da arruolare.Aveva sentito fin troppo nitidamente le sue emozioni,i suoi sogni,i suoi ricordi,ma senza che la sua mente riuscisse a fermare quel flusso di coscienza continuo.Era come se la sua mente e quella del tedesco,fossero collegate da un filo invisibile.E lui ci si era perso in quella testa che era un pò come una calamita per il suo potere.Un potere che lui era sempre stato in grado di controllare,ma non in presenza di Erik.I suoi pensieri erano talmente forti da riuscire sopraffare anche un telepate esperto come Charles,facendogli chiedere come un uomo potesse sopportare un apporto emotivo così grande e costante.
Lo sentiva così suo,nonostante non lo fosse.
Mio.
《Mi sono incantato.》rispose velocemente Charles,voltandosi e prendendo poi il bicchiere di latte freddo che si era versato pochi minuti prima,cercando di nascondere il rossore che si era impossessato del suo viso.
《Sei sicuro di star bene?》Erik,si spostò del bordo della cucina sul quale era appoggiato e ripose il giornale di lato,accanto alla tazza,mentre si avvicinò a Charles,che era in piedi,accanto alla tavola.Era seriamente preoccupato e il padrone di casa fu felice di costatarlo.
La mano di Erik,sfiorò leggermente la guancia di Charles,trovandola bollente.
《Sei bollente.》disse velocemente.《Non è che hai la febbre?》la premura nella sua voce quasi commosse Charles,che dopo essersi reso conto dei brividi che avevano invaso la sua spina dorsale,cercò di rispondere nel modo più tranquillo possibile.
《Non è niente.》lo tranquillizzò,allontandosi di un passo,come intimorito.Erano troppo vicini,fin troppo,per i gusti di Xavier che stava spingendo su tutto il suo autocontrollo per non fare qualche gesto di cui si sarebbe pentito dopo poco.
Scomparve dalla stanza in un secondo lasciando un Erik interdetto,al centro della cucina,con ancora la mano alzata a mezz'aria.
Fammi sapere come ti senti.
Erik penso quelle parole,sapendo che sarebbero immediatamente arrivate alla mente di Charles,nonostante si trovasse,probabilmente in camera sua.Non riusciva a capire cosa lo collegasse così tanto a quel telepate dagli ideali speranzosi e pacifisti,così diversi dai suoi.
Sentiva una forza proveniente da sè e dalla sua mente,che gli imponeva di rimanere lì con Charles e lui non voleva neanche opporsi a questa volontà della sua anima.
Lui era lì,ed era felice di essere lì.
Non da solo,ma con qualcuno su cui contare e su cui avrebbe sempre potuto contare.

Du hast mich||CherikUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum