04. Stay

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NOTE: Missing moment – Ambientata tra la fine di città di ossa e l'inizio di città di cenere

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Quando Magnus si precipitò ad aprire la porta del suo loft quella sera non si aspettava certo di ricevere delle visite, men che meno di trovare la slanciata figura di Alexander Lightwood che attendeva pazientemente - con il capo chino e le mani dietro la schiena - di essere ricevuto.
Lo stregone si accigliò sorpreso ed iniziò a guardarlo dal basso verso l'alto in trepidante attesa.
Alec, da sotto le sue folte ciglia, puntò le sue iridi chiare in quelle del nascosto e prese a mangiucchiarsi distrattamente le labbra << disturbo? >> disse indicandolo con un cenno del capo.
Magnus inclinò la testa e si allargò in un sorriso << certo che no, Alexander >> e si spostò di lato invitandolo ad entrare nell'appartamento.
Alec si puntellò un istante sui piedi, ancora non del tutto convinto di aver avuto una buona idea presentandosi lì a quell'ora e soprattutto senza invito.
Avanzò di un passo e superandolo non poté fare a meno di notare l'audace abbigliamento dello stregone. 
Indossava un paio di pantaloni di lino color malva e delle pantofole rosa con sopra disegnato un unicorno, il busto era coperto solo da un paio di collane che gli ricadevano morbide sul petto glabro e da una leggera vestaglia rosa pastello – lasciata completamente aperta – la cui cinta ciondolava abbandonata lungo le gambe.
I capelli erano privi dei soliti strati di gel mentre sul viso faceva capolino un trucco piuttosto leggero rispetto ai suoi soliti standard.
Alec arrossì pensando a quanto riuscisse a risultare estremamente bello ed attraente anche in occasioni come quelle.
Si schiarì un attimo la voce prima di parlare << avrei dovuto avvisare. I-io.., ecco.., s-si magari tu avevi da fare e.. >> tentennò torturandosi le dita
<< Nessun problema >> lo rassicurò lo stregone e roteò su se stesso in maniera elegante. Lo accompagnò in salotto e dopo averlo fatto accomodare sul divano in pelle si precipitò a prepararsi un drink.
<< A cosa devo il piacere? >> disse quando gli fu di nuovo accanto e poco dopo aver iniziato a girare il contenuto del suo bicchiere con il mignolo sinistro.
Lo shadowhunter per tutta risposta incurvò le spalle ed iniziò a fissarsi intensamente le punte dei piedi.
Alec era rimasto appollaiato sul pianerottolo di Magnus per circa quaranta minuti prima di decidersi a bussare alla porta.
Non era tutt'ora in grado di dire cosa lo avesse effettivamente spinto lì quella sera.
Sapeva solo che dopo aver ucciso l'ultimo demone aveva detto a Jace di voler fare una passeggiata e successivamente le sue gambe lo avevano condotto a Brooklyn.
Lo stregone sollevò gli angoli della bocca divertito e decise di sedersi su una poltroncina vicino, esattamente di fronte ad Alec.
Bevve un sorso del suo intruglio, si passò la lingua sulle labbra ed accavallò le gambe agilmente, rigirandosi il bicchiere nelle mani. Poi iniziò ad osservare meglio il fascino indomito - e tremendamente accattivante - del giovane Lightwood.
Era in tenuta da caccia.
Considerata l'ora tarda suppose avesse appena finito il suo giro di ronda, ipotesi che si rivelò corretta quando Magnus notò delle croste di sangue secco e molteplici graffi sparpagliati lungo le braccia nude e pallide del giovane. Notò un iratze appena sotto il gomito, vista la posizione scomoda dedusse che qualcuno - con molta probabilità il suo parabatai - lo avesse aiutato a disegnarla.
Gli scarponcini erano sporchi di fango, i pantaloni scuri non erano messi meglio di tutto il resto, una fodera con all'interno un pugnale era perfettamente imbrigliata intorno alla sua gamba destra e la maglietta, di un nero sbiadito - Magnus era quasi certo che una volta doveva essere stata verde - era tappezzata di buchi e chiazze nere.
I capelli erano disordinati come al solito, una folta massa nera che ammaliava lo stregone oltre ogni limite consentito, così come gli occhi, di un blu intenso che facevano perdere Magnus dentro un mare di ricordi.
Alexander Lightwood era una continua sorpresa.
Autentica e genuina.
E nonostante il suo carattere schivo, la sua timidezza, tutto il suo riserbo, le paure, le restrizioni che si era imposto e le responsabilità che sentiva di portare sulle spalle e che lo schiacciavano giorno dopo giorno Magnus non poteva fare a meno di trovarlo interessante.
Era stata una vera scoperta per lui, quel giovane ragazzo.
Una scoperta che aveva risvegliato in lui qualcosa, forse una parte di quei sentimenti che si era ostinato a tenere nascosti a lungo e per troppo tempo. Magnus era un tipo indomito e - a modo suo - sconsiderato e per quanto molteplici volte si era ripromesso di non avventurarsi in situazioni potenzialmente pericolose – e relativamente sconsiderate - puntualmente si ritrovava a fare l'esatto contrario.
Come ad esempio, baciare Alexander.
Tecnicamente era stato proprio quell'ultimo a prendere l'iniziativa la prima volta ma lo stregone non se ne era affatto lamentato, al contrario, quel gesto impulsivo e così maledettamente impacciato, non aveva fatto altro che spingerlo ancora di più verso di lui.
<< Magnus? >> lo chiamò con voce titubante lo shadowhunter.
Sentendo il suo nome lo stregone batté le palpebre un paio di volte e riportò la sua attenzione su di lui.
<< Hai sentito quello che ho detto? >> chiese per niente infastidito dalla distrazione del nascosto.
Magnus poggiò il suo drink lungo il bracciolo della poltrona ed inclinò la testa << temo di no >> disse poi continuando a fissarlo intensamente.
Le guance del giovane Lightwood s'imporporarono e prese anche lui ad osservarsi di rimando << ho qualcosa che non va? >> domandò, poi sollevò uno scarponcino << sto sporcando tutto vero? È per questo? >> chiese sinceramente dispiaciuto e si alzò di scatto imbarazzato.
Lo stregone si affrettò a raggiungerlo in due falcate e allungò una mano verso di lui, facendo ben attenzione a non toccarlo << certo che no >> disse subito << non dire sciocchezze. Torna a sederti, Alexander >>
Alec storse il muso, nel solito gesto che faceva quando lo stregone si intestardiva a chiamarlo con il suo nome di battesimo, e si accomodò di nuovo.
Magnus lo imitò, questa volta sedendosi accanto a lui << serata faticosa? >> chiese indicando lo stato in cui riversava la sua figura.
Lo shadowhunter alzò le spalle ed annuì mesto << un paio di demoni inferiori. Niente di impegnativo, ma Jace si è portato dietro Clary e abbiamo dovuto rimediare anche ai suoi casini >>
Il sommo stregone di Brooklyn alzò gli occhi al cielo << Trace e le sue manie di protagonismo >> tubò prima di sbattere entrambe le mani sulle ginocchia << piuttosto >> ed iniziò a muovere le dita facendone uscire tante piccole scintille azzurre << posso risolvere la tua situazione in un battibaleno >>
Alec allargò gli occhi sorpreso e si mosse a disagio sul divano << n-no, non ce n'è bisogno. Posso sopportare >>
Magnus si allargò in un sorriso malizioso << non ne dubito. Temo però che sia io quello a non riuscire a tollerare la vista del tuo bellissimo corpo bistrattato in questa maniera >> e face schioccare le dita riportando magicamente Alec - e lo stato del suo abbigliamento - alla forma originale.
Il giovane sussultò e si osservò affascinato.
Nonostante conoscesse bene quel mondo e fosse consapevole degli enormi poteri dello stregone vederlo all'opera era sempre una sorpresa per lui.
<< Uhm.., grazie >> snocciolò
Magnus gli sorrise e afferrò il suo bicchiere, ne bevve il contenuto sino all'ultima goccia e con il solito portamento elegante andò a versarsene un secondo << vuoi? >> disse poi in direzione del giovane e ritornando ad affiancarlo sul divano.
Alec scosse la testa e lanciò uno sguardo dapprima sopra il tavolino - in legno pregiato - dove un elegante vassoio in ceramica esibiva un trancio di torta al cioccolato, accompagnata da una glassa scura tremendamente invitante, e successivamente su alcuni soffici cuscini a lato del divano su cui sonnecchiava indisturbato Presidente Miao.
La sua attenzione fu poi catturata dallo schermo della televisione a muro, incastrata in mezzo ad una parete attrezzata che non ricordava di aver mai visto prima. Non c'era l'audio - forse lo aveva tolto lo stesso Magnus poco prima della sua visita -  ma le immagini scorrevano veloci, ed Alec non capì cosa esattamente stessero tentando di fare i due protagonisti.
Aggrottò stranito la fronte quando nella scena successiva i due giovani si ritrovarono in un lago, completamente fradici, intenti a riprovare più volte una presa assurda in cui lui si era intestardito a voler sollevare la donna sopra di lui.
Magnus seguì il suo sguardo e sorrise << è molto più facile di quel che sembra >> disse
Alec inarcò un sopracciglio e si voltò nella sua direzione << io non ci scommetterei >>
Lo stregone sollevò gli angoli della bocca ancor di più << niente che un bel po' di allenamento non possa risolvere. Inoltre, è tutta una questione di fiducia verso il proprio partner e di abilità nel saper toccare i punti giusti >> disse muovendo sinuosamente le sopracciglia ed assicurandosi di fissarlo con la giusta dose malizia.
Le guance del ragazzo tornarono ad imporporarsi e Magnus fu tremendamente orgoglioso di essere l'artefice del suo imbarazzo.
Non perché lo trovasse divertente, ma principalmente per il fatto che adorava sapere di avere un tale ascendente su di lui << buona parte del merito va comunque ai celeberrimi bicipiti di Patrick Swayze. Riuscirebbe a sollevare anche una vecchia obesa, con l'artrite ed il morbo di Parkinson >>
<< Chi? >> chiese confuso lo shadowhunter
Magnus si portò teatralmente una mano sul petto << fingerò di non aver sentito la domanda >>
Ma quando Alec non smise di osservarlo confuso Magnus alzò gli occhi al cielo << Ghost? Donnie Darko? Bulldozer? >>
<< Sono tutte persone che dovrei conoscere? >> domandò innocentemente
Lo stregone sospirò sconsolato << la situazione è più grave di quanto pensassi >> disse in tono grave << ma può essere risolta. Fortunatamente. Senza troppi danni collaterali. Organizzeremo delle maratone cinematografiche ogni giovedì e vedrai che tutto ti sembrerà più chiaro >>
Alec aggrottò le sopracciglia e riportò lo sguardo sullo schermo.
La coppia ora stava ballando su un palco dalle modeste dimensioni, mentre un pubblico piuttosto contenuto era intento ad osservarli scettici.
<< Assaggia >> disse poi la voce incredibilmente vicina di Magnus.
Quando Alec si girò verso di lui quasi sussultò nel notare che lo stregone aveva ulteriormente accorciato le distanze tra di loro.
Aveva raccolto una gamba sotto l'anca lasciando l'altra ciondolare lungo il divano, con una forchetta gli stava porgendo un pezzo di torta al cioccolato mentre con l'altra mano inanellata aveva avvicinato il piattino sotto il suo mento.
Il giovane Lightwood deglutì e fece scorrere lo sguardo da Magnus al dolce un paio di volte.
Il sommo stregone di Brooklyn, riusciva sempre - anche nei gesti più elementari - a mettere Alec in difficoltà.
Per il Nephilim era tutto molto nuovo, ed i comportamenti di Magnus non lo aiutavano affatto.
Era già stato difficile venire a patti con sé stesso e la sua sessualità - tutt'ora aveva parecchie difficoltà in merito - figurarsi assecondare le pretese assurde ed orribilmente imbarazzanti di uno stregone stravagante ed ultracentenario.
Alec si ostinava a non voler parlare con nessuno, viveva nell'ombra e si preoccupava di attirare su di sé meno attenzione possibile, compito che era divento di gran lunga più difficile da quando aveva preso a frequentare Magnus.
Lo shadowhunter ancora non era pronto ad ammetterlo, ma da quanto lo aveva incontrato qualcosa si era acceso in lui.
Una scintilla.
Piccola ed ancora troppo fiacca.
Ma pur sempre una scintilla.
Magnus, con i suoi modi eccentrici e tremendamente schietti, gli faceva credere di poterci sperare, di confidare - segretamente - che forse un giorno anche lui avrebbe potuto vivere senza sentirsi tremendamente sbagliato e con il terrore costante di deludere la sua famiglia.
Da che ne aveva memoria, aveva sempre basato la sua intera esistenza sulla famiglia.
Sulla famiglia e sulla legge.
La legge è dura ma è la legge.
Lo aveva ripetuto come un mantra fino a quando gli si era instillato per bene nella mente.
Cosa avrebbe detto quindi la sua legge se avesse saputo di lui? 
Il cacciatore aveva realizzato che avrebbe potuto non solo infangare il buon nome dei Lightwood, facendo perdere alla sua famiglia quel rispetto che avevano faticato ad ottenere con il tempo, ma anche contrastare ed infrangere tutte quelle leggi che si era sempre prodigato a rispettare.
Alec lo sapeva.
Sapeva che la situazione non giocava propriamente a suo favore, ma Magnus era stato come un fascio di luce improvviso dopo innumerevoli notti trascorse nell'oscurità più totale. E come tale, potevi sentirtene inizialmente spaventato, ma dopo averne provato l'ebrezza te ne riscoprivi affascinato e sempre più dipendete.
Ed Alec lo era.
Era attratto dai suoi modi, dalla sua bellezza, dalla grazia, dall'arguzia, persino dal suo modo di vestire. E dai suoi baci.
Soprattutto da quelli.
Quando Magnus lo baciava lo travolgeva come un mare in tempesta.
Sentiva l'adrenalina attraversarlo da parte a parte.
E questa era stata una scoperta per uno come lui abituato a divertirsi solo sul campo, con Izzy e Jace, oppure mentre brandiva il suo inseparabile arco e faceva quello che sapeva fare meglio: proteggere le persone che amava.
Ma quella sensazione. Quella di sentirsi invincibile. Forte. Desiderato.
Quella era cosa totalmente nuova.
Magnus non lo sapeva, ma Alec si sentiva così ogni volta che stavano insieme.
Ogni volta, Alec si sentiva sempre più trascinato verso di lui.
Come un satellite che orbita intorno al suo pianeta e dalla quale non riesce a staccarsi.
Perciò, nonostante Magnus non gli avesse propriamente lasciato possibilità di scelta, Alec si limitò ad annuire a quella richiesta e aprì la bocca, arrossendo sino alle punte dei capelli.
Lo stregone, sorrise soddisfatto e lo imboccò dolcemente.
Alec adorava la cioccolata. Sin da bambino.
Perciò non riuscì proprio a controllare il mugolio di apprezzamento quando gustò con il palato quella fetta di dolce.
Chiuse gli occhi assaporandolo meglio e li riaprì solo poco dopo, quando sentì le calde labbra di Magnus sulle sue.
Lo stregone - senza abbandonare quel contatto - lo spinse gentilmente con la schiena contro il divano, poi schioccò le dita facendo sparire il vassoio che teneva fra le mani e con due dita gli accarezzò il collo.
Alec sussultò per la sorpresa, si irrigidì ma si sciolse poco dopo, rispondendo al bacio solo con qualche secondo di ritardo.
Portò una mano sulla spalla del nascosto ed inclinò la testa per permettergli di approfondire il bacio.
Magnus - estasiato dall'iniziativa del ragazzo - gli balzò sopra a cavalcioni e face aderire il suo petto a quello di Alec mentre con la mano ancora libera gli arpionò i passanti dei pantaloni tirandolo ancora più verso di lui.
Quando Alec schiuse le labbra Magnus vi ci si intrufolò subito, lambendo ogni parte della sua bocca e succhiandone il contenuto avidamente.
La esplorò, desideroso di scoprire ogni suo piccolo dettaglio e quando le loro lingue si scontrarono, rincorrendosi appassionate lo stregone gustò il sapore dei baci di Alec.
Sapevano di cioccolata, di desiderio, innocenza e qualche altra cosa che in quel momento non riuscì a definire bene tanta era la voglia di avere di più.
L'unica cosa a cui riuscì a pensare era il desiderio martellante di trascorrere il resto dell'eternità incollato alla sua bocca.
A Magnus la cioccolata non piaceva particolarmente, ma nella bocca di Alec aveva assunto un fascino del tutto nuovo e fin troppo invitante.
Avrebbe comprato quintali e quintali di cioccolata se solo avesse avuto l'opportunità di assaporarla in quel modo.
Il cacciatore - desideroso di accorciare ulteriormente la distanza tra di loro - gli afferrò i capelli con un gesto irruento ed approfondì il bacio proprio nel momento in cui Magnus gli circondò il collo con le braccia.
Si staccarono poco dopo, quando fu quasi impossibile ad entrambi respirare.
<< Delizioso >> sussurrò lo stregone a pochi millimetri da lui.
Alec dovette schiarirsi la voce prima di riuscire a parlare << uhm, si. Era.., mmh.., il dolce era molto buono >>
Magnus gli sorrise famelico e si fiondò sul suo collo - lì dove faceva capolino la runa di blocco - lasciandogli una lunga scia di baci caldi e umidi. Alec buttò indietro il capo per favorirgli un accesso migliore e lo stregone prese ad assaporargli la pelle con la punta della lingua, provocando nel giovane ragazzo una serie di mugolii sconnessi.
Quando, diversi minuti dopo, il nascosto si fu assicurato di non aver trascurato nemmeno un lembo di epidermide si avvicinò di nuovo alla bocca di Alec respirandole contro affannosamente << non mi riferivo alla torta >> puntualizzò con voce roca prima di depositargli un veloce bacio sulle labbra << ma si. Ora che mi ci fai pensare, neanche quella era male >> poi si allontanò, accomodandosi meglio, poggiò la schiena contro il bracciolo del divano e sollevò entrambe le gambe, allargandole e facendo cenno ad Alec di avvicinarsi.
Lo shadowhunter - che nel frattempo aveva assunto le sembianze di una sirena lampeggiante - lo assecondò impacciato.
Fece aderire la schiena contro il petto del nascosto e tirò indietro la testa incastrandola tra la scapola e la guancia dello stregone.
<< L'hai fatta tu? >> chiese ingenuamente il ragazzo
Magnus allargò meglio le gambe << l'arte culinaria non è il mio forte >> soffiò e con una mano prese a torturargli una ciocca dei capelli corvini << conosco un paio di ricette orientali però. Posso mostrartene qualcuna uno di questi giorni, se ti piace il genere >>
Alec annuì << non potrebbe essere peggio di quello che cucina Izzy >>
Lo stregone inclinò la testa << devo quindi ricordarmi di non accettare mai un invito a cena da tua sorella? >>
Il ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso << solo se non vuoi passare le quarantotto ore successive ad elemosinare una lavanda gastrica >>
Magnus sollevò gli angoli della bocca << lo terrò a mente >> poi con un dito prese a percorrere la nuca del Nephilim.
La studiò con attenzione, percorse lentamente il profilo del suo volto e scese lungo il braccio soffermandosi su una piccola cicatrice sulla mano destra. Poco sopra l'attaccatura tra l'indice ed il pollice.
Era a forma di stella, piccola e sbiadita. Doveva essere molto vecchia. Ci passò sopra le dita con attenzione << come te la sei fatta? >> domandò sorprendendosi di aver pronunciato quel pensiero ad alta voce.
Alec spostò la testa verso di lui << cosa? >>
<< Questa cicatrice >> rispose lo stregone puntellandoci sopra le dita.
Il ragazzo seguì il suo sguardo, ci pensò sopra un istante - come per richiamare alla memoria un ricordo ormai lontano - e poi annuì << avevo circa nove anni. Nel cortile dell'Istituto c'era un enorme quercia che incuriosiva tutti noi giovani shadowhunter. Era rigogliosa e con radici mastodontiche, talmente tanto grande che nessuno era mai riuscito a vederne la fine. Izzy era piuttosto sicura che arrivasse a toccare il cielo >> sorrise prima di scuotere la testa totalmente perso nei meandri della sua infanzia << dopo gli allenamenti passavamo quasi tutti i pomeriggi lì. Un giorno Jace mi sfidò ad arrampicarmi sino alla cima utilizzando solo la forza delle braccia >> 
<< Mostrava evidenti segni di squilibrio anche in tenera età >> ritorse lo stregone alzando in maniera drammatica gli occhi al cielo
<< Jace è sempre stato molto competitivo >> lo difese il cacciatore
Magnus continuò a carezzargli la mano << e tu non volevi deluderlo >>
Alec si irrigidì << ero solo un bambino. E poi accettare la sfida mi era sembrato il modo migliore per convincerlo del contrario >>
<< E per farti prendere sul serio >> puntualizzò lo stregone << Alexander >> lo chiamò poi urtandolo piano con la spalla << va bene. Non devi preoccuparti di questo con me. Può sembrarti tutto ancora confuso ma troverai la chiave per sbloccare i tuoi sentimenti >>
<< Non voglio essere psicoanalizzato da te >> lo redarguì il ragazzo sulla difensiva
<< Non lo sto facendo >> rispose bonario Magnus << sai, i sentimenti a volte sono ingannevoli. Solo perché pensi che una cosa sia vera, non è detto che lo sia >>
<< E tu cosa ne sai? >> lo accusò Alec irrigidendo la postura ancora di più << come puoi sapere cosa provo? >>
<< So molto più di quello che credi Alec >> disse calmo lo stregone<< Jace è.. >>
<< Jace è il mio parabatai >> sbottò il ragazzo << tu.., i-io.., tutt-tutto questo.. >> e sventolò una mano per aria, poi sospirò mesto << mi serve tempo >>
<< Che è esattamente una delle tante cose che posso darti >> concordò lo stregone, poi lo avvolse in un abbraccio e quando notò la postura ancora rigida del cacciatore gli depositò un tenero bacio sotto la nuca, proprio alla base del collo << allora? >> disse provando a cambiare discorso << questa cicatrice? >>
Alec alleggerì la tensione delle spalle e con la schiena aderì meglio contro il petto di Magnus << ho impiegato ben quattro ore per scalare quella quercia. Alla fine sono riuscito ad arrivare fino in cima, non senza aver riportato una quantità indefinita di escoriazioni, una spalla lussata, essere caduto non so neanche quante volte ed essermi conficcato un ramo nella mano, proprio quì >> disse indicando il punto in cui aveva la cicatrice.
Magnus addolcì lo sguardo nell'immaginarsi un giovane Alexander nelle vesti di un piccolo Tarzan.
Era pronto a scommettere che anche allora il suo aspetto dovesse essere maledettamente meraviglioso.
<< Mia madre mi mise in punizione per due settimane >> stava dicendo il Nephilim << e minacciò Jace di segregarlo in camera per un mese senza allenamenti se solo si fosse azzardato a fare lo stesso >>
<< La cara e dolce Maryse >> disse Magnus << ho sempre apprezzato i suoi modi affabili e gentili >>
Alec rise << qualche tempo dopo tagliarono la quercia. Sospetto tutt'ora che sia stata proprio lei ad ordinarlo >>
<< Conoscendo la predisposizione naturale del biondino verso le catastrofi non credo abbia poi impiegato molto tempo a cacciarsi in altri guai >>
Il Nephilim iniziò a giocherellare con uno dei bracciali dello stregone << no infatti >>
<< Sei stato bravo comunque >> si complimentò Magnus
<< A non rompermi l'osso del collo? >> chiese Alec, il tono di voce più rilassato e spensierato di qualche attimo prima.
<< A resistere >> lo corresse << non deve essere stato facile per le braccia di un bambino - per quanto sicuramente bellissimo e nel pieno della sua gloria - sopportare il peso del corpo per tutto quel tempo >>
<< È quello che siamo addestrati a fare >> rispose il ragazzo scrollando le spalle
<< Non tutti ne sono in grado >> obiettò l'altro << sei un ottimo shadowhunter, Alexander >> gli accarezzò piano il braccio, poi risalì sul petto, poggiando la mano all'altezza del cuore << e non parlo solo delle tue - più che evidenti - qualità fisiche >>
Alec si colorò di rosso per l'ennesima volta << uhm.., grazie >> ma prima che potesse aggiungere altro Magnus afferrò il telecomando abbandonato sul tavolino.
<< Il film è finito >> disse notando solo allora i titoli di coda.
Alec con la coda dell'occhio seguì il suo sguardo << un vero peccato >> rispose scettico
Lo stregone rise << lo dici solo perché non sai quello che ti sei perso. Ma come ho già detto, non devi preoccuparti, rimedieremo presto >>
<< Sono piuttosto sicuro che la tua euforia in merito dipenda in gran parte da quel tale >> aggrottò le sopracciglia concentrandosi << quel Patrick >>
Il nascosto fece un gesto vago con le mani << da quello >> confermò subito << e dal fatto che non puoi assolutamente non conoscere uno dei film che ha contribuito a formare generazioni e generazioni di teenager, fiorellino >>
Il Nephilim schioccò la lingua tra i denti contrariato << non chiamarmi così >> lo contraddisse << sentiamo, quale sarebbe la trama? >> chiese incrociando le braccia sul petto.
Magnus sollevò la bocca estasiato e si prodigò - senza troppi complimenti - a raccontare nel dettaglio la storia del film appena terminato.
<< Dovrai legarmi per obbligarmi a vederlo >> proruppe Alec diversi minuti dopo.
Magnus si passò la lingua sulle labbra << non tentarmi >>
Il ragazzo avvampò ed abbassò lo sguardo << insomma, chi mai vorrebbe vedere un film del genere? >> disse, evitando accuratamente la frase dello stregone.
<< Dirty dancing è un must del panorama cinematografico >> pigolò il nascosto
<< Certo, chi non morirebbe dalla voglia di vedere un ballerino che trascorre tutto il tuo tempo ad insegnare uno stupido balletto ad una ragazza mai vista prima, innamorandosene e finendo con l'essere licenziato? >>
Magnus alzò gli occhi al cielo esasperato << non essere così cinico, fiorellino >>
Alec scosse di poco la testa << non lo sono >> poi prese distrattamente ad accarezzare l'avambraccio dello stregone << insomma, è una cosa stupida >>
<< È molto più di quel che sembra >> disse invece lo stregone
<< Davvero? >> domandò il ragazzo senza preoccuparsi di nascondere il tono scettico.
<< L'amore non è una cosa stupida >> rispose serio << piuttosto, molto complicata. Il più delle volte dolorosa, spesso faticosa e non sempre ripaga tutti i sacrifici che si fanno in suo nome. Però ha anche i suoi lati positivi. Ti migliora, ti aiuta a guardare le cose con una diversa prospettiva. Ti spinge a metterti in gioco. A combattere >> spiegò accarezzando gentilmente la fronte dello shadowhunter << come le battaglie che voi Nephilim affrontate ogni giorno. Molte sono pericolose, alcune impossibili, ma non per questo ve ne tirate indietro. Le affrontate a testa alta, con lo sguardo fiero ed il coraggio che vi contraddistingue >> si bloccò un istante << anche quando sapete che potreste non uscirne vivi. L'amore può sembrare una debolezza, Alexander, ma in realtà è tutto il contrario. Avvicina la gente. Di ogni tipo. Ognuno di noi - a modo suo - è in grado di amare, questo ci rende tutti un po' simili, non credi? >>
Alec che aveva ascoltato tutto in religioso silenzio, era anche piuttosto sicuro di aver trattenuto il respiro.
Sentiva un po' le gambe molli e le orecchie fischiare.
<< Non lo so >> disse solamente
Magnus lo strinse a sé e avvicinò la bocca al suo orecchio, provocando in Alec brividi lungo la schiena << credo di sì invece >> poi con il naso gli solleticò la guancia << ma è ancora presto per te >>
Alec non capì cosa lo stregone volesse intendere, si limitò a stringersi nelle spalle << dovrei tornare all'Istituto >> disse poi resosi conto dell'ora tarda.
Lo stregone rafforzò la presa su di lui ancora di più << puoi restare qui, se vuoi >>
<< Se non torno qualcuno se ne accorgerà >> provò ad obiettare Alec << Izzy e Jace saran-.. >>
<< Ti sveglierò io >> tentò allora di convincerlo l'altro << mancano un paio d'ore all'alba. Potrei aprirti un portale e farti arrivare direttamente lì senza che nessuno si accorga della tua assenza >>
Alec si mangiucchiò le labbra ed abbassò lo sguardo esitante.
Era realmente tentato di rimanere lì quella sera. 
Stare tra le braccia di Magnus lo tranquillizzava.
Era una di quelle sensazioni totalmente nuove che lo faceva stare in pace con sé stesso.
Ci rimuginò sopra per qualche istante.
Jace sarebbe andato a svegliarlo per il solito allentamento mattutino non prima di aver recuperato una buona dose di sonno, Izzy forse gli avrebbe dato del filo da torcere se si fosse accorta della sua assenza, ma era abbastanza sicuro di potersela cavare, in un modo o nell'altro.
Magnus, notando la sua esitazione, gli afferrò gentilmente il mento e lo fece voltare verso di lui.
Alec ruotò piano il busto, fino a quando si ritrovarono faccia a faccia, con i filamenti verde oro degli occhi di Magnus incatenati nei suoi.
<< Resta >> gli sussurrò lo stregone a pochi centimetri di distanza dalla sua bocca.
Alec ricambiò lo sguardo, inspirò il familiare odore di bagnoschiuma al sandalo e poi gli sorrise timido << resto >> soffiò prima di azzardarsi ad incontrare le sue labbra e suggellarle con un dolce bacio.



RIFLESSIONI CON ORIHIME.

Sorpresa, sorpresa, sorpresa!
Ebbene sì, non avete le allucinazioni.
Innanzitutto grazie a chi ha dedicato un po' del suo tempo a questa storia, grazie a chi l'ha votata ed a chi si è fermato a recensire e ha speso due paroline per me e per quello che scrivo.
Anyway.
Come avrete sicuramente notato ho deciso di inserire nell'incipit di ogni capitolo alcune note, specificando il tipo di storia che andrete ogni volta a leggere. In questo modo potete facilmente intuire il contesto nel quale verranno inseriti i personaggi e saprete sin da subito cosa aspettarvi. Come ho già detto questo è un missing moment e si svolge tra la fine di città di ossa e l'inizio città di cenere. Un po' di tempo dopo il primo bacio di Alec e Magnus (è stato pubblicato un extra a riguardo. Se non ho capito male dovrebbe far parte della trilogia Malec. Ma non sono molto aggiornata in merito).
Allora, questo capitolo nasce perché già da un po' di tempo avevo in mente di scrivere qualcosa riguardo all'inizio del loro rapporto. Volevo parlare della confusione di Alec e di questi sentimenti che inizia piano piano a nutrire e che iniziano radicarsi – inconsciamente - dentro di lui; volevo scrivere dell'infinita pazienza di Magnus, della sua voglia di conoscere questo giovane ragazzo, di capirlo e della sua volontà di impegnarsi con lui.
È molto meno impetuoso rispetto agli altri capitoli principalmente perché è forse quello più introspettivo.
Mi sono immaginata il momento in cui entrambi hanno iniziato ad essere coinvolti l'uno dall'altro e beh, questo è quello che ne è venuto fuori.
Come sempre aspetto di conoscere le vostre opinioni in merito.
Trattandosi di un missing moment ho cercato di rendere sia Alec che Magnus il più IC possibile, ma non so se ho fatto un buon lavoro.
Un abbraccio, a presto!!!
Orihime.

Just UsUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum