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Mi sveglio con una luce che mi ferisce gli occhi, anche se chiusi, mia madre come al suo solito apre le tende sottili per far entrale i raggi del sole e per far si che colpiscano violentemente la mia faccia, intanto urla un forte goodmorning .

Apro con fatica i miei grossi occhi marroni e mentre mi tiro a sedere mi metto a posto una bretella della canottiera e del reggiseno.

-buongiorno anche a te mamma, ma non serviva che urlassi come tutti i giorni, mi basta un "è ora di alzarti tesoro"- dico guardandola male e mimando le virgolette sulle ultime parole. mi guarda sorridendo e facendo le spallucce mi fa un cenno di venire giù, la raggiungo anche se in pigiama e mi accorgo che sono tutti in cucina mentre parlottano di partite di hockey o football  dello scorso semestre.

-Buongiorno famiglia felice!- grido mentre prendo un pancake dal piattino e comincio a sgranocchiarlo anche se ci manca il miele o lo sciroppo.

-Mich, oggi andiamo a vedere la tua nuova scuola, quindi mettiti qualcosa di elegante ed evita il solito nero, devi dare l'impressione di essere una ragazza spavalda, sicura di se e intelligente, senza tanti problemi, okay?- mia madre ha sempre pensato che il pensiero degli altri è più importante del proprio, il contrario di come la penso io, io credo che sia più importante come ci vediamo noi e non come ci vedono gli altri.

-Non voglio far vedere una persona estranea anche a me stessa mamma.- dico con freddezza.

-E' vero Sally, non puoi impedire a Michelle di essere ciò che è- per fortuna Luke stava sempre dalla mia parte su questo argomento, anche lui, come me, era uno abbastanza timido e preferiva starsene sulle sue con un bel libro piuttosto che in mezzo alla gente ed essere una persona come tante altre.

Mia madre si rassegnò, cercava sempre di essere lei a comandare in questa famiglia, ma eravamo io e Luke ad essere i padroni. Mi sento in colpa quando la vedo così rassegnata.

-dai, mamma, guarda il lato positivo, il nero sfina- fece un mezzo sorriso

-hai ragione ma ti possono scambiare per una che è in lutto da 10 anni per la morte del gatto-

-il mio povero Mr.Pruffy, era così tenero il mio gatto immaginario. ah, visto, io ho sempre ragione- le dico indicandola e sorridendole

-la ragione si da ai matti-

-meglio matti che noiosamente normali,mamma.- dissi mentre mi dirigo verso la camera per lavarmi e cambiarmi. Mi feci una doccia veloce, lavando anche i miei lunghi capelli neri, quando uscii mi vestii con una gonna sopra al ginocchio grigia ed una camicetta bordoax con i bottoni bianchi, feci uno chignon abbasta spettinato, mi truccai e mi misi un paio di occhiali neri rotondi.

Non porto gli occhiali, ma mi sono sempre piaciuti un sacco e dal primo anno di superiori ho cominciato a prenderne finti, tanto per divertimento. Il trucco per me è fondamentale, non esco di casa struccata e senza la mia adorata pushet con un fondotinta, due correttori, eye-liner e mascara.

Presi una borsa nera abbastanza grande  da metterci dentro un maglione grigio, il telefono, il caricabatterie portatile, le nuove chiavi di casa, il portafogli e un porta occhiali.

Quando scesi vidi Paul e Luke ancora a tavola a mangiare e a parlare mentre la mamma stava arrivando mentre trafficava con la borsa alla ricerca delle famigerate chiavi della macchina, la aiutai e mentre salutammo gli altri uscimmo dal cottage.

La scuola si trova in un quartiere di Londra, Chelsea.

the Heatherley School Of Fine Art.

Vista da fuori non sembra una scuola ma da dentro è.. wow. Ha lunghi corridoi color panna contornati da armadietti rosso scuro , i muri sono addobbati da dei disegni e dei ritratti di persone, è davvero bellissima.  Mi sembra di essere in un paradiso, dove posso essere capita anche senza fare nulla.

Una vita quasi normaleWhere stories live. Discover now