Anime congiunte

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Prova numero 3 di Erika Everdeen 91

One shot dal titolo "Anime congiunte", Crossover tra "Game of Thrones e Teen Wolf" con protagonisti "Jon Snow e Stiles Stilinsky" sul tema dei "Migliori amici lupi".

Parole utilizzate: 6757

Nota autrice: Per la parte di Jon mi sono basata sia sulla serie tv, sia su fatti e avvenimenti raccontati nel libro. 

Camminava a passo svelto in un'area boschiva così fitta di vegetazione da riuscire ad occultare i raggi del sole e a celarlo alla vista di chiunque. In lontananza sentiva il profumo della carne umana librarsi da un gruppo di persone che stavano sedute in riva ad un ruscello.

La temperatura era estremamente piacevole. Non aveva mai sentito un tale calore prima di quel momento. Il freddo era sempre stata l'unica temperatura che aveva conosciuto. Per sino prima che l'inverno arrivasse il sole non era mai stato così caldo.

Il suo stomaco era attorcigliato in una morsa dolorosa perché erano giorni che non riusciva a catturare una preda che lo saziasse.

Con passo sempre più leggero, si diresse verso il gruppo di umani e fiutò un profumo conosciuto che inebriò le sue papille gustative: su un tavolo sottile erano adagiati pezzi di carne fresca pronti per essere mangiati.

Incapace di trattenersi ulteriormente, con un balzo ferino si lanciò su quel meraviglioso banchetto e iniziò a trangugiare quella carne sublime, con il sangue che gli colava lungo il corpo.

Gli umani che chiacchieravano sereni a poca distanza, quando lo scorsero iniziarono ad urlare pieni di terrore.

Un uomo corpulento agguantò uno strano oggetto metallico e lo imbracciò. Mirò verso di lui e immediatamente un rompo inquietante si diffuse nell'aria, insieme ad uno strano odore di bruciato.

Jon si destò di soprassalto con il cuore che batteva furiosamente. La paura e l'ansia lo stavano divorando con foga, come aveva fatto Spettro pochi minuti prima con quel meraviglioso banchetto di carne.

La paura che era scaturita nel suo animo quando quello strano uomo aveva usato la sua bizzarra arma contro di lui, era qualcosa di indescrivibile.

Quel luogo non poteva essere vicino al Castello Nero. In tutta la sua vita Jon non era mai stato investito da un clima così temperato e piacevole. Anche quando viveva a Grande Inverno con tutta la sua famiglia, la temperatura era sempre stata pungente.

Quel luogo così ricco di vegetazione sembrava surreale e lo strano modo di vestire degli uomini che lo avevano sorpreso a rubare la carne non gli ricordava nessuna casata.

Dov'era finito il suo Spettro? Il fuoco di Melisandre non poteva averlo mandato in un luogo interno ai Sette Regni, doveva per forza essere finito da un'altra parte. Magari in quello scorcio inesplorato di mondo di cui tanto parlava Sam.

Con i capelli appiccicati alla fronte per il sudore, si alzò imbronciato e si vestì. Doveva vedere la sacerdotessa e trovare una soluzione a quella situazione infernale.

Voleva rivedere il suo Spettro. Era tutto ciò che rimaneva della sua famiglia e il loro legame era indissolubile.

Avrebbe scalato montagne e nuotato per mille mari pur di ritrovarlo e non poteva aspettare un minuto di più.

Finito di vestirsi si precipitò nella stanza della sacerdotessa rossa che gli aprì prima che lui bussasse. Evidentemente lo stava aspettando.

" Ti ho visto nelle fiamme, mio Lord, e il tuo volto era pieno d'angoscia. Che cosa ti spinge a richiedere il mio aiuto?" Chiese la donna rossa con il suo solito tono mistico, mentre lo invitava ad entrare nella sua stanza con un gesto della mano.

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