Meet

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N.B.

Prima di iniziare vorrei precisare che questa parte è abbastanza lunga e quindi spero che non risulti troppo pesante. Non so ancora quanti capitoli avrà questa storia perché è ancora in fase di scrittura. Detto questo, vi auguro buona lettura!


Il suo primo pensiero è di chiudere gli occhi e non riaprirli mai più, e conta poco il fatto che lui non abbia fisicamente gli occhi, ma. C'è troppa luce. Non è abituato a tanta chiarezza, lui che vive nelle profondità, dove il buio è una dolce e calda coperta e lui si trova benissimo, grazie tante.Tuttavia pensa sia normale perché lui è il Nero, per gli amici Fedez, e non è molto avvezzo a presenziare a meeting tra colori. Che poi. Fosse colpa sua. In realtà ci sono alcuni colori un po' snob che lo considerano inferiore perché tecnicamente lui non rappresenta un colore, ma l'assenza di colori e quindi è diverso e bla, bla, bla. Fedez pensa siano solo invidiosi, perché, diciamolo, chi non è figo vestito di nero? Ma sta divagando, come suo solito. Dove era rimasto? Ah sì. La luce. Che è peggio di una spruzzata di acido negli occhi e, Cristo, perché non ha portato un paio di occhiali da sole? Tanto per mantenere l'aria da duro e cattivo che gli altri colori si divertono a cucirgli addosso con tanta cura. Come se a lui importasse.

In mezzo alla calca, ora che in grado di vedere un minimo senza autocombustionarsi i bulbi oculari, cerca disperatamente una faccia amica. Quando individua Ax, il Rosso Carminio, nella sezione dei colori caldi, tira un sospiro di sollievo e si avvicina alla postazione dei rossi. Nel farlo si scontra accidentalmente con il Nocciola, che gli pare si chiami Alex, che stava arrivando correndo dall'altra parte mentre era inseguito dal Verde Acqua, un certo Genn. I due sembrano imbarazzatissimi di incrociare il suo sguardo e, dopo essersi scusati balbettando scappano via terrorizzati. Fedez sa che i due stanno insieme e che, oltre a essere una coppia davvero carina, se ne intendono molto di musica, cosa che li ha fatto guadagnare punti nella classifica degli amici ipotetici, ma sa anche che sono terrorizzati da lui (come la maggior parte dei colori del resto, tutti a pensare che sia uno psicopatico perché non è nell'arcobaleno, e se non è razzismo questo!), cosa che potrebbe avergli fatto perdere punti nella loro classifica degli amici ipotetici. Alza gli occhi al cielo e si avvia sconsolato verso il suo amico. E che diamine! Come se avesse ucciso qualcuno! La situazione sta diventando sempre più insostenibile e Ax che lo accoglie con la frase ‹‹ Come sta il mio delinquente preferito?!›› non lo aiuta di certo. Ma proprio no. Comunque, dato che è l'unico con cui ha un minimo di confidenza, qualcosa che va oltre il solito "Nero=cattivo", deve subirselo per forza, insieme a quegli altri due disadattati del Verde Lime, Madh, e del Blu Elettrico, Lorenzo. Almeno con loro non ci si annoia mai. I due appena citati si avvicinano al loro punto di ritrovo e, non appena insieme, incominciano a fare un grande baccano, come loro solito. Urla, versi di canzoni gridate a caso e battutine sono tutto ciò di cui Fede ha bisogno per mantenere intatta la sua reputazione di ragazzaccio e passare indenne la serata senza morire di noia.

Sta per spararne una delle sue quando, come attratto da una forza misteriosa, si volta verso l'ingresso e lo vede. Capisce anche il perché della luce accecante che per poco non gli ha ustionato le coronarie. Perché ovviamente è presente anche Lui. Il Bianco. O, come si fa chiamare, Mika. Ora, non è che Fedez lo odi o qualcosa del genere. Figuriamoci, non ci ha mai neanche parlato direttamente, neanche una parola, come potrebbe odiarlo? Il loro è più un freddo ignorarsi a vicenda, o almeno Fedez pensa sia così, dato che l'altro non sembra neanche essere a conoscenza della sua esistenza. È solo che è così, così, così perfetto, e ogni tanto gli viene voglia di tirargli una padellata in testa pur di toglierli quello stupido sorriso a tutto denti e quell'espressione da cucciolo abbandonato sull'autostrada che si ritrova dalla faccia. Insomma, è impossibile che uno sia sempre così dannatamente felice e svolga i compiti sempre così dannatamente bene. Al suo confronto Fedez si sente sempre troppo sporco, sempre troppo sbagliato, e lui sa che non dovrebbe fare così, perché è fiero del suo colore, di ciò che rappresenta e dell'aurea sinistra che emana, ma ogni tanto pensa che se fosse meno inquietante, se fosse più puro, l'altro non gli starebbe così a debita distanza e lo degnerebbe di un'occhiata. Probabilmente se ne avesse l'opportunità cercherebbe di conoscerlo, perché in realtà ne è affascinato, come una falena attratta dalla luce, ma è altamente improbabile che ciò accada, e di sicuro non sarà lui a ribaltare l'ordine mondiale rivolgendogli per primo la parola. Perché. Già. Oltre a essere cattivo è anche orgoglioso, ovviamente.

Intanto il principino si è recato nella sua postazione, accanto a quella del presidente dell'assemblea, e viene subito accerchiato dalla sua cricca di colori delicati dai toni pastelli. Ci sono il Lilla, Enrica, il Verde Speranza, Francesca, il Celeste, Luca, e molti altri ancora, tutti a complimentarsi con lui e a lodarlo per la sua purezza. Sente anche qualche commento dispregiativo nei loro confronti, ma evita di intervenire perché non vuole guai e ormai ci è abituato. Stranamente, quando si offende uno degli altri colori, Mika non interviene mai, ma per un attimo il suo sorriso sembra vacillare e suoi occhi spegnersi. Fedez si chiede se in quei momenti provi dei veri sentimenti, in grado di smuoverlo, ma poi il sorriso torna perfetto e lui pensa che si sia trattato solo di un'allucinazione, perché il Bianco non può essere sporcato da niente, figurarsi da compassione per un disadattato.

Mentre è occupato a osservare Mika(E a non farsi scoprire mentre lo fa perché. Dignità, e tutte quelle cose inutili), una melodia jazz annuncia l'entrata in pompa magna del grande capo, seguito dalla sua assistente. Elio, l'Oro, è stravagante, spesso ai limiti della pazzia, ma è indiscutibilmente un genio e le decisioni che prende sono sempre giuste. A Fedez sta simpatico. La sua assistente, Skin, l'Argento, invece gli fa tenerezza. Saltella tutto il giorno dietro a Elio, entusiasta e curiosa di imparare, e Fedez si ricorda di quando anche lui credeva in un mondo migliore, prima di andare a sbattere contro il muro della realtà, e spera che almeno lei non cambi mai e mantenga il suo entusiasmo.

Il presidente richiama all'ordine e così Fedez è costretto a sedersi da solo nella sua postazione in fondo alla sala, isolato da tutti gli altri. Non che la cosa gli piaccia, ma almeno può permettersi di non stare attento e scoccare occhiatacce a caso, così, tanto per mantenere l'aria da duro. Il fatto è che i colori sono raggruppati per sfumature e il Nero non ne ha, perché anche la nuance che più gli si avvicina è classificata come Grigio, quindi non è affar suo. Bello, dannato e solo. Questo è il destino di tutti i più grandi.

La riunione, come se fosse possibile il contrario, è noiosa e monotona. Gli argomenti di discussione, come l'esatta sfumature che le foglie dovranno assumere quell'autunno o i giochi di potere per aggiudicarsi un particolare oggetto, non gli interessano. I suoi possedimenti sono tanto immensi quanto immutati da millenni e non ha bisogno di litigarsi neanche un centimetro. Nessuno desidera ciò che è stato contaminato dal buio, quando c'è un mondo pieno di luce a loro disposizione. Forse è proprio per questo che nessuno osa intaccare anche i possedimenti di Mika, perché paurosi di intaccare la loro purezza. Il Bianco siede in silenzio ma attento, ascoltando con attenzione i discorsi degli altri colori. Anche lui è solo, ma a differenza sua sembra un motivo di prestigio, il fatto di essere solo. Per il Bianco essere solo significa essere una spanna sopra gli altri, mentre per il Nero è motivo di degrado. Buffo, come siano così simili eppure così diversi.



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