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«Un giorno, un giorno! Un fottuto giorno che mi assento e voi combinate un disastr-» iniziai a buttar fuori la rabbia accumulata dopo la comunicazione fatta da Yaga nella quale affermò che Gojo e Geto hanno fallito la missione e sono tornati in condizioni pessime.

Non completai la frase, perché quando entrai nella camera dove i due ragazzi stavano riprendendo le forze noitai le condizioni pessime in cui si trovavano, così non dissi niente per qualche secondo.

«Incredibili! voi due siete dei fottuti imbecilli, ma che vi è saltato in mente di fare? Combattere con uno Zenin? Capisco quanto odiosi possano essere quelli di quel fottuto Clan però dio santo...» continuai entrando nella stanza camminando avanti e indietro facendo rumore con i tacchi a ogni passo.

«Erika ti prego smettila di parlare, anzi urlare, e soprattuto smettila di caminare... con quei tacchi mi stai rompendo i timpani» sussurrò mio fratello mandandomi un occhiataccia.

«Io? io non devo parlare? bella questa!» dissi facendo una leggera risatina.

«Siete messi delle merde fatevelo dire...» sussurrai.

«Ma io sto alla grande!» esclamò Gojo cercando di alzarsi ma io lo fermai subito.

«Stai fermo lì! Idiota» dissi aiutandolo a sdraiarsi nuovamente.

«Almeno riposate e non fate altre cazzate, ne avete combinate fin troppe. Un compito avevate! Uno! Ed era quello di portare Riko da Tengen e neanche quello avete fatto. È morta dio santo... povera ragazza» dissi.

«Tanto doveva morire lo stesso» disse Gojo impassibile.

«Si ma non così!» urlai guardandolo dritto negli occhi, lui spostò lo sguardo per un attimo, per poi rivolgerlo a me nuovamente.

Con quale coraggio si permetteva di dire ciò? Non gli dispiaceva nemmeno un minimo? E pensare che ci aveva passato un'intera giornata per farla divertire...

«Toglimi una curiosità... conciata così dove dovresti andare?» chiese guardandomi dall'alto verso il basso varie volte.

Effettivamente ero vestita elegante. Non avevo la semplice divisa scolastica... per non parlare dei tacchi.

Un motivo perché ero vestita elegante c'era. Yaga mi aveva informato che all'Istituto Greco bisogna essere cordiali e soprattuto eleganti sia per quanto riguarda il comportamento sia per l'estetica.

Quindi eccomi qui, con abiti che non metto quasi mai.

Non sono una ragazza che usa spesso i tacchi, quindi volevo abituarmi un minimo.

«Ma a te esattamente che cazzo te ne frega?» domandai.

Giuro che Gojo se ne usciva con domande veramente strane ed inutili.

«Con i tacchi poi? Non è che esci con qualcuno? Oppure vuoi sembrare più alta data la tua altezza pari a un metro e tre Puffi?» chiese ghignando.

"Un metro e tre Puffi" ma perfavore vogliamo parlare di lui che è un palazzo, anzi l'Everest, per non parlare del fatto che quando vuole attraversare una porta abbassa la testa, ma dai.

«Giuro che con questi tacchi ti trafiggo gli occhi» dissi indicando i tacchi.

«Quali dei Sei?» chiese accennando il suo solito sorrisetto odioso.

«Tutti e Sei! l'idea ti soddisfa?» chiesi ghignando.

«Smettetela di filtrare o giuro che vi ammazzo entrambi con le mie mai. Prima Gojo! E poi la mia dolce sorellina...» a parlare fu proprio Suguru e che in tutto ciò osservò tutta la scena in silenzio.

KISMET (Gojo Satoru X Reader) JJKOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz