"Spicciati."
Dico gemendo semi seduta con le braccia all indietro e le gambe divaricate.

"Che c'è?"
Domanda avvicinandosi.
"Sei impaziente?"

Senza rispondere lo tiro verso di me e lo faccio sdraiare, mettendomi sopra di lui a cavalcioni.

"Ohhh sono in paradiso."
Afferma lui.

Io appoggio le mani sul suo addome e lentamente faccio scivolare il suo pene nella mia calda e stretta vagina.
"Aaaaah!"
Esclamiamo insieme.

Tenendo sempre le mani sul suo addome, toccando quegli addominali scolpiti, mi do delle piccole spinte che mi permettono di muovermi su e giù in continuazione.

Poi stacco le mani e mi metto le mani tra i capelli mordendomi il labbro per trattenere i gemiti.

Lui mi afferra le tette e le stringe con entrambe le mani.

Poi smetto di fare su e giù e resto ferma con il suo pene dentro di me e inizio a ruotare la mia vagina senza farlo uscire.

"Cazzo si!"
Sussurra lui.
"Fallo ancora."

Ripeto la stessa azione e lui emette dei piccoli ringhi.





Ad un certo punto, capovolge la situazione e si mette sopra di me.

Si china entrando di nuovo, e si porta le mie gambe sulle spalle spingendo forte dentro di me.

"Baciami."
Sussurro ansimando.

Lui sorride venendomi dietro.
"Ti prego, non posso trattenermi."
Affermo riferendomi ai gemiti.

Lui decide di farmi pensare ancora e tiro la resta all'indietro.
"OH DI..."
Mi interrompe con un bacio mente stringo i pugni nella coperta.

Lui si stacca e mi bacia e morde il collo per poi salire al mio orecchio.
"Domani mattina non potrai camminare dal forte dolore."
Sussurra con voce roca al mio orecchio.

Mi metto un dito tra i denti cercando di non gemere.
"Brucerà... Ma ti darà anche tanto piacere."

"Tiziano!"
Dico gemendo.

Lui afferra di nuovo le mie labbra catturandole in dei baci frenetici e passionali, che sento le labbra bruciarmi a causa dei forti morsi e baci.

"Sei incredibile."
Mi sollevo spingendolo e mi metto a quattro zampe come la prima volta.

Lui mi afferra dai fianchi e scivola di nuovo dentro di me.
"Si vai così."

"Ti piace?"
Chiede gemendo in sussurro.

"Oh da morire."
Rispondo allo stesso modo.

Poi mi tira verso di sé, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla mentre ci troviamo sulle ginocchia entrambi.

Fa scivolare una mano sul mio clitoride muovendo le dita sopra mente continua a muoversi dentro di me.

Io passo una mano dietro la sua nuca e lui si chiama a baciarmi il collo.
"Sei un dio."
Dico gemendo.





Sto per entrare in casetta con Marisol e con noi ci sono anche Giovanni e Simone.

Alla fine, sta mattina mi sono sveglia sentendo la vagina bruciarmi, come se fosse un fiamme.

Cammino male da quando mi sono alzata, e ancora Tiziano e io non ci siamo visti.

"Tutto bene?"
Domanda Giovanni.

"Ehh?"
Chiedo.
"Sisi, mi fa male solo la gamba."

"Sembra che tu... Te la sia fatta addosso."
Afferma Simone ridendo insieme al ballerino di latino.

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