Prologo I

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Isabel's Pov

-Ragazze il secondo anno è iniziato!- esclamai entrando in accademia, una delle più prestigiose della zona, seguita dalle mie due più grandi amiche, Nobara e Maki. 

C'eravamo conosciute l'anno prima: seguimmo tutti i corsi insieme e ci supportammo a vicenda. 

Ero molto grata di aver conosciuto delle compagne come loro due. Avevamo stretto un'amicizia invidiabile e finalmente eravamo salite di grado! 

-Che temi porterete a pittura?- chiesi in preda all'eccitazione, dirigendoci alla macchinetta del caffè.
-Isa, non ti sembra un po' troppo presto per parlare già di esami?- disse Maki ridacchiando. -Guarda in che stato è Nobara- indicò l'amica, visibilmente stravolta. 
-Ame non avete idea di che nottata ho passato stanotte, non riuscivo a chiudere occhio!- si lamentò, fermandosi davanti alla nostra felicità: il caffè. 

-Non mi sono neanche truccata un po'- piagnucolò, mentre sia io che Maki preparammo i soldi per prenderci sempre il solito: caffè macchiato. 
-Eddai, vuoi un abbraccio?- le chiesi in modo affettuoso, ricevendo una risposta positiva con tanto di miccio, come fanno i bambini piccoli. 

Io e Nobara avevamo un rapporto molto dolce: io sembravo sua madre, mentre lei era la figlia pazza che ne combinava una dopo l'altra. Era sempre in mezzo o a qualche guaio o a qualche ripensamento: con lei non esisteva la noia. 

La più seria del gruppo, però, rimaneva Maki: aveva un modo di fare molto chiuso e ponderato, infatti era la colonna del nostro trio. 

Io invece riuscivo bene in entrambi i ruoli: potevo ricoprire i panni della ragazza responsabile quando serviva, mentre quando non ce n'era bisogno mi aggregavo spesso nelle pazzie della castana. 

Insomma, ci completavamo. 

-Io vado di cioccolata calda- borbottò la più bassa, seguita dagli sguardi divertiti miei e della più grande.

-Allora... Piani per quest'anno Isabel?- ammiccò Nobara, mentre ci sistemavamo al nostro solito tavolino, nel chiostro dell'accademia. -Insomma... Sai cosa intendo...- mi guardò con fare perverso, ma io la bloccai subito.
-Ah-ah, niente amore- misi una mano tra il mio ed il suo viso. -Ne ho abbastanza, mi accontenterò del mio yatch e della mia bottiglia di champagne sola soletta- mi rivolsi, poi, a Maki. -E tu con il tuo Yuta? Abbiamo degli sviluppi?- ridacchiai.

La più grande arrossì sotto gli occhiali, e io e Nobara lasciammo scappare degli urletti. 

-Vi racconto tutto alla prossima pausa. Ora dobbiamo andare, sta per iniziare la lezione delle 9:00- ci bloccò, iniziando a prendere le sue cose. 

Io e la castana facemmo lo stesso, ma io mantenni un passo lento, mentre le altre due si piazzarono davanti a me, chiacchierando. 
Le guardai e sorrisi, stringendo le bretelle del mio zaino. 


Non sapevo il perchè, ma avevo una strana sensazione.



Strana ma bellissima. 


Save me - Toji FushiguroOnde histórias criam vida. Descubra agora