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rimango sdraiata sul letto a riflettere, a vagare tra i miei pensieri contrastanti su come quel contatto con lei mi abbia fatto sentire di nuovo viva. Sapete quando siete sulle montagne russe o vedete un film horror? La sensazione è la stessa, avete una paura fottuta di quello che sta per succedere ma andate avanti, perchè quel sentimento vi fa sentire in vita. Con Najwa è così, per quanto io abbia paura di farmi male non riesco a fermare la corsa, a spegnere la televisione, continuo a mettermi in coda per quella maledetta montagna russa e schiacciare play per far partire il film.

È mezzanotte passata e lei non è ancora tornata, dove cazzo è finita? Mi sistemo sotto le coperte e la aspetto, passa qualche minuto quando sento la porta aprirsi

"Ei"
mi saluta chiudendola alle sue spalle

"Ei? Dov'eri finita? Sei sparita!"
le rispondo spazientita, non può fare come vuole

"Rilassati, ero con Alba, ma perché ti importa?"
dice scrollando le spalle e sciogliendosi i capelli, tentenno, perchè mi importa? Non dovrebbe

"Perchè vorrei dormire"
mento spudoratamente e infatti non crede ad una sola parola, sbuffa una risatina e si chiude in bagno, da cui esce dopo poco con il pigiama

"Buonanotte allora"
si sdraia sul divano e una smorfia di dolore le compare sul volto

"Vuoi che ci dorma io? Facciamo una volta a testa"
le propongo

"Non ti lascio dormire qua, è troppo scomodo"
sorrido appena abbassando lo sguardo, quando non fa la stronza è davvero dolce

"Sul serio, non ci farei dormire nemmeno il peggior nemico"
si affretta ad aggiungere capendo di essere stata un po' smielata

"Vuoi dormire con me nel letto?"
Maggie che cazzo fai? Mi guarda perplessa, scuote leggermente la testa

"Davvero non mi cambia nulla"
aggiungo

"Va bene"
dice sbuffando e non volendo passare neanche un altro secondo su quel divano

"Ma solo perchè questo coso è fatto di pietra"
alzo gli occhi al cielo e le faccio posto, siamo una di schiena all'altra e allungo il braccio per spegnere la luce

"Buonanotte Najwa"
"Buonanotte Bionda"

Apro gli occhi e sento un profumo fortissimo di shampoo invadermi le narici, cerco di mettere a fuoco quello che mi circonda e sento dei capelli che mi solleticano il viso. CHE? Ho la testa nell'incavo del suo collo e una delle sue braccia mi tiene stretta la vita, come cazzo siamo finite così?

Faccio riaffiorare i ricordi di stanotte ed è tutto molto confuso, ricordo di essermi svegliata piangendo nel cuore della notte, è da un po' che faccio incubi e mi sveglio di soprassalto. Sogno di correre in un buio vicolo cieco e di rimanere lì, senza poter fare nulla. Ho inevitabilmente svegliato la rossa, mi ha preso il viso tra le mani accarezzandolo e cercando di tranquillizzarmi, mi ha abbracciata e probabilmente ci siamo addormentate così, dio mio.

Ha un profumo buonissimo, rimarrei qui per tutta la vita, rimango immobile, non voglio svegliarla prima del previsto. Alle 14 dobbiamo lasciare l'hotel per andare in aeroporto, prendo il telefono facendo il più piano possibile e noto che sono le 11, può dormire ancora un po'.

Rimango ad osservarla incantata, è così bella, elegante e con dei lineamenti davvero particolari, sono completamente innamorata di lei e non posso farci assolutamente nulla. Mi maledico da sola per ciò che provo, ma non credo di poter scegliere, mi è semplicemente andata male. Perchè è l'unica persona per cui mi si illuminano gli occhi, è l'unica che cerco in una marea di gente, l'unica per cui vale la pena alzarsi.

Dopo qualche decina di minuti, la vedo stiracchiarsi appena e aprire l'occhio sinistro mugugnando qualcosa. Si rende conto della situazione stropicciandosi il viso e ride appena, mi stacco e sorrido di rimando

"Buongiorno, sei sveglia da molto?"
sussurra ancora assonnata

"Buongiorno a te, no tranquilla"
rispondo velocemente, forse troppo. Siamo a pochissimi centimetri di distanza e la sua mano è ancora attaccata al mio fianco, le guardo le labbra, che desidero baciare più di ogni altra cosa, leggermente increspate dopo la notte. Mi tira a se e mi lascia un bacio sulla mascella e poi uno sul collo, chiudo gli occhi provando milioni di sensazioni per quel minuscolo gesto.

"Sei bella stamattina"
mi sussurra all'orecchio, rimango immobile, incapace di fare nulla, probabilmente è ancora assonnata e non è in grado di intendere e di volere. Ci siamo svegliate come una coppia quando fino a due secondi fa ci "odiavamo", tutto questo mi manda terribilmente in confusione. Perchè come ho già detto: Najwa è come un'altalena, a momenti bassi ne corrispondono altri alti, molto più rari dei primi.

Forse si aspettava una mia reazione a quei baci, infatti si alza e va a sciacquarsi il viso. La guardo incantata da come riesca ad essere perfetta anche a prima mattina, mi chiede che ore sono

"Le 11.45"
rispondo guardando il telefono poggiato sul comodino

"Dovremmo fare le valigie"
annuisco e mi alzo anche io.

Ci mettiamo all'opera e rimaniamo in silenzio
"Ti manco?"
le chiedo diretta, si blocca e gira a guardarmi senza fiatare

"Almeno un po'?"
continuo

"Certo"
risponde lei continuando a guardarmi

"Semplicemente... non abbastanza"
sospiro continuando a infilare i vestiti nella valigia

"Maggie certo che mi manchi, che cazzo di domande fai"
sbotta continuando a guardarmi

"Mi manca tutto, le risate, i bei momenti passati insieme, stare con te sul set, qualsiasi cosa"
"E allora perchè stiamo così?!"
chiedo aprendo le braccia e puntando i miei occhi nei suoi, non risponde, rimane con la bocca semi aperta in silenzio

"Ecco, perchè non ti manco abbastanza"
faccio schioccare la lingua e mi rimetto a fare la valigia, voglio andarmene il prima possibile

"Maggie..."
"Per stanotte"
dico interrompendola

"Scusa se ti ho svegliata, non era necessario che mi consolassi, non ho bisogno di te"
ho un tono glaciale e non stacco gli occhi dai vestiti da piegare

"Lo so"
mi risponde anche lei secca, le frulla qualcosa in testa ma non ho idea di cosa sia, se io abbia sbagliato qualcosa, se si sta pentendo di quello che ha fatto prima. Non lo so, è indecifrabile.

Sono le 13.30, dobbiamo cominciare ad andare nella haul con gli altri per non fare ritardo

"Sei pronta?"
mi chiede alzando il manico della sua valigia, annuisco e mi dirigo verso la porta, struscio la carta nella serratura e la apro, faccio per uscire ma sento un braccio tirarmi e riportarmi dentro, come quel dannato 31 gennaio.

"Non abbiamo finito"

I love you dangerously Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora