Volgere lo sguardo

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Luca era stanco, erano settimane che trascorreva maggiormente il tempo in aereo, in treno o in macchina, dormendo poco e male e non avendo abbastanza tempo da dedicare a sè stesso.

Eppure quando gli era arrivato il messaggio da parte di Tancredi in cui gli chiedeva se andasse alla festa per il lancio di un sito che sponsorizzavano rispose senza esitare di sì, nonostante prima di quel momento aveva alcuni dubbi sul voler partecipare.

Quello era uno dei suoi pochi giorni liberi e il suo corpo aveva bisogno di riposo, però d'altra parte c'era il fatto che vedere il riccio gli avrebbe permesso di staccare dalla sua vita frenetica.

Quindi decise di trovare un compromesso, sarebbe andato alla festa, ma solo per poche ore.

"Tancre, io torno a casa, ci vediamo pesto, okay?" disse il napoletano, che subito dopo si buttò nelle braccia del riccio, che lo accolse e prese ad accarezzargli dolcemente il collo.

Il biondo si staccò dall'abbraccio quando John gli diede una pacca sulla spalla, per esortarlo a staccarsi dall'abbraccio, cosciente del fatto che non si sarebbe staccato molto presto, e tornare a Mantova.

"Aspetta" Tancredi afferò il suo braccio dolcemente "Non puoi rimanere a Milano?" gli domandò

Luca sorrise teneramente ma negò con la testa "Non ho prenotato nessun hotel per poter dormire"

"Se vuoi puoi rimanere a casa mia" propose mentre il colore delle sue guance piano piano tendeva sempre di più al rosso fuoco.

Così si erano ritrovati nella cucina dell'enorme casa del riccio che il biondo, nonostante non fosse la prima volta che la vedeva, continuava a guardare con stupore.

"Tisana ai frutti di bosco o allo zenzero?" domandò il riccio mentre teneva in una mano una bustina di una miscela e nell'altra mano l'altra miscela.

Il biondo indicò col dito quella allo zenero e il milanese si adoperò per prepararla.

"Scusa" Luca interruppe il silenzio.

Il riccio, non capendo quell'esclamazione, ripercorse con la mente l'intera serata cercando di dare un senso a quella serata.
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Si riferiva al fatto che fosse arrivato in ritardo?

"Secondo voi potrebbe aver cambiato idea e non essere venuto?" domandava a Filippo e ad Ame ogni qual volta che accendeva il cellulare e non vedeva nessun suo messaggio che lo avvisava del fatto che fosse arrivato.

"E secondo te avrebbe chiesto per un'estetista?" "Probabilmente sarà rimasto intrappolato nel traffico" queste erano le uniche risposte che riceveva dai due.

Si riferiva al fatto che aveva passato la serata a fargli video anche nei momenti più stupidi?

Il riccio stava sorseggiando l'ennesimo spritz della serata da una bottiglia di vetro a forma sferica che era stata utilizzata come bicchiere.
Ogni tanto alzava lo sguardo sul biondo incantato dalla bellezza del suo viso e dalla spontaneità con cui rideva e guardava ammaliato il gioco di luci che creava un'atmosfera ancora più particolare, altre volte invece alzanzo lo sguardo lo trovava con il cellulare in mano intento a filmarlo, e, seppur mostrasse una faccia contrariata ogni qual volta che veniva ripreso, l'idea che il napoletano avesse un suo video nella galleria lo entusiasmava.
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Eppure nessuna di queste spiegazioni che aveva provato a darsi avevano senso, Luca sapeva bene che il riccio non si sarebbe mai offeso per cose del genere.

"Tu sei qui con me nonostante saresti potuto uscire a divertirti mentre io quel giorno ti lasciai da solo" questa motivazione lo spiazzò, non avevano più parlato di quel giorno e Tancredi pensava che Luca non l'avrebbe mai più fatto.
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Il compleanno di Mariasole era finito e Tancredi e Luca erano nella stessa camera d'hotel e se il primo era sdraiato sul letto troppo stanco per cambiarsi, il secondo era in piedi accanto a lui che provava a spronarlo a togliersi almeno la giacca.

"Dai Aka non rompere" gli disse tirandolo per un braccio per far sì che anche lui si mettesse sul letto, ma non aveva tenuto conto che così facendo sarebbe caduto su di lui.
Si erano ritrovati faccia a faccia, con le labbra a pochi centimetri di distanza e i loro corpi uniti.
Luca avvicinò le sue labbra a quelle del riccio che, spinto dal fatto che era stato il biondo ad avvivinare le labbra, lo baciò con foga e gli mise una mano dietro la nuca per poi fargli i grattini.

Luca però poi fuggì lasciando Tancredi da solo in balia dei suoi sentimenti.
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"Luca..." esclamò esasperato Tancredi, incapace di poter sopportare un altro rifiuto, incapace di affrontare quella discussione, incapace di fronteggiare il dolore che gli aveva causato.

"No, ti prego, ascoltami" Tancredi annuì e il biondo continuò a parlare "Sono stato quasi sempre in viaggio, ho passato i giorni tra concerti, lavoro in studio e mezzi di trasporto, quindi la mia testa era occupata per gran parte del tempo, eppure ogni tanto pensavo a te, alle piccole lentiggini che hai sul naso, al tuo modo di ridere inclinando la testa all'indietro, al modo in cui accarezzi la schiena quando abbracci qualcuno.
Mentre la testa era quasi sempre impegnata c'era una sensazione che si insinuava dentro di me: mi stavo innamorando di te"

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⏰ Senast uppdaterad: Sep 14, 2021 ⏰

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