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3 ottobre, 07:30

Avevo sempre odiato la sveglia che suona al mattino e quel giorno, quando aprii gli occhi all'improvviso, fu proprio a causa del suo fastidioso suono, che subito bloccai con fare quasi disperato. Nei primi momenti del mio risveglio riuscii ad essere abbastanza sereno, in fondo avevo dormito abbastanza e mi trovavo esattamente dove volevo essere facendo proprio ciò che desideravo fare, ma poi mi ricordai di quanto accaduto il giorno prima. Non ero ancora riuscito a capire che diavolo mi fosse preso, tutto era accaduto all'improvviso: il dolore lancinante alla testa, il sangue che colava dalle narici, la vista così annebbiata da non vederci più e la voce di Taehyung che in quel momento sembrò più cupa del normale, ovattata e distante. Tutto mi tornò in mente, comprese le spiegazioni che dovetti dare a Taehyung subito dopo, confessandogli l'assurda verità a cui lui, naturalmente, non riuscì a credere.

« Eh?! Ma tu stai delirando! » aveva detto, e furono le sue uniche parole dopo variati secondi di silenzio a occhi e bocca spalancati, a seguito della mia breve e concisa spiegazione sulla capacità di riuscire a riportare indietro il tempo insieme al fatto che, da quando avevo scoperto di riuscirci, erano anche comparse quelle inspiegabili visioni che mi provocavano un serio dolore fisico, oltre che psicologico.
Come dargli torto? Chi avrebbe mai creduto così, su due piedi, ad una dichiarazione simile? Non sprecai molto tempo ad implorarlo di credermi, perché era normale che non potesse farlo, non subito almeno. Quello comunque non fu il centro dell'attenzione. Taehyung forse pensò anche di aver sentito male e si preoccupò soltanto delle mie pessime condizioni.
« Devo subito portarti in ospedale. » disse, infatti, mentre mi tamponava il sangue con dei fazzoletti di carta e già si preparava a portarmi via. Non mi reggevo in piedi, in effetti, ma per imbambolarmi come un idiota davanti a lui nelle vesti di infermiere non trovai nessuna difficoltà, figuriamoci. Era bellissimo.
A ripensarci, non so spiegare che cosa mi era saltato in mente quando avevo deciso di punto in bianco di parlargli di ciò che riuscivo a fare.
Sebbene le mie parole avrebbero potuto fargli credere che fossi di colpo impazzito, lui continuò a trattarmi normalmente e mi riportò al dormitorio dell'Institute, perché nel luogo in cui ci trovavamo era più vicino quello ormai rispetto a casa sua, e lo fece solo dopo averlo convinto del fatto che non avevo bisogno di essere portato al pronto soccorso, perché stavo bene, o almeno così mi sembrava.
« Ma posso lasciarti da solo senza morire di ansia? Siamo sicuri? » chiese dubbioso, forse più a sé stesso che a me, squadrandomi con molta attenzione. Stavo già molto meglio ormai, non sanguinavo più dal naso e il dolore alla testa era completamente passato; ero soltanto stordito, ma lui non sembrò convinto e preferì rimanere ancora qualche altro minuto. Era sempre stato molto premuroso con me, forse perché ero più piccolo, anche se di poco. E a me piaceva parecchio, lo ammetto.
« Mi sei mancato da morire. » mi lasciai sfuggire con un filo di voce, mentre rimanevo steso con la testa sul cuscino a fissarlo. Ero smielato da far schifo, mi sa, ma quello che avevo detto lo sentivo veramente. Forse era stupido dirglielo, perché sarebbe stato naturale rispondermi chiedendomi perché allora non lo avessi più cercato.
« Sono contento di riaverti qui. » mormorò invece lui a sua volta, sorridendomi, prima di andare via. Era il suo modo per dirmi che gli ero mancato anche io. Mi diede appuntamento alla mattina successiva per fare colazione insieme.

Avrei dovuto vedere Taehyung intorno alle nove. Avevo quindi abbastanza tempo per prendermela comoda, pur sapendo che ogni volta che lo facevo perdevo il controllo e finivo col ritardare clamorosamente.
Afferrato il cellulare, iniziai a fare una ricerca sul web riguardo i viaggi nel tempo. Trovai una quantità infinita di informazioni, una più assurda dell'altra: c'erano testimonianze di persone che affermavano di essere state nel 1600 e di averne le prove, altre che invece erano convinte del fatto che un viaggio nel tempo potesse essere compiuto soltanto nel futuro e non nel passato; scienziati che tentavano di spiegarmi con termini tecnici e teorie strane quanto il viaggio nel tempo fosse effettivamente possibile e altri che ne negavano senza ombra di dubbio la possibilità. Forse io sarei stato in prima fila tra gli scettici, se solo non avessi riportato indietro il tempo io stesso, seppur non di molto.
Un sms da parte di Taehyung mi ricordò che mi rimaneva meno di un'ora per prepararmi e raggiungere il luogo dell'appuntamento. Lo sapevo, lo sapevo che avrei fatto tardi, pensai, fiondandomi subito nel piccolo bagno adiacente alla mia camera per poter fare una doccia veloce. Ripensandoci, avrei potuto approfittare della mia nuova, particolare abilità, ma preferii evitare e darmi una mossa.

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