Capitolo 4

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<<Mi dispiace Lou, so che sei preoccupato, ma conosco questo posto come le mie tasche, non sarebbe successo niente>>

Il riccio era seduto sul suo letto, con l'amico che camminava avanti a in dietro nervoso di fronte a lui.

Appena Harry era tornato e Michelle si era fiondata in camera sua con Niall, Louis aveva chiesto all'ex compagno di cella di parlare, ed erano saliti nella stanza di quest'ultimo.

<<So che ti fidi di tua sorella e di quel tipo, Ashton>> sputò sprezzante il nome dell'australiano, facendo ridacchiare l'altro <<Ma devi stare attento, girare qui intorno come se niente fosse è rischioso, ci stanno cercando in tutto il paese>>
<<Ed è proprio per questo che non gli verrà mai in mente di guardare proprio sotto il loro naso>>

Harry scrollò le spalle, tranquillo.
Effettivamente aveva ragione, l'idea di spostarsi di solo poche ore dal carcere era stata intelligente, la polizia cercava lontana, pensando che dopo due giorni i cinque fossero ormai lontani, mentre erano ancora proprio lì, vicini.
Però Louis odiava con tutto se stesso l'atteggiamento che aveva Harry da quando erano entrati in quella casa, lo stava ignorando per sua sorella e per quel Ashton, che trattava con fin troppo riguardo per i gusti del maggiore.

<<Questa cosa può funzionare per un po' ma quando sarà passato del tempo e dovremo cominciare ad uscire le persone qui intorno ci riconosceranno, abbiamo fatto scalpore, molto più che fuori>>

Harry incrociò il suo sguardo e scattò in piedi, prendendolo per un braccio per bloccarlo di fronte a lui.

<<Non me ne andrò ora che sono tornato dalla mia famiglia>> ringhiò il riccio.

E Louis pensò che qualcosa dentro gli si fosse spezzato.
Sapeva che sarebbe stato contento di rivedere sua sorella, ma sperava che in quegli anni fossero diventati lui e i ragazzi la sua famiglia.

<<Non ti sto dicendo di andartene subito, ma sai anche tu che rischiamo restando in Inghilterra>>

Louis sperò che Harry stesse capendo, sperò fino all'ultimo istante, fino a che la sua bocca non si aprì.

<<Non vi obbligherò a restare, ma io non abbonderò di nuovo mia sorella>>

Il poteva giurare che il suo cuore avesse fatto un crack secco, alle parole del riccio.
Si avvicinò a lui, entrambi ancora in piedi, guardandosi negli occhi.
Louis deglutì a fondo.

<<Mi lascerai andare?>>
Il liscio sussurrò quelle parole, quasi non volesse dirle, quasi fossero troppo.
<<Puoi restare con me>>
Harry sapeva bene che non poteva, non glielo avrebbe mai chiesto, non lo avrebbe mai messo di fronte a quella scelta: lui o la libertà.
<<Rischio troppo, se tornerò lì dentro io non ne uscirò più, Harry>> rabbrividì alle sue stesse parole <<Entrerei nel braccio della morte, e a quel punto neanche tu potresti salvarmi>>
<<Non ne sei certo>> Harry scosse la testa.
Louis rilasciò una risata amara <<Sai bene quanto me come vanno le cose>>
Harry prese tra i palmi delle mani le guance del ragazzo di fronte a lui  <<Non lo permetterò>>
<<Harry io->> Si bloccò un attimo, Louis aveva ho preso la sua decisione, ne era certo, non sarebbe morto in una sedia con dei poliziotti che lo fissavano mentre dei veleni gli venivano iniettati uno dopo l'altro nelle vene, con un prete al suo fianco che benediva il suo corpo senza vita <<Non tornerò in prigione>>
<<No, non ci torneremo, devi fidarti di me, di Michelle, di Ash>>
Louis scosse lo testa contrariato, un po' a sentire il nome dell'australiano uscire dalle labbra del riccio, un po' perché lui non aveva capito ciò che intendesse.
<<Se ci trovassero io non tornerò in prigione>>

Abbassò lo sguardo, non riuscendo più a reggere la pressione degli occhi di Harry.

<<Non voglio sentirle queste cose>> Scosse la testa, non volendo accettare quello che l'altro stesse dicendo.

Louis era serio ed Harry lo sapeva, il più grande non scherzava mai, non su queste cose. Erano anni che era sente Reichen e ne aveva fatte fin troppe, non gli avrebbero dato un'altra possibilità.
Per lui era diverso, rischiava di meno, tutti conoscevano il cognome Styles, nessun giudice si sarebbe permesso di infliggergli la condanna definitiva, nessuno ne avrebbe avuto il coraggio.

Si avvicinarono ancora, prima di stringersi in un abbraccio che sapeva di casa.
Harry affondò la testa tra i capelli di Louis, che profumavano di un odore che non era il suo, probabilmente aveva usato uno shampoo trovato nel bagno degli ospiti della casa, al riccio piaceva ugualmente.

<<Ti troverò sempre>> mormorò il più piccolo, quasi l'altro non lo sentì <<Ovunque fuggirai, ti ritroverò, è una promessa>>

Louis si strinse di più tra quelle braccia amichevoli, non voleva discuterne in quel momento, non voleva dirglielo che non si sarebbe fatto trovare da nessuno, nemmeno da lui, che non avrebbe lasciato alcuna traccia.
Si staccarono, incastrando per qualche istante ancora lo smeraldo nell'oceano, poi, dopo un sonoro bacio sulla guancia ispida di barba dell'altro, Louis uscì, scendo le scale e raggiungendo di nuovo gli altri.

The secret||N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora