Capitolo 2

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I ragazzi furono sistemati nelle loro nuove camere, Zayn avrebbe dormito con Liam e Niall con Louis, solo ad Harry spettava una stanza singola, la sua, in effetti.
La prima notte per Niall fu difficile, non riuscì a dormire, nonostante il suo nuovo materasso era decisamente più comodo e spazioso di quello che aveva prima a Reichen, una strana angoscia gli attanagliava lo stomaco.

Si alzò nel cuore della notte, avendo ormai abbandonato l'idea di farsi una dormita, scese al piano terra e finì in cucina, volendo provare a dare una rovistata nel frigo.

<<Non è educato girare per una casa che non è tua di notte>>

Niall si girò immediatamente, sentendo la voce alle sue spalle dura è fredda.

La figura di Michelle si stagliava di fronte a lui, appoggiata allo stipite della porta della cucina.
Portava una lunga maglia a mezze maniche, con la quale probabilmente dormiva, sotto di essa non si riusciva ad intravedere altro indumento, ciò fece pensare a Niall che non ne avesse.

Deglutì forzatamente, erano anni che non vedeva una ragazza, non che prima avesse a che fare con molte di loro, ma dentro il carcere era diverso.

<<Non riuscivo a dormire>> Biascicò, si diede subito dello stupido.
<<Mi dispiace se i miei letti non sono di tuo gradimento, ma ciò non ti giustifica a ficcanasare in casa mia>>

La voce della ragazza era dura, e Niall pensò che somigliava a Harry ancora di più, anche caratterialmente.

<<Hai ragione, scusami>>

Il biondo si guardò intorno imbarazzato, l'unica uscita era occupata dal corpo della ragazza, abbastanza lontano dal suo, così, nonostante le sue scuse, non si mosse.
La padrona di casa alzò un sopracciglio, poi scosse la testa.

<<Michelle>> allungò una mano verso di lui, che afferrò dopo un primo momento di esitazione.
<<Niall>>
La ragazza annuì.
<<Lo so>> lui la guardò sbieco <<Mi informo sulle persone che devo ospitare a casa mia, mi fido di mio fratello ma ciò non significa che lui non commetta errori, che non ci possiamo permettere>>

Il ragazzo deglutì a vuoto una seconda volta, capiva quello che stesse dicendo, aveva ragione, eppure il tono con cui glielo aveva detto lo metteva in soggezione.

<<Quanti anni hai?>>

Si morse la lingua, odiava essere così curioso, ma era più forte di lui. Sapeva, era evidente, che fosse più piccola di lui, ma voleva sapere di quanto, e aveva bisogno di sapere perché uno sguardo così adulto era impresso in un viso così giovane.

Michelle non rispose alla sua domanda, aggrottò le sopracciglia, le braccia incrociate, scosse la testa e, senza dire altro risalì le scale, seguita da Niall, che andò a coricarsi nella sua nuova stanza.

La mattina seguente fu proprio il biondo a svegliare Louis, suo nuovo compagno di stanza.
I due si vestirono in fretta, scendendo le scale della grande casa, ancora silenziosa.
Nessuno dei due sapeva che ore fossero, non avevano dei cellulari o delle sveglie sul comodino.
Notarono, appena entrati in cucina, che fuori dalla finestra il sole era alto in cielo.

<<Dobbiamo procurarci dei telefoni>> Louis rese parole i pensieri di entrambi. L'altro annuì.

La stanza sembrava vuota, si guardarono intorno per un po', prima di essere raggiunti da Zayn e Liam, che, avendo la camera affiancata alla loro, li avevano probabilmente sentiti vestirsi e li avevano seguiti.

<<Harry?>> Chiese il pakistano rivolgendosi al più grande.

Quando c'era qualcosa da sapere sul riccio, le domande venivano fatte a lui, e solitamente la risposta arrivava. Era come un tacito accordo tra i ragazzi, Harry parlava poco con gli altri, quindi se c'era qualcosa da sapere lo riferiva a Louis, che poi riportava il tutto al resto del gruppo.

Questa volto il castano scrollò le spalle, non essendo realmente a conoscenza di dove fosse l'amico, poi si sedette al tavolo e cominciò a sgranocchiare qualcosa che aveva trovato nella dispensa, seguito dagli altri.

La loro mattinata passò tranquilla, avevano scoperto essere poco più delle 10:00 quando si erano svegliati, è finita la colazione si erano semplicemente diretti sul divano a guardare qualcosa in televisione.
Non sapevano cosa potevano o non potevano fare, erano ospiti d'altronde e quello che più tra loro poteva considerarsi il padrone di casa era sparito.
Louis verso le 11:00 era andato ad accertarsi che Harry stesse ancora dormendo, ma aveva trovato il letto disfatto e vuoto.

Quando uno dei ragazzi che il giorno prima li aveva "accolti" insieme ad Ashton gli passò davanti Niall lo fermò.

<<Amico, hai visto Harry?>> E Michelle? Voleva dire, ma si morse la lingua.
<<Sono Mike>> fece lui, poi negò <<Non l'ho visto, ma neanche Ash, Shell e Julia ci sono, credo siano in ronda, forse lo hanno portato con loro>>

I cinque sgranarono gli occhi preoccupati.

<<Harry è un ricercato federale! È fuggito ieri, sono davvero degli idioti>> Louis si passò le mani fra i capelli esasperato, voleva essere libero, ma voleva che anche il suo amico lo fosse, teneva a lui, e pensarlo di nuovo dentro una cella, lontano, gli procurava una dolorosa stretta allo stomaco.

Calum strinse gli occhi alle parole del liscio, infastidito.
<<Ascolta amico>> calcò quella parola in modo graffiante, di scherno <<Vi accettiamo qui per Michelle, perché ci fidiamo di lei e le dobbiamo tutto , ma sappiamo che ci state mettendo in pericolo, più di quanto non ci mettiamo già da soli quotidianamente>> la tensione si poteva tagliare con il coltello a quel punto <<Non conosco Harry, gli devo il mio rispetto, come fratello di Shell, ma voi>> sputò crudo, dando un veloce sguardo agli altri ragazzi seduti nei divani, per poi riportare il suo sguardo su Louis <<A voi non devo nulla, quindi non ho intenzione di sentire un'altra parola negativa verso i miei compagni uscire da una delle vostre cazzo di bocche>>

Prima che chiunque potesse rispondere, la porta si aprì, rivelando quattro figure sorridenti.
Il volto di Michelle si rabbuiò subito, guardando verso la direzione del suo amico.

<<Cal che succede?>>

Il ragazzo guardò nella sua direzione, poi di nuovo verso gli altri, ancora seduti sui divani.

<<Niente, ci stavamo conoscendo>>

La ragazza annuì titubante, per poi saettare per un istante lo sguardo verso il biondo, che distolse subito il suo, accortosi di starla fissando.

<<Niall ti dovrei parlare>> pronunciò poi decisa, attirando gli sguardi confusi degli altri, è quello rabbioso di Harry, su di se <<La mia stanza è di sotto, l'ultima porta in fondo al corridoio, quando avrai un attimo, sarò lì ad aspettarti>>

The secret||N.H.Where stories live. Discover now