Capitolo 1

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Ore: più o meno mezzo giorno.

In un bosco(più precisamente dentro un "buco" dove in mezzo c'era un albero millenario...), nella penombra, una ragazza si stava svegliano lentamente... 
Appena alzata si guardo in giro.A destra, a sinistra. Riportò lo sguardo davanti a se dicendo con molta calma e con voce soave...
"DOVE CAZZO SONO?!"
 

                                                                                    ~\^0^/~
 

Dopo aver continuato a imprecare per mezz'ora urlando dei "lo sapevo!!" e "Quando imparerò ad ascoltare i miei presentimenti?!" finalmente si calmò. Alzò lo sguardo al cielo con occhi vuoti, ricordando quello che il fratello le aveva detto.

"Forse... è meglio per tutti se morissi..." sussurrò con gli occhi lucidi, sul procinto di piangere. Scacciando con rabbia le lacrime incominciò a camminare verso la boscaglia.

Mentre camminava notò che era vestita con i pantaloncini corti fino sopra la coscia, rosati con dei cuoricini neri, che usava per dormire e una maglietta grigia il doppio di lei.

Camminò per una mezz'ora scarsa quando incominciò a sentirsi osservata. Deglutì spaventata continuando a camminare lentamente, per non dare sospetti.
 

"Continua a camminare senza guardati indietro" le diceva il suo buonsenso.
"Girati e guarda chi ti segue" le diceva l'istinto.
 

Voleva continuare a camminare e far finta di niente ma aveva un groppo in gola. 
Chiuse gli occhi, fece un respiro profondo, ne fece un altro e... sbatte contro un albero.
"MA PORCA PUTTANA!" 

Si tenne la fronte offesa dicendo in una lantia "Che giornata di Merda".
Abassò lo sguardo verso le radici dell'albero maledetto e il suoi occhi si illuminarono.
C'era il suo cellulare. Con le cuffie. 
Forse non è poi così male 'sta giornata...

Prese il cellulare e si mise gli auricolari.
Stava per accendere il telefono quando senti un fruscio alle sue spalle.
Si girò di scatto guardando nervosamente da dove provenisse il suono.
Deglutì un paio di volte e appoggio la schiena sull'albero maledetto. 
Con un forte sospetto alzò gli occhi, trovandosi a fissare degli occhi neri.

Giornata di merda.

Lo schivò per un pelo, saltando in avanti. Si girò per vedere che era e... Era... Un polipo?! Che diavolo...
Aveva i tentacoli lungi un metro e la testa era grande quanto quella di un uomo adulto. Dopo averlo osservato per 5 secondi si girò per scappare ma, dai rami, ne caddero altri.
Senza perdere tempo iniziò a correre. Una svolta a sinistra, un altra a destra e un altra a sinistra. Quando iniziò a sentirsi stanca vide l'uscita dal bosco. Felice, aumentò la corsa. Proprio a un passo dall'uscita uno di quei così le cadde addosso, cercò di divincolarsi ma il polipo si spostò indietro, sulla sua schiena. I tentacoli bloccarono le braccia al busto e altre si allacciarono alla sua vita, avvertì dei denti alla base del collo e dopo un secondo un dolore acuto.
Non urlò, e nemmeno pianse. Tenne solamente gli occhi sgranati e la bocca aperta, mentre cadeva in ginocchio. Avvertiva il suo sangue venire succhiato, uscire dal suo corpo, provocandole un senso di stordimento. Gli occhi stavano per chiudersi. Con le sue ultime forze si alzò e sbatte la schiena contro un albero vicino per toglierselo. Sentì delle urla, ma non riusciva a identificarle. Tornò a concentrarsi sul polipo, visto che non si staccava. Si avvicinò all'albero e prese a grattare la parte destra del corpo su di esso. Il tentacolo che le bloccava il braccio si strappo ma non riusci a muoversi. Infatti il polipo aveva iniziato a succhiare più forte. Cadde in avanti, sentiva il collo caldo e le urla della gente stava diventando sempre più forte. Improvvisamente senti uno stappo e freddo al collo.

Prima di svenire vide il muso di un cane che smembrava il polipo.

Ormai stanca chiuse gli occhi.

Ah, che giornata di merda.

The world - Un passo, una lacrima e una vittima.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora