§ Capitolo Ventiquattresimo §

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Harry rimescolava la minestra nel piatto, esaminando la sala grande di Hogwarts quasi deserta. Aveva preferito spendere le vacanze natalizie nella scuola piuttosto che accettare il consueto invito a casa Weasley. Al ritorno Ron avrebbe esibito la solita faccia offesa a morte che indossava quando il ragazzo occhialuto desiderava stare per conto proprio. In fondo non era tenuto a capire: lui aveva dei fratelli, Harry no. Il tempo per se stessi non sapeva nemmeno cosa fosse. In verità il ragazzo aveva scelto di eludere la Tana anche alla luce dei recenti avvenimenti. Temeva che Fred e George spifferassero involontariamente qualcosa a tavola sull'anello e lui fosse obbligato ad assistere ad una lite in classico stile Weasley.

Nei giorni precedenti si era tolto l'anello dal dito e l'aveva poggiato sulla superficie liscia del caminetto del loro dormitorio. L'aveva scrutato intensamente fino a procurarsi mal d'occhi. Certo quella tecnica non l'avrebbe condotto da nessuna parte. Eppure non sapeva da dove cominciare e non aveva nessuno a cui chiedere. Non aveva ancora deciso come comportarsi al suo prossimo incontro con la signora Weasley. Una sua partecipazione ad una eventuale ricerca sull'origine di quell'oggetto metallico non era da inserire in programma. Non capiva se si poteva fidare di lei e annullare le informazioni sul suo passato. Il lato non rassicurante della madre di Ron lo gettava nel panico e nella diffidenza. Lo stesso valeva per il signor Weasley. Lui e Lucius Malfoy amici di vecchia data era un'immagine che gli accapponava la pelle. Come erano in grado delle persone perbene, buone, generose di mischiarsi a gentaglia simile? La risposta non c'era, o se c'era, era sconfortante.

Hermione era andata a casa con un baule misterioso, lo stemma dei Malfoy che troneggiava sulla serratura del lucchetto. Dal tonfo che aveva prodotto quando l'avevano scaricato sul binario del treno, deduceva che il suo contenuto fossero libri della dimensione di macigni. Ci erano voluti due robusti facchini per issarlo a bordo.

Harry dubitava l'avesse aiutato col suo mistero se ci fosse stata. Era eternamente chiusa in biblioteca, chiacchierava il meno possibile con i compagni di Casa e trasportava il cibo del pranzo in sala studio. Riemergeva dall'apnea verso cena, evitando ultimamente di sedersi accanto a lui. Aveva assunto un comportamento strambo. Aveva l'impressione fosse lui il problema e non capiva per quale motivo. Non ricordava di aver commesso un torto verso di lei. Hermione agiva come se fossero in disaccordo su un argomento in particolare. Harry non era un amante degli alcolici come Ron, quindi reputava improbabile che avesse parlato a sproposito. Non riusciva ad inquadrare bene il fenomeno. Harry ingoiò controvoglia un sorso di minestra.

Eco di un cucchiaio riposto in un piatto vuoto.

Si girò.

Draco Malfoy si stava pulendo gli angoli della bocca accingendosi ad alzarsi dalla sua panca. Era l'unico avventore della sua tavolata. Insolito fosse restato per la pausa natalizia. Non si era mai imbattuto in lui per i corridoi. Non che ci fosse molto da fare, escluso annoiarsi, in quei giorni. Lui invece aveva l'aria di uno con una missione da compiere, osservando la rapidità con cui sparì dalla sala.

Harry aveva la fastidiosa sensazione di essere escluso da qualcosa di importante. Dapprima lo aveva ritenuto un pensiero egoistico. Doveva essere grato della pace che stava regnando nel micromondo di Hogwarts. Era sollevato di non giocare alla star/zimbello per un po'. Ciononostante i giornali arrivavano pure lì nel castello. Il Ministero della Magia era nel caos e Silente non lo convocava da un pezzo per discutere della sua sicurezza. Si era addirittura astenuto dal commentare la sua scelta di restare nella struttura per la fine dell'anno.

Da un mese le notti di Harry erano serene e tranquille. Nessun contatto non voluto con Voldemort. Eccetto in una circostanza settimane prima. Era al bagno del suo piano a lavarsi le mani e aveva scorto dietro di sé le sembianze di un Voldemort che urlava muto. Era rimasto di cera perché per un folle istante gli era balenato in mente si trovasse là con lui. Invece era scomparso così come era apparso. La sola parola che avesse distinto era stata "fuggita via". Lo specchio aveva ritratto un Harry in subbuglio. Non riguardava lui... o sì?

La Sinuosa Linea del Serpente - The Sinuous Line of the SnakeWhere stories live. Discover now