17. Power

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EVA

La stanchezza comportata da un pomeriggio di pulizie con mia mamma si è fatta sentire presto per entrambe. Lei, avendo ore arretrate di sonno, dopo cena, è andata immediatamente a letto; lasciandomi crogiolare nella solitudine di un sabato sera. 

La notizia di una festa a casa di una ragazza di seconda è arrivata a tutti, comprese me e le mie amiche. Rischiare, però, di aumentare i giorni della mia punizione per una stupida festa, mi ha fatto rifiutare categoricamente e senza pensarci due volte. Meglio non giocare con il fuoco in questo caso. 

Secondo i programmi di lavoro di mia mamma dovrebbe ripartire mercoledì, cioè circa a metà del mio supplizio. Quando me l'ha detto, ovviamente, ho iniziato subito a fantasticare sulla mia libertà. Peccato che questa mia felicità sia stata smorzata dai suoi avvertimenti.

Non so quanto sia stata sincera; ma mi ha detto di aver avvertito la nostra vicina del mio stato di reclusione parziale. In questo modo, quella donna fin troppo impicciona, ha acquisito tutto il diritto di venire a controllarmi e vegliare sul fatto che io stia effettivamente rispettato ciò che mi è stato detto, quasi come se fossi una carcerata. Non ho osato ribattere sul fatto che non mi serva più una Babysitter. Volevo evitare che mia mamma si arrabbiasse ulteriormente e mettesse in pratica le sue successive minacce. Minacce, che, a dirla tutta, fanno molta più paura degli arresti domiciliali poiché comprendono: niente computer, amiche, telefono e Netflix. 

Così, mi sono ritrovata a dover tacere e annuire mentre pensavo a come metabolizzare l'ingiustizia di questa decisione. Non mi pesa essere in punizione, anche perché è solo una settimana, ma è strano come improvvisamente si sia davvero comportata da madre.

I titoli di coda di fine episodio mi fanno fare un sospiro di sollievo per come si è conclusa questa puntata di Stranger Things

Ultimamente troppi registi si prendono gioco dei miei sentimenti, non realizzando ciò che desideravo e distruggendo qualsiasi cosa con pochissime frasi. 

Torno sulla pagine iniziale di Netflix, iniziando a spulciare le diverse serie televisive che seguo. Fischietto e accenno qualche verso di canzoni del momento, passandole a setaccio. Improvvisamente la mia attenzione si pone su Gossip Girl

È da un po' di tempo che non la guardo, così decido di riprendere uno dei miei episodi preferiti e farlo ripartire. Mentre si carica noto che sono quasi le undici. Ho passato le ultime tre ore davanti al computer, alternando l'interesse da social network a serie televisive.

Mi ritrovo a canticchiare sottovoce la sigla. Ormai l'ho ascoltata così tante volte che mi viene spontaneo ripeterla. Sembra che abbia lo stesso effetto di quelle filastrocche che ti fanno imparare alle elementare per le svariate feste popolari. Le stesse che ti tormenteranno per sempre.

Mi godo la prima parte dell'episodio, concentrandomi sulle vicende intricate, chiedendomi come Blake Lively possa avere un fisico perfetto anche dopo essere diventata mamma, ragionando su come lo stile di Noora di avvicini vagamente al gusto di Blaire e beandomi della bellezza di Chase Crawford. Lo blocco solo quando ho oltrepassato la metà per alzarmi dal letto ed andare a prendere qualcosa di dolce da mangiare.

Salgo le scale in punta di piedi, non volendo fare troppo rumore. So che mia mamma ha il sonno abbastanza pesante, ma è comunque una forma di prevenzione.

Mi dirigo immediatamente verso la dispensa, recuperando dei biscotti con gocce di cioccolato, per poi ritornare in camera. 

Sono così concentrata nel non scivolare sulle scale, vista la mia goffaggine in queste situazioni, che mi accorgo troppo tardi dei rumori inquietanti provenienti dalla mia stanza. Mi blocco sul posto. Tendo l'orecchio e cerco di non muovermi troppo. Quando sono abbastanza sicura che nel buio non si nasconda un serial killer, scendo gli ultimi scalini. 

Twist - Chris & EvaWhere stories live. Discover now