Ora seduta sul mio letto fatto di legno e paglia , non riesco a credere di essere ancora viva . Il mio corpo non è in salute , le ossa sono ben visibili , ma per lo meno i capelli non mi sono caduti per ora. Se mi guardassi allo specchio , credo che vedrei una vecchia me , senza sorriso , senza più voglia di ridere , senza più speranza .
Ci sono almeno cinque campi , da quello che ho sentito , per le donne , e sei per gli uomini.
Qui e difficile fare amicizia con qualcuno , perché non è facile doverlo seppellire il giorno seguente.
Tutte noi abbiamo una specie di pigiama addosso, è tutto nero , con un numero scritto in rosso davanti.
Appena arrivate ci hanno fatte spogliare e lavare con acqua gelida . Non ricordo neanche più che profumo ha il sapone.
Poi ci hanno spostate in un altra stanza , ci hanno dato la tuta nera , e ci hanno spiegato le regole del campo.
Ci hanno chiamate vari nomi , non particolarmente carini.
LORO sono licantropi. Si , sono uomini che si trasformano in lupi un po' più grandi dei normali lupi comuni.
I licantropi , stanchi di rimanere nell'ombra , hanno deciso di strisciare fuori dalle tenebre.
Sono più alti di noi umani , più forti e più grossi.
Molti di noi eravamo schioccate alla scoperta, ma poi uno di loro si è trasformato in bestia grigia , e beh , non c'era più niente da dire .
I pasti sono serviti in un enorme edificio grigio e polveroso dentro il campo. I pasti consistono in zuppe misteriose il più delle volte , e se sei fortunato , un pezzo di pane e acqua.
I nostri dormitori , sono celle vere e proprie , che contengono almeno venti persone l'una.
Le bambine sono state le prime a non farcela. Molte madri sono impazzite , altre hanno deciso di suicidarsi.
Le donne incinte , quando era il momento venivano trasportate via. Non le abbiamo più riviste nel campo.
Ci sono ragazze della mia età che barattano il proprio corpo per del pane , altre per molto meno , in ogni caso non mi permetto di giudicarle.
Molti ufficiali mi osservano quando cammino per il campo. Sarà per via dei capelli ancora sulla testa , che ormai mi arrivano al fondo schiena non in riccioli setosi , come vorrei, ma ricci in disordine,ma cosa posso farci, oppure per il fatto che il mio corpo non è ancora un cadavere ambulante, in ogni caso la cosa ha poca importanza , perché loro ci disprezzano , ed un bambino nato tra un umana e un licantropo sarebbe un abominio. In ogni caso tengo le mie distanze , non si sa' mai.
"Ella! "
Mi giro per vedere una delle mie compagne ,Anna se non sbaglio, di cella con cui ogni tanto parliamo , correre verso di me . I suoi capelli sono corti e castani , ma come me , non sa ancora per quanto li avrà . Quando una donna perde i capelli è come se la tua femminilità stesse morendo . Il tuo seno non è altro che un petto piatto , e le tue curve lasciano il posto ad un corpo magro e grigio , senza più voglia di dare la vita , di rifiorire.
Anna ha un corpo ossuto , è più bassa di me , ed ha la mia stessa età . Occhi marroni e un viso sciupato dalla vita nel campo, una volta dev'essere stata molto carina.
Anna si ferma davanti a me , prendendo grosse manciate d'aria .
L'aiuto a tenersi in piedi e lei mi dice di dirigermi verso la nostra cella.
Dici minuti dopo , siamo dentro la cella e stranamente è quasi vuota .
Una donna è distesa in uno dei letti e seduta vicino a lei c'è un altra ragazza .
Mi avvicino a loro , con Anna attaccata al mio braccio.
La donna distesa lo già vista, è una delle donne incinte , ma la sua pancia è rotonda , certo , ma è più piccola . Forse per via del poco nutrimento.
I suoi capelli sono radi e di un biondo cenere , la sua pelle è sudata e pallida, gli occhi sono rossi di pianto , ed io mi sento male perché una piccola parte di me , rivede in questa donna mia madre.
" Se sta per partorire dovete portarla dagli ufficiali ..." Dico.
" Sei matta?! Nessun bambino o donna è mai tornato da quel così detto ospedale!" Mi risponde la ragazza dalla testa rasata e dagli occhi celesti.
La donna piange dal dolore ed io sono in panicata .
" Ella devi aiutarla a partorire! Io non so niente sul parto e nemmeno Sara .... Ti prego , anzi , ti preghiamo di aiutare Clara e il suo bambino ...ti prego..."
Eccomi qui . Tra le gambe di una donna incinta , pronta a partorire.
Se una delle carceriere dovesse entrare , siamo spacciate.
A differenza dei maschi le femmine licantropo sono più aggressive . Certo sono alte e con fisici atletici , ma non sono per niente caritatevoli , e di certo hanno una perfetta memoria .
Una volta ho visto una di loro perdere la pazienza e trasformarsi in lupo . La poveretta non ha avuto scampo . È morta sul colpo , con la gola squarciata.
"Anna , controlla che non passi nessuno." Dico.
Anna corre alla porta a fare la guardia .
"Sara prendi degli strofinacci bagnati e tamponagli la testa . " Dico a Sara.
"Clara guardami , devi spingere , capito? Ogni volta che dico tre , tu spingi , chiaro?"
La donna annuisce , ma è debole , e non so se il bambino nascerà vivo o se lei sopravviverà .
"Uno, due, tre... Spingi !"
La donna spinge , ed io continuo a ripetere i numeri .
Ho sempre letto parecchio e una volta mi è capitato un libro sul parto, devo averlo raccontato ad Anna , altrimenti non sarebbe di certo venuta a chiamarmi.
"Uno , due , tre... Spingi Clara!"
Clara spinge , e con un ultima spinta , da alla vita ad un bellissimo maschietto dai capelli corvini.
Clara guarda suo figlio mentre lo pulisco dal sangue e taglio il cordone ombelicale con un coltellino.
La donna ha gli occhi lucidi e sorride.
" Ella giusto?" Mi chiede la donna.
"Si ." Rispondo con un sorriso.
Lei annuisce. " Grazie.." Sussurra.
" Come lo vuoi chiamare?" Gli chiedo.
Gli metto suo figlio tra sue braccia magre , e io suoi occhi non si staccano da lui.
"Gabriel.." Risponde lei.
"E Gabriel sia ..." Sussurro
Poi gli occhi della donna si alzano per incontrare i miei.
"Ella , promettimi che ti prenderai cura del mio Gabriel...promettimi che gli farai da madre , in caso io non ..." La sua voce si incrina e si spegne , ma capisco cosa sta chiedendo , e io so di non poter rifiutare.
"L-lo prometto .." Rispondo .
Mi ringrazia di nuovo . Nessuna delle donne ha detto niente , quando hanno visto il piccolo Gabriel, alcune lo guardavano con amore , altre con invida , ma nessuna ha detto o fatto niente.
La notte cala e il vento trasporta passa tra la cenere e la polvere , trasportando via le anime di coloro che sono troppo deboli. Clara è morta con il sorriso sulle labbra sottili e screpolate, con il suo bambino tra le braccia.
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Cosa ne pensate?
Lo so non c'è ancora niente di romantico , ma non preoccupatevi presto ci sarà più azione :) spero vi piaccia il personaggio di Ella :) Dedico questo capitolo ad:ilovelibri
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La Fenice Nera: Il Lupo.
WerewolfLa notte di Natale a casa Jhones si festeggia, e nevica! Dopo aver mangiato tutti insieme , la serata viene conclusa serenamente . La casa e' tranquilla , tutti dormono . La casa e' un po' isolata dalla città ma niente è' mai accaduto da quelle part...