Nonostante tutto

28 2 1
                                    

Il cielo, color porpora, comincia a scurirsi. Tende al viola, decorato con deliziosi arabeschi di nuvole rosa in cui si confondono bianco e azzurro come pennellate di un pittore distratto. Il mare è calmo, riflette le ultime luci del tramonto. Le onde accarezzano la sabbia, ancora smossa dalla folla del giorno di cui non rimane che una coppia di ragazzi innamorati di fronte al cartone di una pizza. Dalla parte opposta, sotto i pini, un uomo lancia un bastone e un cane lo insegue scodinzolando. In lontananza le luci del porticciolo appaiono fioche nella leggera foschia.
La brezza, che soffia dolcemente, le scompiglia i capelli e uno schizzo d'acqua salata le bacia il viso. Continua a camminare, immersa nei propri pensieri. La baia è sempre stato il suo rifugio, un nido in cui nascondersi quando ha bisogno di riflettere. Le ricorda suo nonno: era lui che la portava lí quando era piccola e le raccontava storie fantastiche di navi e marinai, di creature magnifiche e mostri spaventosi. Le manca molto. Ci pensa sapesso ma i dettagli svaniscono nella sua memoria. D'altronde era solo una ragazzina quando è mancato. Lui la saprebbe aiutare ora, ne è sicura, avrebbe un buon consiglio da darle. Si sente sola. È buffo sentirsi soli quando si è in due. Sorride. È un sorriso stanco, di chi ha le lacrime agli occhi. Dio! È rimasta incinta come una sgualdrina qualsiasi. Proprio lei che ha sempre protetto la propria verginitá nonostante le battute dei compagni. E per di più con un ragazzo che conosce appena. Le piace, è molto dolce e responsabile, ma sono andati troppo in fretta, si sono lasciati accecare dalla passione e ora non sa come potrebbe reagire. C'è sempre l'aborto.. No! Non lo vuole neanche pensare. Istintivamente porta una mano sul ventre, leggermente gonfio. Non potrebbe mai: nonostante tutto quell'ammasso di cellule, come lo definisce il libro di biologia, è parte di lei e sente già di amarlo. Chissà se sarà un maschio o una femmina. Spera che le somingli, almeno un pochino.. Un flusso incontrollato di sogni e domande le inumidisce gli occhi e un sorriso involontario sorge sul suo viso: diventerà mamma. "Diventeró mamma!" sussurra, come per assicuarsi che sia vero.
Un brivido le percorre la schiena. Vorrebbe urlarlo, mettersi a correre e farlo sapere ad ogni granello di sabbia, ad ogni gabbiano. Vorrebbe urlarlo al mare e a quel sole lontano che sta tramontando, alla luna e ad ogni stella.
La suoneria del cellulare la riporta alla realtà.
È sua madre:
"Ciao Ma!"
"Sí, stontornando."
"Tutto a posto, sono venuta alla baia."
"No, niente.. Volevo fare una passeggiata."
"Va bene. Tra dieci minuti sono lí."
"Ok. A dopo."
Rimette il telefono in tasca.
Deve ancora trovare un modo per dirglielo, non sarà facile.
Ormai è completamente buio, se non per un tenue rossore all'orizzonte. La baia è deserta.
È meglio che si sbrighi a rincasare.

Nonostante tuttoWhere stories live. Discover now