𝖗𝖊𝖉

𝖘𝖊𝖙𝖙𝖊 - 𝐈 𝐟𝐞𝐞𝐥 𝐲𝐨𝐮

🚩🔴 🚩

What if he's written 'mine'
on my upper thigh
Only in my mind?

Uno squarcio nella tela della vita.
È così che ho sempre immaginato un trauma: un evento devastante, così forte da spezzare il silenzio, così impetuoso da incendiare tutto ciò che attraversa il suo cammino.
Se avesse voce, non parlerebbe, ma griderebbe. Per farsi ascoltare, ricordare, riconoscere.

La mia mente si paralizzò, solo una domanda ronzava incessante tra i miei pensieri.
Perchè proprio lui era lì?

Mi avvicinai alla cucina e notai le buste della spesa posate sul tavolo. Tuttavia, a causa dei miei passi incerti, urtai la caviglia contro la cassetta in legno che la nonna usava per riporre le coperte d'inverno, quella davanti alla TV. Trattenni un lamento e, quando riaprii gli occhi, mi trovai di fronte a due fari color cobalto, fissi su di me. E mi bastò quell'attimo per capire che non se ne sarebbe andato tanto facilmente.

«Scarlett, ti sei fatta male?»

Ripensai a Ace. Non poteva entrare in casa della nonna. Non ora.

«Ciao, io... arrivo subito.»

Andai in confusione, ma fu chiaro l'impulso di chiamare Ace per dirgli di andarsene via.

Indietreggiai, poi composi il messaggio con le prime parole che mi vennero in mente.

♥️ ci ho ripensato

Ace rispose subito.

🩶 ho appena parcheggiato, arrivo

♥️ no non venire.

Avvertii un pugno nello stomaco a rileggere il messaggio che avevo appena scritto.

🩶 è successo qualcosa?

Devo essere più dura o tra poco sarà alla porta.

♥️ ci ho ripensato e basta

Con il cuore in gola lessi la sua notifica.

🩶 vengo a salutarti?

♥️ non importa, torna a casa

E se io ero testarda, lui lo era ancora di più. Vidi il suo nome lampeggiare sullo schermo. Mi stava chiamando.

Attraversai la porta d'ingresso ancora socchiusa e mi affacciai in giardino per rispondere.

«Che sta succedendo, Scarlett?»

«Ace, perchè mi hai chiamato?», domandai senza fiato.

«Perché vorrei me lo dicessi a voce.»

O forse volevi sentire con le tue orecchie quanto io stessi tremando.