𝖖𝖚𝖆𝖙𝖙𝖗𝖔 - 𝐈 𝐰𝐚𝐧𝐭 𝐲𝐨𝐮

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🚩Alcuni comportamenti presenti nella storia sono tossici. Non intendo offrire una visione romantica di essi, ma semplicemente mostrarli in quanti tali. 🚩
Buona lettura


So yeah, it's a fire It's a goddamn blaze in the darkAnd you started itYou started it

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So yeah, it's a fire
It's a goddamn blaze in the dark
And you started it
You started it










𝑺𝑪𝑨𝑹𝑳𝑬𝑻𝑻






Sentii qualcuno schiarirsi la voce. Probabilmente era Jet, stufo di aspettarmi con il motore acceso. Ace invece mi fissava, seduto in macchina, con la portiera aperta. Guardai le sue gambe lunghe racchiuse nei pantaloni grigi.

Diceva sul serio? Voleva mi sedessi sopra di lui?

«Scarlett.»

Mosse le labbra per pronunciare il mio nome, quindi capii che dovevo darmi una mossa.

Avvicinandomi all'auto dovetti prendere le misure, dato che Ace non spostava le gambe e nemmeno mi faceva spazio.

«Attenta alla testa», disse poi, nel vedermi distratta.

Senza pensarci troppo mi sedetti su di lui. Riuscii a percepire il calore del suo petto contro la mia schiena e mi irrigidii subito. Ace sembrò accorgersene, perchè chiuse la portiera, poi abbandonò la schiena sul sedile, lasciandomi libera di respirare.

Io mi spinsi in avanti e risistemai la gonna sopra il ginocchio, ma Jet partì con un accelerata brusca che mi costrinse ad aggrapparmi al sedile davanti per non cadere.

Fissavo il parabrezza, provando a ignorare il fatto che fossimo l'una sull'altro, incollati, per un tempo prolungato. Il solo pensiero mi dava i brividi.

«Nel bagagliaio ho tre tende, bastano?»

Solo dopo un po' mi accorsi che Brick stava parlando. Il mio cervello era troppo impegnato a fare le capriole.

Le mie gambe nude poggiate sulle sue e i suoi muscoli duri contro i miei. Riuscivo a sentire il calore del sangue scorrergli nelle vene e gli occhi puntati su di me, a perforarmi la nuca lasciata scoperta dalla coda.

Jet guidava a una velocità sconsiderata, ma quando prese una stradina di campagna e il percorso si fece sterrato, le cose peggiorarono. Io cominciai a sobbalzare, perciò strinsi le dita intorno al poggiatesta di Jade per tenermi ferma.

«Tu rimani a dormire Scarlett?», chiese lei, voltandosi verso di me.

Mi domandai come potesse essere incurante della guida folle del fratello, ma forse ci era solo abituata.

La strada dissestata mi stava mettendo in crisi. All'improvviso una brusca frenata mi portò a scivolare all'indietro, sulle gambe di Ace, e il mio fondoschiena finì schiacciato contro il suo bacino. Poi un dosso. L'impatto mi fece sbarrare gli occhi, ma con un movimento istintivo, Ace protese le mani in avanti, avvolgendomi con le braccia, pronto a sostenermi nel caso di uno sbandamento.

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