XVI

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Mentre eravamo in sala prove mi arrivò una busta dalla maestra.
L'avevano fatta recapitare in sala perchè almeno potevo già parlarne con Emanuel.
"allora come la affrontiamo? mi chiese lui
"allora non vorrei rifiutarlo perché penso di poterlo fare ad occhi chiusi per quanto riguarda i passi e la tecnica.
Il problema potrebbe arrivare quando si parla di sensualità e abbigliamento."
"allora sicuramente noi questo compito lo accettiamo perché sei in grado di farlo
Capisco le tue insicurezze perché le abbiamo tutti e fanno parte di noi ma guardati sei bella con quegli occhioni azzurri,hai delle gambe slanciatissime quindi lavorandoci un po' naturalmente perché sui tacchi hai fatto poche coreografie questa te la porti a casa tranquillamente"
Io sorrisi ad Emanuel e mi faceva piacere vedere quanto credesse in me,probabilmente molto di più rispetto a quanto ci credevo io
"allora domani iniziamo a provarla,ora vai in casetta e riposati che dobbiamo essere carichi"
Tornata in casetta mi feci una doccia per poi buttarmi sul letto a guardare la coreografia che la maestra mi aveva assegnato e constatai che nonostante quello che pensava Emanuel io la coreografia non sarei riuscita a farla

Ero seduta sul mio letto in lacrime,le parole di mio padre mi avevano completamente annienta,erano mesi che provavo a combattere contro l' impulso di correre in bagno ogni volta che mangiavo qualcosa e ci stavo anche riuscendo.
Almeno fino a quel giorno lì finché mio padre non mi urlò in faccia in una delle nostre discussioni che avrebbe preferito vedermi morta piuttosto che in quelle condizioni.
Sapevo che era stato l'alcol a parlare per lui,ma le parole mi arrivarono secche nel petto come aghi appuntiti che ti trafiggono.
Da quel giorno feci come mi aveva detto mi lasciai morire

Venni riportata alle realtà da una voce che però sentivo in lontananza,respiravo a fatica e quando tornai in me vidi Kumo che mi tranquillizzava
"tranquilla piccolina va tutto bene"mi disse per poi passarmi una mano sul visto bagnato dalle lacrime.
Quando avevo iniziato a piangere?
Quando mi calmai ringraziai Tiziano con tutta me stessa,non era facile gestire gli attacchi di panico e lui ci era riuscito perfettamente.
"ti capita spesso?"
"piu di quanto vorrei" dissi sospirando
"è pronta la cena comunque" mi disse cercando di cambiare discorso per non farmi pensare all'accaduto di poco tempo prima
"grazie ma non ho fame,ho fatto merenda tardi" mentii spudoratamente e mi sentii anche in colpa ma non volevo vedere gli altri.
Lui però non mi sembrava molto convito perché continuava a fissarmi
"mangerò qualcosa più tardi prima di andare a dormire" gli sorrisi per rassicurarlo
Sembrò convinto e quando stava per uscire lo fermai
"Kumo grazie e ecco potresti non...non dire niente agli altri?"
"tranquilla rimarrà tra me e te" disse sorridendomi per poi chiudersi la porta alla spalle
Mi misi le cuffiette presi una coperta e mi diressi nel giardino sul retro della casetta con il mio computer e le sigarette.
Non so quanto era passato da quando ero uscita ma avevo fumato troppo e mi scoppiava la testa,almeno lo stomaco però si era riempito,sentii poi la porta aprirsi e come qualche sera prima Mida si trovava di fronte a me ma questa volta con un piatto di pasta in mano
"tieni te ne ho messa un po' da parte"
"grazie ma non ho fame"
"io la cazzata che hai rifilato a Kumo non me la bevo,so per certo che non mangi da oggi a pranzo"
Non avevo via di scampo,controvoglia afferrai il piatto e portai alla bocca qualche boccone e contro voglia lo finì visto che avevo lo sguardo di Matthew puntato contro
"hai voglia di dirmi perché stai così?"
"sono solo molto stanca"
"cazzata numero due
ti rifarò la domanda
perché stai così?"
Non volevo dirgli cos'era successo perchè ancora non me la sentivo di parlarne con qualcuno
"Chri davvero sono solo molto stanca e mi capita per la stanchezza di non avere fame"
"se c'è qualcosa me lo dici vero?"
"ma certo tranquillo" mi faceva schifo mentire così.
Soprattutto a lui.
Ma non riuscivo ancora a parlare con le persone di questo mio problema e di questa parte della mia vita.
Per non pensarci mi accocolai di più al petto di Mida fino ad addormentarmi sul ritmo dei battiti del suo cuore.

rossofuoco~mida Where stories live. Discover now