5.1 Quando una lei si veste di vendetta.

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------Canzoni del capitolo---

Vampire- Olivia Rodrigo

get him back!- Olivia Rodrigo.

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Mia era tornata a casa tra le lacrime e i singhiozzi, certa che avrebbe dovuto sentire anche la ramanzina di suo cugino. Non appena varcò la porta Paolo e Luca la guardarono increduli, stavano cenando e credevano fortemente che Mia non tornasse per la notte. Quando notarono il suo stato malconcio si precipitarono da lei. 

"Che è successo Mia? Perché piangi?" Paolo aveva un tono preoccupato, si stava agitando, non poteva vederla in quel modo.

"E' successo che avevi ragione su tutto e che sono solo una stupida..." si interruppe a causa dei singhiozzi, Paolo l'abbracciò sentendo però un moto di rabbia.

"Io lo ammazzo cazzo, te lo avevo detto che ti stava usando, perché non mi hai ascoltato?". Paolo lo chiese esasperato stringendo la cugina tra le sue braccia.

"Non credo che sia il momento di dire certe cose Paolo, ha fatto quello che si sentiva." Luca cercò di mitigare la rabbia del fidanzato parteggiando per Mia, non era il modo giusto di rincuorarla. 

"Non ti voglio vedere in questo stato Mia, può andarsene a fanculo per quanto mi riguarda, e fanculo anche alla partita di domani." 

"NO." si distaccò leggermente dal cugino ancora tra le lacrime cercò di essere lucida. "Non mi interessa che lui sia in campo domani, non perderò la partita per lui." Nonostante fosse a pezzi non si sarebbe mostrata debole, non avrebbe rinunciato anche alla sua squadra del cuore.

E' vero, lui ne faceva parte, ma andando allo stadio voleva dimostrarsi forte e indifferente alla parole che Dušan le aveva pronunciato. 

"Sei sicura?"

"Si non preoccuparti, ora vado a dormire, mi scoppia la testa." 

"Va bene, mi raccomando riposati e cerca di non pensarci." 

Mia salutò i due ringraziandoli per il supporto e andò in camera sua. Non poté fare a meno di sentire come Paolo disse qualcosa di poco carino sul conto di Dušan mentre Luca cercava di calmarlo. Si mise il suo pigiama, si struccò nonostante la maggior parte del trucco era già andato via. Cercava di non pensarci ma nella sua mente continuavano a susseguirsi le scene del pomeriggio. Sentiva ancora le mani di Dušan sui fianchi, una prese forte e decisa mentre si spingeva in lei, mentre gemeva tra i suoi capelli. 

I sospiri di piacere si trasformavano presto in parole aspre e spigolose: nessuno, non è importante, sicuramente non frigna come te, cresci Mia. A ripetizione i commenti di Dušan le affollavano la mente. 

Mise in carica il suo cellulare notando però un messaggio dal suo collega Andrea.

Ciao Mia, spero tutto bene.                                                                                                                                            Ho saputo che domani sarai anche tu allo stadio a vedere la Juve.                                                                Ci vediamo lì?. Buona serata. 

To live for the hope of it all.- Dušan Vlahović.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora