23. L'AMORE DI UNA COGNATA

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Fatemi dire che l'espressione di Amina quando mi vide entrare a casa sua non fu delle più calorose. Era un misto tra "ti strangolo", "ti uccido" e "ti seppellisco viva". Fu inutile il provare a fingere un sorriso. Sembrava più incavolata che mai.

«Ehm... Amina?» provai a dire per spezzare quel momento imbarazzante.

«Si calmerà, sgorbio. Almeno credo. Anzi, ora che ci penso... credo che non si calmerà affatto quando saprà cos'è successo. Preparati e... auguri» disse mio fratello passando davanti a me prendendo poi il telefono per avvisare papà che sarei stata a dormire da lui. Deglutii sonoramente quando notai Amina diventare ancora più pericolosa.

«Uhm... perché mi fissi in quel modo?» feci qualche passo indietro.

«Ci siamo sempre dette tutto, o mi sbaglio, Marziuccia cara?» sorrise pericolosamente.

«Ehm... quasi... tutto?».

«Ecco. "Quasi" tutto. E mi sa che quel "quasi" riguarda l'uscita di questa sera».

«Uhm... non credevo fosse importante fartelo sapere...».

«Sei uscita con Riva o con quel tipo strano?» andò dritta al punto.

«Col tipo strano» rispose mio fratello che era appena tornato in salotto. «Il tipo strano che dice di essere il ragazzo di Marzia» precisò poi. Ugh...

Ecco, quello era il motivo per cui non avevo detto ad Amina che stavo frequentando Elia: lei sembrava non approvarlo per il semplice fatto che il suo istinto le diceva che qualcosa in lui non andasse. Avevo perciò preferito tenerla all'oscuro degli eventi accaduti con lui.

«Ah. E da quando tempo va avanti questa storia a mia insaputa?».

«Non è il mio ragazzo. Ci stiamo solo... frequentando» tenni a precisare.

«Credi che ti avrei mangiato se me lo avessi detto?» disse un po' offesa.

«Uhm... Elia sembrava non piacerti tanto...».

«Aspetta, tu conoscevi questo tizio?» le chiese Junior stranito.

«L'ho incontrato una sola volta e non mi era piaciuto» rispose lei.

«L'ha portata in un pub per soli maggiorenni, e sembra che l'abbia baciata» continuò mio fratello. Ugh, ma perché parla lui?!

«Ti piace?» mi chiese lei inaspettatamente.

«Uh? Insomma... mi piaceva... ma dopo questa sera non ne sono più così sicura...» risposi a testa bassa.

«Cos'è successo che ha richiesto il soccorso di Marco? Ha provato a fare qualche passo in più con te contro la tua volontà? Io lo ammazzo se questo è il caso!».

«Uhm...».

«Marzia. Parla prima che ti prenda a sberle!».

«Sorellina? C'è qualcosa che io non so?» chiese Junior con un tono di voce quasi spaventoso.

«No. No, non è quello... è che quando stavamo in pista a ballare, lui era un po' troppo vicino... e poi quelle luci... quella folla... tutte quelle persone avvinghiate l'una sull'altra... tutto ciò credo mi abbia causato quell'attacco di panico... e poi quando mi ha baciato in quel modo...» non riuscii a finire la frase perché mi resi conto che quel bacio io non lo volevo. Non lo volevo e non lo desideravo. Ricordavo ancora la sua mano sulla mia nuca che mi teneva ferma per intensificare quel bacio... e io che provavo a spostarlo da me...

«Ti ha baciata contro la tua volontà?» mio fratello alzò il mio viso verso il suo, i suoi occhi stretti in due linee sottili. Cosa dovevo rispondergli? Ero così confusa quando era accaduto che neanche potevo stabilirlo.

My Schoolmate - Il Mio Compagno Di Scuola ✔️Where stories live. Discover now