«È l'unica soluzione per tenerti in salvo e io mi fido di lui».
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Bea Wilson è una studentessa di medicina che vive la classica vita di una ragazza ventiduenne. E' solare e allegra, ma ciò che p...
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Un vicolo cieco. Ecco cos'è per me la morte.
Nulla di sicuro, nulla di certo; perché quando si perde qualcuno, tutto sembra scomparire assieme ad esso. Non senti mai quella sensazione di tranquillità o di speranza che un giorno tutto possa andare bene.
Esattamente cosa dovrebbe andar bene dopo una perdita? Come si riesce a far tornare le cose alla normalità? Non si può semplicemente chiudere gli occhi, inspirare e prendere la tua vita in mano come accade nei film. No.
Magari si potesse... perché per quanto tu senta il bisogno di soffrire per la morte di qualcuno, allo stesso tempo vorresti trovare un modo per uscirne al più presto. Infondo, nessuno ci costringe a star male: c'è chi addirittura al posto di un funerale, organizza una festa per ricordare la persona con il sorriso sulle labbra. E poi c'è gente, come me, che non fa altro che maledire il destino per la crudele realtà.
Quando si perde chi si ama, è la fine di tutto o l'inizio della fine. Quando si perde una persona, non ci sono parole che tu possa dirti per rincuorarti perché non potrai mai rassegnarti alla perdita. Cosa dovresti sentirti dire? Che era una brava persona? Che il "Signore" si chiama i buoni perché i cattivi verranno distrutti sulla Terra?
Balle. Tutte balle.
Eppure, non ci sono parole per descrivere il dolore che si prova e nessuno può consolarti del fatto che "col tempo, ci si abitua": perché non ci si abitua.
Magari è vero, magari un giorno mi alzerò con la consapevolezza di non vedere più mia madre, di non poterla stringere e guardarla negli occhi e i colori riemergeranno a gradazioni sempre più forti. Magari un giorno...
Ma ci sarà sempre un momento nella vita, in cui si patisce talmente forte l'assenza che tutto lo sforzo di "abituarsi" verrà mandato al diavolo.
Quindi non c'è davvero nulla che tu possa fare e io, nel frattempo, mi sento come se il mondo fosse un estraneo, o meglio: come se fossi io un'estranea su questo mondo.
È così che mi sento, mentre il grosso braccio di mio padre mi stringe le spalle in una stretta di supporto. La tomba di mia madre sotto i nostri occhi sta per essere seppellita per l'eternità e ogni mia forza vitale sembra lasciare il mio corpo pian piano.
Non so come si faccia a superare un lutto, non credo ci sia una soluzione per questo, ma sicuramente sarà più facile del superare il modo in cui l'ho persa.
Se fosse qui mi direbbe di essere forte, di tirare fuori la grinta che mi contraddistingue e che ho ereditato da lei, così che magari potesse anche vantarsene un po'. Lo direbbe solo se fosse qui... ma non lo è.
