Era diventato un rito della mattina quello di prendere le ciambelle per la colazione dal forno di nonna Rosa, un'istituzione a Procida e quella mattina Tom non aveva mancato l'appuntamento.
Nonna Rosa era li da quattro generazioni, era gestita dalla nipote adesso, la signora Assunta. Quando Imma era incinta e aveva le voglie solo da nonna Rosa si potevano soddisfare. Dopo la serata trascorsa da soli senza i nostri figli, la colazione doveva essere speciale. Dopo aver presto le ciambelle predefinite dalla sua Imma, ripensò alla serata precedente e da come si era conclusa.
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Per il nostro anniversario, avevo messo una gonna lunga con i tacchi e una blusa che lasciava poco spazio all'immaginazione. Sono piccola di statura ma le gonne lunghe, se esaltate con le scarpe giuste, esaltano le figure. Abbiamo lasciato i gemelli dai miei e TJ da Laura, ama state con zio Seb. Tom scende la scala e da come cammina fa la sua sfilata, io ho un leggerissimo mancamento. Non mi abituerò mai a quanto sia bello, a quando io sia fortunata e soprattutto, sono gelosa ma lui mi è fedele. Gelosi entrambi ed entrambi innamorati.
Come riempie bene lui il completo elegante, nessuno. Nel suo metro e novanta la stoffa ricade sulle ampie spalle, la vita stretta, mi mordo il labbro penso a tutte le cose sconce che potrei fargli ma poi ricordo che abbiamo un tavolo prenotato al nostro ristorante preferito sul mare, prima il pesce e poi quello inglese.
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Prima di uscire di casa, afferro Imma per la vita facendola trasalire per poi baciarla. Mugola nella mia bocca afferrando il tessuto della giacca, un bacio tutte lingue e senza respiro alcuno. Quando decido di farla respirare, lei continua a tenersi a me evidentemente frastornata. "Io ho fame e tu?" "Molta..." "Sei bellissima Darling, andiamo altrimenti mangio te..." prevedo una serata di fuoco. Il nostro ristorante preferito si trova sul mare, con vista sulle altre isole, un cielo limpido e stellato. Una notte solo per noi.
Tutto a base di pesce. Oh Tom, quante volte stanotte griderai mio bel prof?
E sul pesce, ottimo vino. Non vorrai mica farmi ubriacare prof? Tanto sarò sveglia per il dopo cena, ce ne vuole per mettermi KO!
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Imma è sanguigna in ogni cosa che fa e quando mangia e come se stesse facendo l'amore con il cibo. Mangia di gusto, assapora ogni cosa e i suoi sguardi eloquenti mi fanno capire che dopo la notte sarà particolarmente bollente. Riusciremo ad arrivare a casa senza saltarci addosso?
Gli affari della Bottega vanno più che bene, ora è diventata il posto più ricercato dai turisti quando vengono a Procida, dato che è enoteca e bar. Sono così fiero di lei che si è realizzata nel lavoro, che abbia una sua autonomia e una vita slegata da quella con me. Che sia solo Imma.
"A noi mio bel prof..." "A noi e ad altri mille giorni. Eterni. Sempre insieme Darling..." sorride, sorrido di rimando e beviamo. Una serata frizzante.
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Io il vino lo tollero abbastanza e questa volta voglio che creda che sia un pelino brilla. Perché? Beh, voglio saltargli addosso quando meno se lo aspetta. Non credevo di dirlo ma dopo tutto questo tempo, dopo tre figli, dopo quello che abbiamo passato, ci amiamo più di prima. Come il primo giorno. Sempre.
E poi Tom, dove la trovi un'altra come me?
Torniamo a casa a piedi, l'aria è frizzante, l'odore del mare mi inebria i sensi come sempre. Amo il mare e non potrei vivere in nessun'altro posto. Il mare mi ricorda Tom, maschio, virile, indomito e senza freni. Sorrido tenendomi al suo braccio, si, sono felice.
Tom apre la porta e tengo i tacchi con una mano, barcollo leggermente "Stai bene Darling?" "Sì, quel vino era..." "Non mi dire che ti sei ubriacata? Non era tanto forte..." "Oh no non sono ubriaca prof, sono solo brilla e particolarmente accaldata..." cammino sfilandomi la gonna scalciandola via rimanendo in mutandine e blusa indecente, come direbbe Tom.
Ah, lo sento il suo sguardo addosso, sui fianchi e sul sedere. Uomini, prevedibili e beh... mi avete capita.
"Darling..." "Tom, fa caldo – mi stiro così che possa vedere bene tutto per poi voltarmi e nel farlo mi sbottono la blusa – andiamo in camera?"
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Che Imma fosse sfacciata e senza peli sulla lingua lo sapevo da sempre, che fosse disinibita anche ma che mi provasse in questo modo... Dio, abbi pietà di me!
Sono tutti aspetti di Imma che amo e dopo essersi denudata e avermi dato una visuale perfetta del suo sedere e dei fianchi che voglio afferrare e stringere quando mi cavalca, quando si volta e si spoglia del tutto facendomi quella proposta, non capisco più niente.
"Andiamo in camera?"
Sali le scale ancheggiando volutamente, quando faccio per afferrarti, ti divincoli ma ti prendo di nuovo serrando il braccio attorno alla vita "Tom!" ti sbatto contro il muro tenendoti in equilibrio e i piedi non toccano terra. Sorrido contro le tue labbra "Darling..." ci baciamo voraci, le tue mani afferrano il collo e i riccioli ribelli che sfiorano la giacca, le mie scivolano sui fianchi stringendoli con forza per poi passare sui glutei e ti sollevano.
Le tue gambe si allacciano attorno alla mia vita e ti strofini bollente contro l'erezione "Cazzo Darling, se non ti calmi, ti scopo qui, sulle scale... Fuck Darling, if you don't calm down, I'll fuck you here, on the stairs..." mugoli leccandomi le labbra, le dita nella barba "E sarebbe un male? Del resto lo abbiamo già fatto no?" sì ma era stato parecchio scomodo. A letto. Nel nostro letto.
Per una volta voglio farlo normalmente e soprattutto comodo.
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Appolipata a Tom... si dice appolipata? Va beh, coalizzata? Beh, sono avvinta a lui come un tralcio d'edera.
Arriviamo in camera da letto, sale sul materasso affondando un ginocchio con me ancora stretta a lui, quando sono sdraiata, si leva la giacca, io lo afferro per la cravatta tirandolo a me per baciarlo, abilmente la slego gettandola da una parte.
Continuiamo a baciarci, Tom si leva la camicia e le mie mani aprono i pantaloni, le dita oltrepassano i boxer prendendo il pene, grugnisci leggermente mettendo una mano sul mio polso "Imma..." faccio la finta tonta continuando ad accarezzarlo, una meraviglia di carne e velluto nella mia mano "Cosa? Non ti piace quello che sto facendo?" "Cazzo se mi piace ma... voglio scoparti per bene Darling... voglio fondermi con te e darti tutto Fuck if I like it but... I want to fuck you good Darling... I want to merge with you and give you everything" e allora rallento, ma amo toccarlo.
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La sospingo sul materasso una volta che siamo nudi entrambi e la prendo. Imma geme forte sentendomi, si aggrappa alle mie spalle conficcandomi le unghie così da lasciare i segni. Mi muovo un poco e lei segue il mio movimento serrando le gambe attorno ai miei fianchi "Forte..." la guardo "Più forte Tom, voglio sentirti..." e chi sono io per dirle di no?
Ad ogni mia spinta, il corpo della mia mogliettina risponde senza esitazione. Si inarca verso di me assecondandomi, accogliendomi. Amandomi.
Sciogliendosi per me.
Il suo nucleo rovente mi avviluppa, la sollevo dal materasso fino a quando resta in equilibrio con le spalle e l'orgasmo arriva.
La scuote. La sconvolge.
La rende più famelica.
La schiaccio sotto di me quando vengo, lei mi graffia a sangue sulla schiena dicendomi quello che vorrebbe farmi all'orecchio e questo mi fa impazzire ancora di più. Si stringe attorno a me quando mi lascio andare completamente e poi mi ritrovo a tenerla stretta quando ci addormentiamo. Un po' il sesso, un po' il vino, andiamo ko entrambi.
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Apro gli occhi e non trovo Tom. Guardo l'ora, ma è domenica dove diavolo è andato? Un profumo che riconosco tra mille, il mio stomaco brontola e mi siedo nel letto, le ciambelle di nonna Rosa!
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So che alla mattina sei intrattabile, prima di parlarti c'è bisogno di una dose di zucchero per riattivare tutte le funzioni cognitive. E le ciambelle fanno miracoli.
Ti avvicini, muovi le narici annusando l'aria e afferri una delle ciambelle, ma di quelle verdi con il ripieno al pistacchio. L'addenti socchiudendo gli occhi e mugoli di piacere. Dicono che cibo e sesso vanno a braccetto, in sintonia. Imma è l'esatta rappresentazione di cibo e sesso. Si lecca la crema al pistacchio che è colata su un angolo della bocca ed è così erotica la cosa.
"Queste ciambelle sono delle piccole tentazioni..." "Lo sono. Ma so quanto ti piacciono..." "Nonna Rosa mi farà ingrassare..." "A me piaci così come sei... burrosa, formosa – prendo una ciambella anch'io divorandola – si, sono piccole tentazioni"
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Tom sa benissimo che non resisto a queste piccole gioie al pistacchio e sa anche quanto mi piaccia Lui cosparso con la crema al pistacchio. Oddio, sto avendo un'idea...
"Che fai?" "Sto per mangiarti Tom..."
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Imma è pazzerella, imprevedibile, focosa e chi più ne ha più ne metta.
Ha preso un barattolo di crema al pistacchio posandolo sull'isola della cucina, mi osserva "Levati la maglia..." solleva un sopracciglio, lo faccio. Lei indossa una delle mie magliette, come fa sempre quando non vuole vestirsi.
Prende un po' di crema che è a temperatura ambiente e la fa cadere su di me. Scivola sul petto, l'espressione che fai "Ops... che sbadata..." ti avvicini e la lingua guizza leccando la striscia verde dolce dalla mia pelle. Sorridi leccandoti le labbra come a pregustarti chissà cos'altro.
Intingi un dito nella crema per poi passarmelo sulle labbra e mi baci sulle sterno, scendendo giù, leccando e dando leggeri morsi ai fianchi. Afferri l'elastico dei pantaloni tirandoli giù, non dici nulla e ritorni in piedi sfilandoti la maglietta.
E io solo una cosa posso fare, ti cingo la vita con un braccio sollevandoti e le tue braccia cingono il mio collo mentre le nostre labbra si uniscono. Un bacio al pistacchio che si arroventa subito quando ti metto sul ripiano dell'isola. Mi mordi il labbro per poi succhiarlo, lo sai vero quanto tutto questo mi fa impazzire? Ovvio che lo sai, sei una piccola e vogliosa tentatrice. La mia.
Ti accarezzo le cosce e poi vorresti stringerle attorno ai miei fianchi ma ho altro in mente per te. Volevi assaggiarmi? Sarò io a farlo.
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Tom si inginocchia tra le mie cosce dopo essersi messo un po' di crema al pistacchio sulle labbra e... oh Dio! Ma lo sta facendo davvero?
Prima afferro il ripiano dell'isola mentre lui mi lecca li, e quando la cosa diventa ingestibile, una delle due mani afferra i suoi ricci ramati tirandoli per fargli capire quanto mi piaccia.
Se è questa la sua idea di "Colazione", bene venga. Le mie gambe sulle sue spalle, la bocca che mi tortura deliziosamente il mio sesso e quella lingua... Dio santo quella lingua compie magie in tutti i sensi. Afferra il clitoride tra le labbra per poi grattarlo con i denti e la barba incolta e folta che mi irrita ovunque piacevolmente.
Esplodo. L'orgasmo mi sconvolge come mai mi era capitato, quando Tom solleva la testa per guardarmi con quel sorrisino malizioso e quel luccichio negli occhi quasi alla Loki. Lui dice di no, che non somiglia per niente all'attore Tom Hiddleston e anzi, lui è molto meglio. Oh sì, lui è molto meglio ed è il mio Loki personale.
Quando Tom si mette tra le mie gambe, ora posso stringerlo e..."
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La prendo li, sull'isola della cucina, scivolando con estrema facilità dentro di lei che mi accoglie calda e rovente come il sole di questa terra.
Si afferra alla mia schiena tirandomi ancora più vicino, fondendoci. Unendoci. E quando arriva il suo nuovo orgasmo, è una gioia per me vederla perdersi, vedere i suoi occhi scuri offuscarsi dal desiderio, la sua pelle arrossata e le labbra schiuse e lucide in cerca d'aria e poi il gemito più forte.
L'orgasmo travolge anche me come una frustata. Schiocca lungo la spina dorsale incendiando i lombi e impenna dosi in ogni cellula nervosa che sfrigola fino al culmine finale.
Imma è ancora stretta a me, la testa sulla mia spalla mentre riprendo fiato. Siamo entrambi sudati e impiastricciati così senza dire nulla, ti porto a fare una doccia in camera nostra. Ci laviamo lentamente per poi continuare quello che avevamo iniziato in cucina.
Quando ci stiamo vestendo, ti stringo a me baciandoti sulla fronte. "Ti amo Imma. Ogni giorno. Sempre. Non cambiare mai..." "Nemmeno tu Tom e... ti amo ma questo già lo sai..."
Certo che lo sapevo.
Lei è la mia perfetta metà. È quel PIU' che mi è sempre mancato e che non capivo di aver trovato. Ma bastava solo cercarlo.
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Nonna Rosa ha fatto di nuovo centro. Le sue prelibatezze sono piccoli capolavori culinari. Gioie.
Ma la mia gioia più grande è la mia famiglia, i miei amici e tu Tom, la mia perfetta metà.
Angolo Autrice
e si ritorna a Procida
Besos :*