Quando la vedo scendere dalle scale, mi si blocca il respiro per diversi motivi, ma soprattutto perchè sembra quasi... calma.

Ho battuto veramente forte.

Mi saluta: "Buongiorno." Rimango impalato, immobile a fissarla esterrefatto. Ho sentito bene?Continuo, con labbra e occhi spalancati, a guardarla scendere e dirigersi verso il bancone della cucina.

Istintivamente, mi lascio un po' andare pensando a tutte le volte che l'abbiamo fatto lì sopra. Quel bancone è il posto dove ho vissuto le miglioro esperienze sessuali della mia vita. Ha fatto la storia.

I miei pensieri "poco casti" vengono frantumati dal suo tono scherzoso: "Sicuro che è passata la sbronza? Stai fissando il bancone da un po'?" 'Oh no, stavo solo ricordando tutte le volte che ti ho sbattuta là sopra. Tranquilla, tutto normale.' Mi trattengo dal rispondere così o dal piangere al ricordo della mia vita sessuale di due mesi fa, completamente diversa da quella attuale, ed accenno un sorrisino.

Cambio discorso: "Che è successo ieri?" Intanto che mi alzo e mi vado a sistemare sullo sgabello. Mentre lo faccio, noto il colore della maglia che indosso: verde-acqua. Verde-acqua a casa mia significa solo una cosa: Alex.

Sollevo lo sguardo verso di lei, che mi porge un caffè con gentilezza, poi sintetizza brevemente: "Ti sei ubriacato. Enzo è diventato Ezio. Poi hai costretto i ragazzi a portarti qui. Non mi hai manco riconosciuta. Hai vomitato. Ti sei addormentato." La scruto attentamente. È fottutamente tenera quando tenta di non incontrare il mio sguardo. Ma quando lo fa è perchè mi sta nascondendo qualcosa.

Troppo improbabile che io non abbia neanche tentato di tirare fuori argomenti imbarazzanti, da ubriaco, con lei oltretutto. Il me completamente bevuto non avrebbe mai rinunciato alla possibilità di sputtanarmi come solo lui so fare.

Comunque non chiedo nulla, non voglio certo tirare fuori argomenti di questo tipo. Continuo a seguirla con lo sguardo, mentre cerca la sua marmellata preferita nello scaffale, probabilmente finita da Vane. Ha un' aria serena, non sembra infastidita, quindi ipotizzo non aver sparato chissà quante cazzate. Anzi pare il contrario dal sorrisino che aleggia sul suo volto pulito, mentre afferra la marmellata di lamponi, invece che quella alle fragoline di bosco.

Ma una domanda non riesco a trattenerla, intanto che la osservo lasciare la marmellata e bersi un sorso di caffè: "Abbiamo fatto sesso?" Le va di traverso ed inizia a ridere come Vane poco fa.

Ma perché diavolo ride quando non deve?

La mia domanda è comprensibile: "Guarda che te lo chiesto solo perché ho addosso la maglia di Alex. Sicuramente avrai approfittato della mia incolumità. Conoscendoti mi avrai strappato la maglia di dosso a morsi." Ovviamente sto scherzando e la cosa, a differenza di quello che sarebbe accaduto qualche giorno fa, non so perchè, le fa addirittura spuntare un sorrisino beffardo, quasi provocatorio.

Sembra voglia dirmi: "Ti piacerebbe..." E non ha affatto torno. Solo non capisco perchè non mi ha ancora preso a calci in culo.

"No, non abbiamo fatto sesso." La guardo scettico. So che non è successo nulla, ma ho voglio di provocarla, visto che non sembra "nauseata" da me, come al solito: "Dammi delle motivazioni valide per crederti."

Finisce il suo caffè, sorridendo e fa con le mani il segno del due: "Non mi piaci quando puzzi di alcool." Dice toccandosi l'indice alzato e poi prosegue sfiorando la punta del medio, anche esso alzato: "E non saresti stato in grado di centrare il buco."

Mi sbeffeggia con un sorrisino da stronza, mentre il mio sorriso scompare. La sua sicurezza e la sua sincerità mi hanno sempre messo in difficoltà. Io che, in difficoltà, per una ragazza non ci ero mai andato prima di lei.

Solo tu lo sai [Capoplaza]Where stories live. Discover now