Thomas gli accarezzava la testa, tentando di farlo calmare, mentre pensava a quanto fosse innamorato di lui, e di quanto volesse proteggere quel cuore che sembrava battere in sintonia con il suo, petto contro petto. 
Forse, se gli fosse stato vicino, se lo avesse sostenuto passo dopo passo, magari Newt ce l'avrebbe fatta, e avrebbe veramente trovato la sua serenità.

-È quello che vuoi veramente?-gli chiese alla fine, dopo quegli attimi interminabili di silenzio.
Newt alzò la testa, gli occhi gonfi di pianto, per poi abbassare di nuovo lo sguardo non appena incontrò quello di Thomas, in un atto di candido pudore.
Schiuse appena le labbra, giusto per permettere ad un monosillabo di assenso di lasciare la sua bocca.
-Va bene, ti aiuterò.-
E Newt non ebbe la forza di rifiutare, ignorando il malevolo presagio che la tempesta che infuriava lì fuori portava con sè.

***

I tuoni facevano tremare la casa, e i lampi illuminavano il cielo di quel sabato mattina di un novembre più uggioso del solito. E la scena che stava per avvenire all'interno di quella casa sarebbe stata in netto contrasto con la natura che infuriava e borbottava al di là di quelle mura.

Thomas e Newt si scambiarono uno sguardo di intesa, il primo sussurrò un -Mi dispiace che abbiano ascoltato tutto- al quale il secondo rispose con un sorriso stanco e un cenno della testa. Non gli importava che gli amici di Thomas avessero ascoltato quella storia, più che altro si vergognava del fatto che l'avessero sentito piangere. Anche se ne aveva tutto il diritto, in fondo. Chi avrebbe potuto biasimarlo?

Aprirono la porta della camera del moro all'unisono, poggiando entrambi una mano sulla maniglia, e Minho, Brenda e Teresa, caddero ai loro piedi in maniera scomposta e disordinata, lamentandosi per la caduta.
-Eravate appoggiati alla porta, eh?-ridacchiò Thomas, aiutandoli a rialzarsi, mentre Newt osservava quella scena comica in disparte, perso nei suoi pensieri.
-È stata una sua idea!-si affrettò a dire Brenda, indicando Minho.
-Ma perché deve essere sempre colpa mia!-sbuffò il ragazzo infastidito, allargando le braccia.
-Perchè sei stato tu a dire che non ci avrebbero....-
Teresa non lasciò che Brenda finisse di parlare, e si avvicinò a Newt.

-Ci dispiace di aver origliato, non era nostro diritto, se potessi vorrei non averlo fatto. Ma eravamo preoccupati anche noi. Non ci conosciamo poi così bene, ma vedere Thomas in quello stato mentre tu eri disperso da qualche parte ci ha fatto stare in pensiero. Volevamo solamente capire.-
Era sempre stata la più assennata del gruppo. Benedetta ragazza.
-E ci dispiace per quello che ti è successo.-concordò Minho.
-Non vogliamo compatirti in alcun modo-si affrettò ad aggiungere Brenda, mentre il diretto interessato aveva occhi solo per Thomas, che gli stava di fronte, evitando il suo sguardo. Come aveva fatto a non rendersi conto dell'impatto enorme che aveva su di lui? E adesso gli stava chiedendo di aiutarlo in una missione impossibile. Era un fottuto egoista.
-Però se dovessi aver bisogno di una mano, noi ci siamo. Sei importante per Thomas, e Thomas è importante per noi.-concluse la ragazza, voltandosi verso l'amico, che adesso sorrideva ai propri amici, commosso.

-Vi ringrazio.-se ne uscì tutto ad un tratto Newt, sorprendendo tutti-Vi ringrazio perché gli state vicino e lo sostenete quando io non ci sono e quando, spesso, sono io la causa delle sue preoccupazioni. E vi chiedo scusa. Ti chiedo scusa, Tommy.-
Il moro lo stava guardando intensamente, sperando di riuscire a prevedere il suo prossimo gesto. Newt era sempre stato fin troppo imprevedibile.

-Io...non sarei dovuto venire. Non avrei dovuto coinvolgerti.-
Newt si voltò, dirigendosi verso il salotto, prese la sua giacca dalla poltrona e fece per uscire, ma una mano attorno al suo polso lo fermò.

Rainy Days|NewtmasWhere stories live. Discover now