Dopo 10 minuti bussarono alla nostra porta e un giovane cameriere entrò con il carello pieno di vassoi e con una bottiglia di vino bianco messa nel ghiaccio.
-C'è tutto quello che ha ordinato. Spero sia di vostro gradimento. - disse il biondino prima di congedarsi.
Quando tolsi le cloche trovai due piatti di pasta ai frutti di mare, un vassoio di antipasti e uno con fragole, cioccolato e qualche pasticcino. Sento l'acquolina in bocca mentre guardo tutto quel cibo.
-Accomodati mia cara..- mi disse Christian posando i piatti sul tavolino basso in vetro davanti alle poltroncine rosse.
Mi sedetti senza esitare e iniziai a mangiare gli antipasti ricchi, mentre lui stappava la bottiglia di vino e la versava nei calici.
-Vuoi farmi bere?- scherzai con la bocca piena di tartine al salmone.
-Non lo farei mai. Sono un gentil uomo..- mi disse sedendosi alla mia destra per poi sussurrarmi all'orecchio -..e poi ti voglio completamente lucida.
In quel momento mi corse un brivido lungo la schiena e prensi tra le mani il bicchiere per buttare giù più alcool possibile, sperando che questo mi rilassasse di più.
Continuammo a mangiare e a parlare di vari argomenti: musica, arte e psicologia.
L'atmosfera che si respira in quella stanza era idillica, la serenità regnava e non vi era nulla che potesse rompere la bolla in cui ci trovavamo e io non avrei permesso a niente e a nessuno di disturbare la quiete che tanto avevo desiderato.

Appena finito di mangiare continuammo a parlare senza accorgerci di come il tempo stava passando, la cena era durata due ore e io non riuscivo a stancarmi di quella situazione meravigliosa.
-Perché hai scelto di fare il professore?- chiesi all'improvviso a Christian mentre mangiavo i bignè al cioccolato.
-La filosofia in passato era il centro di tutte le conoscenze, ha fatto fare grandi progressi a tutte le altre discipline. Non sarebbe giusto togliergli questo merito, per questo ho sempre voluto avvicinare il mondo filosofico ai giovani. Questo è il motivo principale.- mi spiegò semplicemente.
-E i motivi secondari?
-Beh... il professore può attirare più facilmente le belle studentesse universitarie.- mormorò prendendo il mio mento tra le dita e avvicinando le sue labbra alle mie senza farle toccare.
-Devi avere molta stima di te se pensavi che le studentesse sarebbero state attratte da te.- lo provocai.
-Non ripongo particolare stima in me, la ripongo in chi prova ad avvicinarsi a me. Ci vuole coraggio.- il tono di sfida mi fece provare un forte calore in tutto il corpo.
-Le sfide mi eccitano.- dico in un soffio. Furono le mie parole a farci prendere fuoco, i suoi occhi verdi si infiammarono e non potè più mantenere le distanze. La sua bocca si impossessò della mia, la assaporò senza indugiare e io non mi trattenni più.
Le mie mani erano tra i suoi capelli e lui senza staccarsi dalla mia bocca si alzò leggermente dalla poltroncina per farmi salire a cavalcioni su di lui. Mi trasportò fino al letto mentre mi stringeva il sedere con le mani grandi e possenti.
Le mie gambe restarono intrecciate intorno alla sua vita anche mentre ero sdraiata sotto di lui, mi inebriai del suo odore e del suo sapore mentre la sua mano scivolava nella mia scollatura ricercando mio seno da stringere e stuzzicare.
Gli tolsi la t-shirt nera per poter toccare finalmente la sua pelle e lui iniziò a spogliare me lasciandomi caldi baci sul mento, il collo, il petto e l'addome; ogni contatto con la sua bocca faceva infiammare maggiormente il mio corpo.
Ogni cellula di me fremeva e desiderava essere anche solo sfiorata dalle sue mani e dalla sua bocca.
Prese una bustina dalla tasca dei jeans prima di liberarsene insieme ai boxer neri. Stava succedendo così in fretta, ma dopo che mi aveva tanto
stuzzicata, lo desideravo disperatamente. In quel momento, subito. Mi guardò negli occhi mentre si infilava il preservativo, poi mi allargò ancora di più le gambe.
Si mise in posizione e prima di completarmi mi mormorò:
-Tieni gli occchi aperti. Voglio vederti.-
Mi afferrò con entrambe le mani le cosce e si immerge dentro di me. Cercai di tenere gli occhi aperti con tutta me stessa, ma la sensazione era così inebriante che cedetti. Era esattamente ciò che mi aspettavo e che desideravo da settimane, dopo tutto quello che avevamo passato e dopo tutte le interruzioni di questi giorni. Gemetti e inarcai la schiena sollevandomi leggermente dal materasso.
-Guardami Sophia.- mi esortò lui, stringendomi più forte le mani e spingendosi ancor più dentro di me, tanto da farmi gridare.
Sbattei le palpebre e aprii gli occhi, lui mi fissava voglioso, sembrava non ne avesse mai abbastanza e scrutava ogni mio dettaglio per non perdersi nulla. Era così eccitante il suo sguardo.
Lentamente si ritirava, poi si immergeva di nuovo dentro di me, la sua bocca che si apriva, ma non diceva niente. La sua eccitazione, le sensazioni
che gli provoco, mi illuminava e il sangue mi scorreva infuocato nelle vene. Lui stabilì il ritmo e io mi ci adeguai, beandomene, mentre lo guardavo.
La sua passione, il suo amore arrivò all'apoteosi mentre venivamo insieme.
Gridai ed esplosi e Christian mi seguì dopo pochissimo, ciò era un'altra prova di quanto fossimo compatibili e perfetti l'uno per l'altra.
Lui si lasciò cadere accanto a me e con le ultime forze che mi erano rimaste tirai le lenzuola affinché ci coprissero per poi accoccolarmi sul suo petto. Dopo quel che mi aveva fatto provare ero spossata e desideravo solo lasciarmi andare per dormire fino all'indomani.
Appena lui si allungò per spegnere le luci, il silenzio e il buio mi cullarono fino a farmi addormentare profondamente.
-Non mi perdonerò mai quel che ti ho fatto amore mio.- furono le ultime parole che sentii prima di sprofondare nell'oblio totale mentre la sua mano mi accarezzava i capelli.
La pace e la felicità non mi permisero di fare incubi ma di stare serena anche durante il sonno; mi meritavo quel tipo di felicità completa, senza alcuna piccola macchia che potesse anche solo essere notata rispetto alla purezza di quell'emozione.

The professor 2 - Rising from the ashesWhere stories live. Discover now