Ehilà, Giulietta

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Betty si svegliò con un forte mal di testa. Forse era colpa della stretta cosa di cavallo che si ostinava a tenere tutto il tempo.
-Mamma!- chiamò. In pochi secondi arrivò Alice, ancora in camicia da notte.
-Betty, cosa c'è tesoro?- chiese alla ragazza.
-Non mi sento molto bene, ho un forte dolore alla testa- disse -posso rimanere a casa?
-Se non te la senti di andare a scuola certo che puoi non andare. Ti preparo qualcosa di caldo. Tu rimettiti a letto. Betty annuì.
-Grazie- disse. Alice uscì e Betty decise di telefonare a Veronica, la sua migliore amica, per dirle di riferire ai professori le sue condizioni. Compose il numero e portò il cellulare all'orecchio.
-B?- rispose Veronica.
-Ehy V.- la salutò Betty.
-Che voce che hai… tutto bene? -Veramente no, è per questo che ti ho chiamata. Sto poco bene, oggi non vengo a scuola, potresti dirlo ai professori?
-Certo. C'è qualcosa che posso fare per te?- chiese.
-Potresti passare a trovarmi dopo la scuola?
-Mi dispiace, B. Oggi pomeriggio ho promesso ad Archie che sarei stata con lui.- Veronica ed Archie stavano insieme da poco tempo, ma erano come due calamite. Non sopportavano stare separati.
-Perché non chiedi a Jughead?- propose lei. Betty e Jughead erano fidanzati ufficialmente, ma la ragazza non era abituata ad essere amata così tanto da una persona, o ad avere sempre qualcuno su cui contare. Spesso dimenticava che Jughead era lì per lei qualunque cosa sarebbe successa.
-Okay, grazie del consiglio, V. Divertiti con Archie!- disse.
-Vale lo stesso per te e Jones. E fate i bravi…- aggiunse sogghignando, poi attaccò. Betty setacciò la rubrica in cerca del numero del suo ragazzo, anche se le sarebbe bastato cercare tra le chiamate recenti. Il telefono fece pochi squilli, poi la  voce impastata di sonno del serpent prese a parlare.
-Betty?- disse, assonnato.
–Ciao, Jughead. Che ti ho svegliato? -No no tranquilla- rispose lui, con uno sbadiglio. Betty ridacchiò, risata che si tramutò in tosse.
-Ti senti male?- chiese il ragazzo, preoccupato.
-Solo un po' di mal di testa.- rispose. -Non vieni a scuola, vero?
- No, oggi passo.- rispose Betty.
-Mi mancherai- sussurrò Jughead con un filo di voce, era cresciuto con poche dimostrazioni di affetto e indugiava prima di donare ad altri. Ma con Betty stava cercando di essere più affettuoso è presente possibile. Da quella volta in cui le aveva detto “Ti amo, Betty Cooper" aveva cominciato a dirle spesso quanto l’amava, quanto gli mancasse e a mandarle quasi sempre messaggi di buonanotte o buongiorno. Non pensava di essere troppo invadente, in fondo, guardando le altre coppie a scuola, quella era la normalità.
-Oggi pomeriggio hai da fare?- chiese Betty, mordendosi il labbro.
-No- rispose il ragazzo.
-Potresti venire un po' qui a farmi compagnia? Manchi anche a me.- Il ragazzo ebbe un sussulto sentendo quelle parole.
-Ma certo.- disse -A dopo. Ti amo.- aggiunse.
-Anche io- sussurrò Betty, poi concluse la chiamata. Abbassò il telefono e si ritrovò a sorridere come una scema a sua madre, che intanto era entrata in camera con del the caldo. Betty non se ne era neanche accorta, infatti era sobbalzata(?) quando se l'era ritrovata davanti, cancellando quell'occhiata trasognata.
-Era Jughead?- chiese Alice.
-Sì mamma- rispose Betty. -E tu non dovresti entrare nella mia camera senza bussare o origliare le mie conversazioni al telefono.
La donna si avvicinò al letto della figlia. mise il tè fumante sul comodino e le lascio un bacio in fronte.
-Stai poco bene, non ti dovrebbe disturbare- disse Alice.
-L'ho chiamato io, mamma.- disse Betty.
-E perché?- chiese. “Anche solo per sentire la sua voce" pensò la ragazza, ma non era il caso di dire quello a sua madre, così si limitò a dire:
-Volevo chiedergli se oggi pomeriggio poteva venire un po' a farmi compagnia.- Alice alzò un sopracciglio.
-Qui non verrà proprio nessuno.
-Dai mamma!- replicò la ragazza.
-Ho detto di no Elisabeth! Non farò venire quel serpent in camera tua, soprattutto ora che non stai bene.
-Ora ricominci! Ti ricordo che anche tu eri una di loro! Mamma non provare più ad offendere Jughead davanti a me. Non ti permetterò di criticare il ragazzo che amo!- urlò Betty.
-Era una minaccia?! Senti, signorina, allora qui non verrà proprio nessuno! Ti chiudo qui. E vedi di riposare.- detto ciò marciò verso la porta e la chiuse a chiave. Betty ricadde sul letto. A volte detestava sua madre. Anzi la odiava. Prese nuovamente il telefono e scrisse un messaggio a Jughead.

Mia madre mi ha chiuso
in camera e mi ha vietato
di farti entrare. Mi dispiace.

Dopo pochi secondi il ragazzo rispose.

Tu stai tranquilla e riposati.
Non ti preoccupare. Ti amo.
Mi mancherai.

Anche io ti amo. Poi ti aggiorno per domani. Tu mi manchi già adesso.

Scrisse Betty. La ragazza si addormentò. Sognò cose belle, ma fece anche incubi. Vide Jason Blossom assassinato, Polly rinchiusa dalle suore della mansueta provvidenza, Blackhood, ma anche Jughead, Veronica, Archie e tutti i suoi amici. L'ultimo sogno era particolarmente strano.

Si trovava a casa di Veronica, insieme ad Archie e i Lodge. Stavano cenando tutti insieme. Dopo che Hermione servì il secondo, Veronica battè il cucchiaio sul bicchiere, per richiamare l'attenzione. Tutti tacquero. -Archie qui vi deve dire una cosa.- disse Veronica. -Volevo rendere ufficiale la mia scelta di passare tutta la mia vita con la ragazza che ha conquistato il mio cuore.- Annunciò, guardando la giovane Lodge, che gli rivolse un grande sorriso. -Ti amo, Betty Cooper.- La faccia di Archie di distorse fino a tramutarsi in quella di Chic. Veronica non sembrava affatto sorpresa quando Archie, o meglio Chic, ha dichiarato di amare Betty invece che lei. La bionda sentì bussare alla porta e andò ad aprirla. Si trovò davanti Jughead. Aveva gli occhi rossi, le scarpe slanciate e, cosa che la faceva più preoccupare, non indossava il suo solito cappellino. Disse una frase: “Perché mi hai tradito?” poi si girò, e Betty vide un coltello piantato nella sua schiena, proprio sopra il logo dei Serpents.

Betty si svegliò di colpo, prendendosi la testa tra le mani. Aveva le coperte aggrovigliate al corpo ed era tutta sudata. Sentì bussare di nuovo, questa volta realmente. Il rumore proveniva dalla finestra. Si alzò e andò a vedere chi fosse, anche se aveva un sospetto, anzi, una speranza. Aprì un' anta e una testa corvina fece capolino nella stanza.
-Ehilà, Giulietta.- disse. Il cuore di Betty fece una capriola, e lei improvvisamente non sentiva più mal di testa, anzi, non era mai stata meglio. Lo aiutò ad entrare in camera. -Jughead non do…- iniziò lei, ma fu interrotta dal tocco dolce delle labbra del suo ragazzo. Per lei quei baci erano come una droga. Non li voleva. Ne necessitava. Il ragazzo avvicinò la bocca all’orecchio di Betty.
-Dovevo- disse, poi lasciò un bacio sulla fronte della ragazza.
-Betty, Dio mio, scotti!- esclamò. La bionda gli crollò letteralmente tra le braccia.
-Betty!- la chiamò, poi la strinse forte in modo da non farla cadere. -Tranquillo, solo un capogiro- disse, ancora aggrappata alla maglia di Jughead.
-Mi hai fatto preoccupare- la rimproverò. -Vieni, ti riporto a letto- detto ciò arrancarono insieme fino al letto, dove la ragazza si stese all'istante. Jughead si sistemò affianco a lei e la cinse con un braccio, attirandola a se. Betty posò l'orecchio proprio sul cuore del Serpent, contando i battiti per assicurarsi. Adorava quel suono, pensava volesse dire che finché lo avrebbe sentito, sarebbe stata amata.
-Se vuoi vado a prendere qualche medicina.- propose Jughead.
-No- disse Betty- Tu sei l'unica cosa che mi serve. Resta.
-Tutto quello che desideri, amore. Qualche altra richiesta?- Domandò. -Stringimi più forte.

Avevo detto che avrei pubblicato domenica, ma pensavo che oggi fosse oggi domenica... mi scuso anche per l'orario, non mi uccidete ahaha ditemi come al solito se vi è piaciuta e ovviamente se avete trovato errori. Byeee

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⏰ Letzte Aktualisierung: Jul 09, 2019 ⏰

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