Il dipinto

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Finalmente a scuola dopo anni faranno un concorso di pittura. Sono entusiasta, questa sarà un'ottima occasione per far valere il mio talento, speriamo che le bolle sulle mani diventino più piccole anche se ne dubito fortemente. *tornata a casa* -"Mamma! Oggi a scuola ho ricevuto una notizia che ti farà saltare dalla sedia, tanta delle felicità"- allora mamma risponde-" Tesoro sentiamo questa notizia che ti ha fatto tanto impazzire"- -"Ho saputo che si farà un concorso di pittura! Tutto quello che si deve fare è presentare una tela raffigurante un paesaggio ma anche altri temi. Non ti sembra il concorso perfetto per me?"- al ché muta la sua espressione da felice a malinconica quasi sofferente.-"Scusa  Taima ma proprio non puoi partecipare perché..."- non riesce a terminare la frase che corro via in camera, mi lancio "letteralmente" sul letto e scoppio in lacrime. In realtà il motivo lo conoscevo e anche bene, queste stupidissime bolle d'acqua che mi impediscono di fare al meglio qualsiasi cosa. Le ho sin da piccina e nessun medicinale, nessuna terapia è riuscita a togliermele del tutto o almeno ad attenuarle. Il dolore non è di certo uno dei più forti ma il fastidio che provo forse non lo proverà mai nessuno, e sembra che nemmeno mia madre o mio padre riescano a capire quanto possa stare male.Eppure a volte mi chiedo... perché proprio a me? Perché tra tante persone IO debba stare male e non fare le cose che amo che voglio come DIPINGERE! *bussano alla porta* -" Taima posso entrare?"- rispondo -" se proprio devi... si entra"- mia mamma entra e si siede sul letto e con un fazzoletto usurato mi asciuga le lacrime -" Tesoro so come ti senti e credo proprio che sia giunta l'ora di raccontarti il perché di queste "bolle" sulle tue mani"- la guardo con occhi spalancati, e attendo il suo racconto.

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