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Ľappartamento di Ginny Weasley, la sorella di Ron, era piccolo ma accogliente.
Comprendeva tre camere da letto, un bagno, una cucina e un salotto veramente piccoli.
Era luminoso, ľarredamento spartano era sui toni del bianco, ľunico addobbo particolare erano le molteplici foto sparse ovunque, che ritraevano una numerosissima famiglia dai capelli rossi, eccetto una donnina di mezza età leggermente sovrappeso.
Harry pensò fossero i fratelli e i genitori di Ron.

Si scambiarono i classici convenevoli, presentandosi.
Harry notò che Ginny era molto carina. Aveva pressochè la sua età, gli occhi verdi brillanti, i lunghi capelli rossi come fiamme che le ricadevano morbidi sulla schiena, il viso cosparso di lentiggini e i tratti delicati che le conferivano un aspetto differente ma al contempo affascinante.

Draco, comunque, non la pensava allo stesso modo.
Si limitò ad un cenno di assenso e un secco "grazie per ľaccoglienza", quando lei aprì la porta di casa. La cosa sembrò ricambiata, tuttavia.

"Harry, lei è Ginny. Ginny, lui è Harry."
Ron presentò la sorella alľamico.
Si guardarono sorridendo, e si strinsero la mano.

"Oh, piacere Harry!"
Il suo sorriso si allargò ancora di più, rivelando i denti bianchissimi e dritti della ragazza.
Harry arrossì, liberandosi dalla stretta di mano, mentre Draco li osservava con una punta di rabbia nello sguardo, si affrettò a guardare altrove, notando quanto fosse disgustoso il senso delľarredamento della proprietaria di quelľorrenda topaia.

"Il piacere è tutto mio, Ginny."
Il biondo si voltò di scatto, sentendo una strana rabbia ribollirgli intrattabile nello stomaco.
Avrebbe volentieri dato fuoco alla capigliatura smessa della rossa; prese un respiro profondo, socchiudendo gli occhi, e si disse mentalmente che non c'era alcun bisogno di rischiare il carcere per una simile donna dai facili costumi, poichè sarebbe rimasta orrendamente brutta uguale. Sia con i capelli bruciati che con i capelli "normali". Che poi, se quelli erano dei capelli normali, rovinati e scompigliato com'erano.

Ginny rivolse la sua attenzione a Draco.
"E tu sei?"
Serrò le labbra, guardandola dalľalto, con superiorità, mentre la gentilezza della rossa cominciava a vacillare visibilmente.

"Il ragazzo di Harry."
Ginny abbassò lo sguardo, sentendo le gote riscaldarsi e tingersi di un colorito simile ai suoi capelli.

Harry fissò sbalordito Draco, ma non disse nulla per ribattere, o comunque non fece alcun cenno di dissenso.
Mentre la reazione di Hermione e Ron fu immediata, si fissarono tra di loro per qualche secondo, increduli e confusi.

Ginny alzò di nuovo lo sguardo, mostrando un sorrisino forzato ai presenti, e con tono falsamente noncurante e cordiale chiese:
"Bene. Cosa volete per pranzo?"

* * *
Harry trascinò Draco nella camera che Ginny si era gentilmente affrettata a sistemare per la giovane, -finta- coppia.

"Ma che diavolo ti salta in mente?!"
Lo guardo di traverso, sedendosi sul letto. Draco fece spallucce, come se avesse suggerito alla rossa qualcosa come la lista della spesa.

"Ti guardava come se avesse voluto divorarti entrambi i testicoli in un colpo solo."
Disse, estremamente convinto.
Harry sospirò, esasperato, e si passò una mano tra i capelli già scompigliati. Sua zia diceva che era una tipica abitudine di suo padre, James.

"Quindi sei geloso, Malfoy?"
Il biondo trasalì alla domanda inaspettata.
Si mordicchiò il labbro, scuotendo la testa piano.

"No. Ľho fatto solo per la tua incolumità, Potter. Che razza di scemenze di saltano in mente?"
Si fece scappare un risolino nervoso, mentre il suo tono pareva tirato e isterico.

"Che carino. Il furetto è geloso." Harry sorrise sornione,
Draco lo guardò furente, lanciando al moro la prima cosa che gli capitò a tiro (un maglione di lana con una grossa G al centro). Harry si limitò a prenderlo al volo, inarcando le sopracciglia.

"Non sono geloso!"
Draco si sedette sul letto, con un cipiglio disgustato in volto.
Accavallò rapidamente le gambe.

"Quindi, se io parlassi con Ginny non ti darebbe fastidio?"
Disse a mezza voce, tirando fuori dal suo zaino una felpa rossa, esaminandola, Draco sbuffò.

"So cosa intendono gli individui come te quando dicono parlare."
Gli lanciò uno sguardo eloquente, sottolineando pericolosamente ľultima parola.
Harry buttò la felpa sul letto.

"Tanto ormai pensa che stiamo insieme, non avrebbe nemmeno senso."
Precisò il moro, sedendosi accanto a Draco, che si appiattì contro il muro dietro di lui, constatando la pericolosa vicinanza.

Calò un silenzio imbarazzante tra i due, ľunico rumore che riempiva la stanza era il monotono ticchettio del vecchio orologio da polso che probabilmente Ginny aveva dimenticato sulla scrivania.

"È che forse mi piacerebbe..."
Dal silenzio, si levò un sussurro inaspettato, così sottile da quasi non sentirsi.
Harry, in un primo momento, pensò di esserselo immaginato, il suo stomaco fece una capriola, mentre il suo battito cardiaco era decisamente più accelerato del normale.
Voltò la testa verso Draco, che si torturava le mani con insistenza.

Avrebbe semplicemente potuto alzargli il viso e baciarlo, ma non lo fece.

Si avvicinò al biondo, mettendogli un dito sotto al mento, gli alzò il viso, e lo guardò negli occhi, prendogli il volto tra le mani e accarezzando dolcemente la sua pelle nivea e delicata.

Avrebbe voluto anche lui.

Draco accennò un sorriso, il suo sguardo era indecifrabile e trovava decisamente complicato mantenere il  contatto visivo con il moro.

Non dissero nulla, Harry lo fece stendere sotto di lui.
Era bellissimo, come non lo era mai stato.

Harry si sentiva come se avesse il mondo nel palmo di una mano.
Forse, lui lo amava davvero.
E lì, in quella minuscola stanza, si sentiva ardere di desiderio, non riusciva a controllare questa nuova emozione. Lo soffocava, non poteva sottometterla.

qual era il mistero che nelle più profonde ore della notte dirompeva ora nel fuoco, ora nel sangue?

Fece scontrare le loro labbra, fameliche di aversi, mentre le loro mani si intrecciavano e i loro corpi supplicavano qualcosa di più.

Tra gemiti e carezze, diventarono un tutťuno, amandosi, per la prima volta, cedendosi ľun ľaltro.
Entrambi, erano consapevoli che si sarebbero appartenuti per sempre.

Chastity || DrarryOù les histoires vivent. Découvrez maintenant