Dormi

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Come?

Sono in piedi, ma non ricordo di essermi alzata. Tremo senza avere il minimo freddo.

Come è possibile?

Non riesco a muovermi; fisso impietrita il vetro rigato del finestrino, al di là del quale è tornata a scorrere la solita campagna scarsamente illuminata.

"Un acuto notevole." il commento del vecchio mi risveglia. Lo guardo togliersi i palmi dalle orecchie per carezzarsi i baffi, pensieroso. "Non pensavo avrebbe sortito un tale effetto, ad essere sincero. Chiedo scusa."

"Ma.. cosa.." balbetto. Mi avvicino alla parete trasparente e vi poso le mani; la guardo, la scruto in ogni sua cellula, cercando qualcosa che non dovrebbe esistere. Vorrei entrare in questa lastra gelida, districarmi tra i suoi cristalli, perdermi tra le ordinate file di atomi che la compongono, seguire le tracce di ciò che ho visto per poi fronteggiarlo.

Voglio entrare nello specchio e affrontare il mio riflesso.

E invece rimango bloccata qui, dall'altro lato, a scaldarlo con il fiato e con le mani.

Sei matta, stai impazzendo. Hai avuto un'allucinazione. E' tutto a posto, non vedi?

Ha ragione, questa maledetta e saccente voce ha ragione. Il paesaggio è normalissimo – eccetto forse per la totale assenza di persone – e il riflesso che mi appare fugacemente quando passiamo tra due file di alberi, o quando lo spicchio di luna scompare dietro le montagne, lo è altrettanto. Una ragazza incredula che mi fissa con occhi spalancati, la bocca semiaperta.

Totalmente ordinario, per nulla bizzarro.

Ma prima... tu...


Me lo sono immaginata? Ho perso la testa?

"Si." asserisce l'uomo, spaventandomi a morte. "Pare proprio che tu l'abbia visto."

No, è tutto vero.

E non so se la cosa mi spaventi ancora di più o mi dia sollievo.

Mi volto verso di lui lentamente, senza staccarmi dal vetro. "Lei.. lo ha visto anche lei?"

"No." risponde tranquillo, ma con voce più grave. "Tuttavia so cosa hai visto tu. E so perchè." Non aggiunge altro.

Un fugace sguardo, poi le iridi grigie scorrono sul paesaggio esterno.

Non riesco a credere alle mie orecchie.

Allora non è solo un vecchio strambo?

"Che significa? Se lo sa, la prego di dirmelo!"

Torno a sedere, protesa verso di lui.  "Ascolti. Per favore."

Continua a guardare fuori ma poggia un gomito sul bracciolo, il mento sulle nocche. Poi fa un cenno, quasi incitandomi a continuare.

"Mi dispiace. Sono stata scortese e precipitosa. Ma se può, la prego di capirmi."

Un tremito nella mia voce non sfugge a nessuno dei due.

Non mostrarti debole, non lo fare!

"E' la prima persona che incontro da quando mi trovo qui, e io... ho bisogno di aiuto!"  Sento tutta la tensione e la paura delle ultime ore formare un vortice nei meandri dello stomaco e risalire pian piano, come un fiume in piena, soffocando i polmoni.

Devo sbrigarmi, prima che si rompano gli argini.

"Non so dove sto andando..." - l'acqua travolge la trachea -

"..nè perchè lo sto facendo..." - la sento scorrere nell'esofago -

"...non so nemmeno chi sono, in effetti! E adesso, questo! Ma lei..."

"Io non posso fare nulla." mi interrompe lo sconosciuto, scuotendo piano la testa.


La voce mi muore in gola. L'esondazione raggiunge la diga e la supera con noncuranza. Mi sfugge un singhiozzo di delusione; mi lascio cadere sullo schienale mentre gli occhi chiusi sputano due singole lacrime.

Sufficienti a bruciare come l'inferno e a farmi desiderare di morire, per la debolezza che sto dimostrando. Sento la sua compassione oltre le palpebre serrate, e mi odio.

So che hai quello sguardo affranto di prima.

Vorrei prendermi a schiaffi per aver ridotto il mio orgoglio ad un piccolo, sanguinolento grumo di nulla.

Che stupida bambina devi sembrargli. Stupida, debole!

"Sembra" lascio che un sorriso amaro mi pieghi le labbra. "che rimarrò bloccata in questo mondo distorto, allora."

Per sempre.


Improvvisamente mi sento stanchissima. Schiacciata a terra da una marea di apprensione, sballottata di qua e là come un'inerme bambola.

Pesa, pesa, pesa troppo!

Questo fardello sul petto non vuole saperne di svanire.

Non riesco più ad aprire gli occhi.

Non riesco più a respirare.

Vuoto.

Grigio.

Nero.

...

..

.

Sto morendo?

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⏰ Última actualización: May 25, 2017 ⏰

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Una sciarpa di stelleDonde viven las historias. Descúbrelo ahora