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Apro lentamente gli occhi guardando a destra e a sinistra. Mi soffermo sulla parte sinistra del mio letto, è vuota e fredda. Dove sarà Andy? Mi alzo dal letto e quando passo davanti allo specchio noto che non indosso una sua maglia, ma il mio solito pigiama. Che strano, ricordo perfettamente di aver messo una sua maglietta per dormire. Bah, comunque esco dalla camera e scendo al piano di sotto. In cucina trovo mio fratello che sta facendo colazione.

-Buongiorno sorellina- dice baciandomi sulla guancia. Mi siedo di fronte a lui posando la testa sulle mani.

-Dov'è Andy?- gli chiedo dopo un po'. Non capisco dove possa essere. Mio fratello mi guarda confuso.

-Andy? Chi è?- mi chiede addentando un pezzo di bacon. È impazzito per caso?

-Andy, il mio ragazzo- gli spiego. Mike mi guarda ancora confusa.

-Non so di chi tu stia parlando. Al massimo posso dirti dov'è Luke, il tuo vero ragazzo- dice mettendo nel lavandino il piatto sporco. Luke? Ma come? Ricordo che cinque anni fa io abbia scelto di stare con Andy, anziché con Luke e che l'anno prossimo dobbiamo sposarci.

-Mike non prendermi per il culo, sai che ho mollato Luke per stare con Andy e che dobbiamo sposarci- dico alzandomi in piedi. Mio fratello si mette a ridere mantenendosi al tavolo.

-Kirsten hai 18 anni, non ti sembra un po' presto per sposarti? Ma poi mi dici chi cazzo è questo Andy?- dice asciugandosi le lacrime per le troppe risate. Come sarebbe a dire che ho 18 anni? È impossibile ne ho 23. Corro davanti allo specchio e vedo che ho l'aspetto di quando avevo 18 anni. Okay è un fottuto sogno. Basterà che mi svegli.

-Mike, tirami uno schiaffo- urlo entrando nuovamente in cucina.

-Kirsten ma che diavolo stai dicendo?- mi domanda. Mi indico la guancia con il dito e lui annuisce tirandomi uno schiaffo. Chiudo gli occhi e poi li riapro. Sono ancora in cucina con mio fratello.

-Era un sogno- sussurro guardando un punto indefinito della stanza. Era tutto un sogno. La prigione, Cass, Andy, tutto quanto. Sento gli occhi pizzicare. Sembrava così vero, le emozioni che ho provato mi sembravano vere. Mi sembrava reale l'amore che ho provato per quel ragazzo dagli occhi penetranti e adesso non so nemmeno se esiste un ragazzo così. Quindi non ho mai incontrato i miei genitori. Andy non ha mai dato di matto e ucciso Paul, non so nemmeno se esiste un Paul, non so nemmeno se esiste una delle persone che ho incontrato in quel dannato carcere. Tutto quello che ho fatto, che ho provato non è mai successo. Poi non capisco perché i nomi di mio fratello e gli altri sono cambiato nel sogno, voglio dire l'aspetto fisico è rimasto quello, ma i nomi perché sono cambiati? Mi asciugo velocemente le lacrime e vado in salotto accendendo la tv. La prima cosa che esce è un notiziario, quando sto per cambiare canale una foto che fanno vedere mi fa spalancare gli occhi.

-È stato ritrovato il cadavere di George Morris, un medico dell'ospedale psichiatrico di Cincinnati, nella sala comune. L'omicida è stato identificato come Andy Biersack, accusato di altri omicidi...- non ascolto più quello che l'inviata sta dicendo troppo concentrata a guardare la foto. È lui.

-Mike- urlo mettendo in pausa. Mio fratello corre da me spaventato.

-Cosa? Perché hai urlato?- mi chiede mi alzo dal divano avvicinandomi alla tv. Picchietto il dito sulla foto.

-È lui, è lui Andy- dico spostando lo sguardo di Mike, che mi si avvicina e mi fa alzare da terra.

-Sorellina hai bisogno di dormire, a che ora sei tornata ieri sera?- mi chiede ridendo. Alcuni ricordi di ieri sera mi una afoni la mente.

-Io non mi ricordo- mormoro passandomi una mano tra i capelli. Ricordo di essere andata ad una festa in un capannone con Luke e che mi sono lasciata andare un po' troppo, non ricordo altro.

-Sembri esserci rimasta davvero male riguardo a quel sogno- dice mettendomi una mano sulla spalla. Annuisco leggermente continuando a guardare quella foto, ricordando quel sogno, quello che ho passato con lui, quello che ho provato per lui, emozioni che nemmeno io sapevo di poter provare.

-Ascolta Kirs, io devo uscire con i ragazzi. Se hai bisogno di qualcosa chiamami- dice mio fratello mettendosi il giubbotto di jeans e prendendo le chiavi della macchina. Annuisco guardando ancora la foto. La porta di casa si chiude ed è come se mi risvegliasse dai miei pensieri.

Devo andare li, devo andare da lui. Conoscerlo, legare con lui. Non lo so perché, ma ne sento il bisogno.

Asylum||Andy BiersackDär berättelser lever. Upptäck nu