Epilogo

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Aaliyah
È da due ore che giro a vuoto in questa stupida cella. Mi pare di essere in quarantena. Ho sempre agito con la testa, ma mi sono detta basta, e ora mi ritrovo qui dentro. "Stai attenta a ciò che fai, è l'ultimo avvertimento" mi avevano detto, ma avevo già scoperto il loro piano, dovevo solo farmi arrestare per andare sulla Terra e non volevo lasciar scappare l'occasione. Mandano 100 giovani prigionieri per vedere se quel fantastico pianeta, secondo i libri che ho letto fino ad ora, è abitabile, credono che io non lo sappia, ma non è così. Devo trovare mia sorella, abbandonata li, chissà con chi. Chissà se si ricorda di me. Chissà se sa chi sono. Chissà se sta bene.
Mia madre ci aveva separate alla nascita, ha mandato me nello spazio e ha lasciato lei sulla Terra. Una settimana dopo la mia nascita delle persone, mi pare si chiamino "Uomini della montagna", l'hanno drogata, mettendola contro le sue figlie. È arrivata anche a picchiarci; io e mia sorella abbiamo due enormi cicatrici che partono dal collo e arrivano all'anca. Almeno ho un modo per riconoscerla...non so neanche come si chiama. Ho trovato una lettera nella tasca della mia giacca, quando avevo circa otto anni, per questo so cos'è accaduto. Mi hanno spedito sull'arca con una ragazza, Chrystal, o almeno, questo era il nome scritto nella lettera; c'è scritto che ha un tatuaggio sul fianco per identificarla. Mio padre non l'ho mai visto, probabilmente è morto prima che io nascessi, di lui non c'era scritto nulla.
Nessuno sa la mia storia, e nessuno deve saperla. Almeno per ora.
Ho vissuto sull'arca per diciassette anni a casa del mio migliore amico, solo lui sa che mia madre non è morta per un reato. Gli piaceva giocare con i miei capelli biondi dorati, e mi fissava sempre negli occhi, diceva che era una segno di rispetto, e poi gli piacevano pur essendo di un semplice colore marrone. Magari verrà sulla Terra, in fondo anche lui non ha più una famiglia.
Non parlo di me, non lo faccio mai. Mi odio da sempre, e da sempre lotto contro me stessa ogni giorno.

È passata un'altra ora, decido di mettermi a studiare. Apro il mio libro di psicologia (l'unica cosa che mi hanno fatto portare) e studio tutto ciò che leggo. Dopo circa un'ora sento dei passi, credo che fra poco verranno a prendermi per la spedizione. Dovevano darmi la netta conferma, ma ora sono sicura. Il mio nome è Aaliyah, sono una dei cento e andrò sulla Terra.
*********
Chrystal
Sono ore che non faccio altro se non stare sdraiata a pancia in su a guardare il soffitto della mia piccola e vuota cella.
Sono ormai quattro mesi che sono rinchiusa qui, da quando ho provato a liberare Octavia dalla sua cella...
Octavia.
Solo a sentire quel nome mi si stringe lo stomaco. Beh, che avrei dovuto fare? Stare ferma a non fare nulla quando lei sarà giustiziata fra soli undici mesi? No. Assolutamente.
Solo ora mi accorgo del mio sbaglio, ripensando alla disperazione negli occhi scuri e profondi di Bell.
Loro sono la mia famiglia, e li ho persi entrambi nel momento in cui ho deciso di fare questa cavolata.
Qualcuno potrebbe prendermi per pazza (e forse lo sono); perché rischiare di essere puniti per una persona che non è neanche la tua vera sorella?
Ma loro per me è come se lo fossero; quando, circa quindici anni fa, i miei genitori mi hanno abbandonata davanti alla porta del loro appartamento, non hanno esitato un attimo ad adottarmi. Purtroppo mi hanno dovuta segnalare e quindi sono stata "controllata" all'ospedale per circa due anni e mezzo, prima di diventare ufficialmente una di loro.
Può sembrare strano che sia stata in ospedale per poco meno di tre anni, ma ho un "difetto genetico", come lo chiamano loro: il mio sangue è nero.
Continuo ancora oggi a fare prelievi del sangue, ma senza risultato: il mio sangue è perfettamente normale, se non fosse per il colore.
Mi alzo dal letto e vado allo specchio, al quale arrivo a malapena, dato che è abbastanza in alto e io sono una nana magrolina alta appena 1,65 m: inizio a farmi una lunga treccia con i miei capelli lisci color cioccolato, che mi arrivano al sedere. Quando il mio sguardo ricade sui miei occhi lo risposto immediatamente sui capelli; i miei occhi sono molto simili a quelli di Bellamy e Octavia, e guardarli ogni giorno mi ricorda che potrei essere ancora con loro, o almeno con Bellamy, invece di essere in questa schifosa cella.
Sento dei passi avvicinarsi alla mia porta; so che non è la dottoressa Griffin che viene a farmi un altro prelievo, perché sono le guardie, che vengono a prendermi per portarmi in una navicella che lascerà l'Arca tra meno di sei ore.
Il mio nome è Chrystal, sono una dei cento e andrò sulla Terra.
******
Amber (Sulla Terra)
-Dai Amber per Polis ci vuole quasi un giorno!
-Arrivo!
Ultimo giorno qui, in questo villaggio che mi ha salvato la vita; sto mettendo nel mio zaino le ultime cose: la coperta di Puma che ho fatto con Eagton, il mio migliore amico, il mio specchio, che mi ha regalato lui,la mia spada e il mio pugnale.
Giá proprio così, partirò per Polis, per entrare nel Conclave guidato da Lexa, la comandante. Hanno scoperto che sono una sanguenero quando sono tornata dalla battuta di caccia in cui il puma ha avuto la meglio su di me, e il guaritore del mio villaggio, quando mi ha medicata, mi ha detto quello che eri, mi ha detto così: ''sanguenero è sangue della notte"
E così ora sto per partire per Polis per diventare, se Dio vuole, il prossimo comandante dei dodici clan.
Raccolgo i miei capelli neri in una coda e metto il trucco da classica guerriera Trikru attorno ai miei occhi color ghiaccio, indosso il mio mantello e sono pronta a partire.
Esco dalla mia tenda e sono fuori ad accogliermi Eagton e i suoi genitori, con il mio cavallo. Mi viene da piangere al pensiero di dover andare via e di lasciare queste magnifiche persone che hanno colmato il vuoto che si era formato nella mia infanzia.
Corro da Eagton e lo abbraccio forte, poi passo ai suoi genitori; salgo sul mio cavallo e sono pronta per partire.
-Ci rincontreremo ancora.
-Promesso?
-Promesso.
-Ce la farai Amber- sì, ce la farò per lui, per loro e per i miei genitori.

Sei anni prima
-I signori Odnar sono condannati a morte per alto tradimento e per tentato omicidio nei confronti della Regina del Regno dei Ghiacci.
-sangue chiama altro sangue.
-sangue chiama altro sangue.
La regina prese in mano la sua spada e...
...con un colpo secco la testa di mio padre cadde a terra insieme al suo corpo ormai inerme, e un urlo straziante riempì il silenzio della piazza; era mia madre. Poi le lacrime iniziarono a rigarmi il volto mentre la Regina stava per giustiziarla io corsi da lei e la abbracciai piangendo e le sue ultime parole furono come un fragile sussurro del vento - ci incontreremo ancora- e lì una morsa al cuore mi fece uscire un singhiozzo strozzato, poi un colpo di spada e il corpo di mia madre cadde affianco a quello di mio padre; il mio urlo e il mio pianto si fecero isterici e io capii che quello non era mai stato il nostro posto: lo dicevano sempre i miei genitori che questo posto faceva schifo, e infatti loro volevano solo cambiare le cose.
Presi un cavallo e cominciai a cavalcare nella fitta foresta senza alcuna meta mentre le lacrime non si fermavano.

#Spazioautrici❤

Ali: ciao ragazzi, come va? Abbiamo iniziato una nuova storia ispirata alla serie TV The 100. Io sono Aaliyah. Mi raccomando fateci sapere se vi piace e condividete. Baci💜
Charlie: ciao lettoridiquestastoria, tutto okay? Speriamo con tutto il cuore❤ che vi piaccia questa rivisitazione di The 100.
Se vi piace cliccate sulla stellina☆ o scrivete un commento per farci sapere se vi piace o se c'è qualcosa che non va! Tanti abbracci😙
P.S. Io sono Chrystal💙
Reby:ciao spero che questa storia vi piaccia,votate⭐e mettete tanti commenti.
Io sono Amber😊bacioni reby😘

The 100Where stories live. Discover now