2.22

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"Quanto è comodo questo letto!" Esclamai una volta che mi poggiai distrutta dalla giornata appena trascorsa.
Erano passate diverse settimane dalle vacanze natalizie e quel girono in puntata avevo ballai fin troppi pezzi con quasi tutti ballerini. Dalla prossima settimana si sarebbero iniziata a formare le squadre finalmente.
"Dai alzarti.. Voglio portarti in un posto.." Andreas mi prese per mano aiutandomi ad alzarmi.
"Dobbiamo andare per forza? Non possiamo restare qui a dormire?" Mormorai con voce dolce una volta tra le sue braccia.
"No..se poi facciamo tardi fa buio e non possiamo più andare.."
Sbuffai fingendo di essere scocciata facendolo ridere.

Dopo dieci minuti ci ritrovammo in un parco immenso. C'era un'enorme distesa di verde e da dove stavamo noi si poteva ammirare il tramonto sulla città.
Rimanemmo lì a parlare delle cose più banali finché non si fece buio. Io cercavo di non pensare a quel pensiero fisso che mi tormentava da qualche giorno. Dovevo parlarne con lui ma non sapevo come dirglielo.
Una volta che tornammo a casa, scoprimmo di essere soli perché i suoi genitori e il fratello erano usciti furono a cena. Io mi stesi di peso sul letto stanca morta e la mia maglietta si alzò leggermente fino l'ombelico.
Andreas mi mise seduto accanto a me e posò le mani sulla pancia scoperta per poi avvicinarsi a me e baciarmi. Mentre mi baciava sentivo le sue anni salire suoi miei fianchi alzandomi la maglietta fin sotto il seno. Una volta che si staccò dalle mie labbra scese fin sotto l'ombelico sfiorandomi la pelle con il naso.
Poi iniziò a lasciarmi una scia di baci mentre risaliva lentamente. Il mio fiato era sempre meno regolare e il cuore batteva sempre più velocemente. Avevo come l'impressione che sarebbe potuto uscire dal mio petto da un momento all'altro.
Lentamente mi sfilò la maglietta per poi riprendermi a baciare sul collo. Portai la testa indietro mentre dalle mie labbra uscì un gemito di piacere. Quei baci mi stavano facendo impazzire.
"Non sai quanto ti desidero piccolina.." Sussurrò al mio orecchio che poi lasciare un bacio dietro il lobo.
Io ero completamente in estasi.
"Andreas.." Dissi con tono strozzato portando le mie mani sui suoi fianchi e portandole sotto la sua maglietta. Sentii tutti i suoi muscoli contrarsi al mio tocco per poi rilassarsi successivamente. Gli tolsi la maglietta e presto ci ritrovammo petto contro petto.  Sentivo il desiderio di lui crescere dentro di me, però da un lato ero spaventata. Per me era la prima volta mentre lui l'aveva già fatto chissà quante volte. Ci sistemammo meglio sul letto e lui fece pressione sui suoi gomiti per non pesarmi troppo. Il suo bacino si contro con il mio e notai che avesse una grossa erezione, il ciò mi imbarazzo. Pensare che fossi il la causa mi metteva a disagio. Con mani tremanti scesi fino al suo bacino mentre lui continuava a baciarmi il collo e gli sbottonai i pantaloni.
Quella notte fu magica.
"Ti ho fatto male?" Mi chiese preoccupato Andreas quando mi poggiai sul suo petto.
"No.. È stato.. Bellissimo.." Sussurrai. All'inizio avevo sentito un fortissimo dolore al basso ventre. Ma poi quel dolore era passato lasciando spazio solo al piacere.
"Andreas.." Lo richiamai. Dovevo dirgli la verità, non potevi nascondergliela ancora.
"Si?"
"Ho vinto una borsa di studio a Londra, alla Royal ballet school.."
Lo sentii irrigidirsi sotto di me.
"Oh.."
"Si tratterà solo di un anno.. Ma non so se accettare.." Spiegai alzando il mio sguardo nel suo.
"Dovresti.. Non capita tutti i gironi, piccolina..l'hai detto anche tu, si tratterà solo di un anno. Io sarò qui ad aspettarti." Sussurrò dolcemente spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Gli lasciai un bacio sulle labbra per poi tornare a poggiarmi sul suo petto. Lui mi strinse forte a se e mi accarezzò dolcemente la schiena.
"Quando dovresti partire se accetti?"
"Tra due settimane.." Il mio tono era sempre più debole finché non mi addormentai tra le sue braccia.
Due settimane dopo mi trovavo in aeroporto, con me c'erano Simone, Elena, Andreas e Giulia che erano venuti a salutarmi. Mi darebbero mancati, tutti. Ero fin troppo abituata a passere ogni giorno con loro.
Avrei voluto dire ad Andreas che lo amavo, ma il coraggio mi mancò e le parole mi morirono in gola mentre lo osservavo salutarmi  mentre io superavo il controllo di polizia.
Avrei dovuto superare soltanto un anno a Londra, poi sarei tornata.

Ed eccomi qui, dopo cinque anni,  di nuovo in questi studio.
Mi faceva ancora strano essere qui su questo palco.
"Quindi è qui che è iniziata la tua carriera da ballerina.." Mi voltai verso il mio ragazzo circondandogli il collo con le braccia.
"Già.. Credo che non mi abituerò mai a ballare qui.." Mormorai.
"Credo sia normale.." Mormorò lasciandomi un bacio sulle labbra.
"Grazie per essere venuto con me Liam.."
"Non ti avrei mai lasciato venire qui da sola e starti lontano per otto mesi, Lucrezia." Sorrisi baciandolo di nuovo. Amavo il suo accento inglese, mi piaceva troppo come pronunciava il mio nome.
"Ti amo.." Sussurrai sorridendogli.
"Ti amo anche io.."

The end.

It's you 2Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz