Capitolo 68: Giuramento

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Dave era provvisto di tutte quelle caratteristiche.

Una leggera brezza muoveva i capelli lunghi delle donne presenti, ciuffi sfuggiti alle crocchie, alle trecce, mentre i fazzoletti da marinai delle divise ondeggiavano leggiadri ad ogni colpo di vento. Dave si era cambiato; mentre gli altri erano rimasti con il completo nero, lui aveva dovuto sfoggiare una nuova uniforme che gli era stata donata quello stesso giorno; una divisa bianca con riporti in oro che rappresentassero il suo aumento di grado, la superiorità che avrebbe dovuto mettere in mostra davanti a tutti; aveva solo un striscia in meno rispetto all'Ammiraglio, me ormai non era più un povero Capitano che avrebbe dovuto guidare i soldati in qualche impresa che gli sarebbe stata affidata da un suo superiore. Davanti a quei tre scalini insignificanti che lo separavano dal palco, strinse i pugni e deglutì, in attesa che il suo nome venisse pronunciato. Non stava nemmeno ascoltando tutta quella tiritera che l'Ammiraglio stava annunciando con un tono autoritario e solenne, il tipico protocollo ufficiale da seguire.
Quel giorno era totalmente spento con la testa. Con le frasi era tutto troppo facile; sarebbero state le azioni a garantire il suo ruolo da quel momento in poi.

«Ed è per questo che chiamo su questo palco il nuovo Generale del Navy SEAL Dave Morrison.»

Quella fu la frase che tirò la molla del suo corpo. Come un buon soldato che si rispettava, iniziò a camminare a passo pesante e deciso sul palco, accolto dai soldati che si misero subito in piedi per accoglierlo con obbedienza. Anche se il suo titolo era ormai scritto, doveva essere proclamato, un giuramento che avrebbe scritto sul suo sangue ciò che era diventato. Lanciò una rapida occhiata allo sguardo apprensivo che Gregory gli stava rivolgendo al di là della postura da soldato, quegli occhi verdi che valevano più di mille parole, che potevano essere letti con un semplice sguardo per capire quanto dolore si celasse in quella maschera di stoicismo. Dave percepì la preoccupazione del suo amico e l'emozione che ricambiò fu di rassicurazione; entrambi sapevano che quella situazione era una forzatura che avevano accettato per tenere alta l'immagine del Navy SEAL ed impedire che le forze speciali più corrette degli Stati Uniti, del mondo intero, cadessero vittime del tradimento e della corruzione, perciò gli infuse forza d'animo e sicurezza, cosicché potesse trovare conforto nella sua compagnia sul palco.

Quello di Jude Collins doveva essere il primo e l'ultimo.

Dave si fermò davanti all'Ammiraglio, il quale prese la cartella con il discorso e si pose davanti a lui, affinché i loro profili fossero rivolti al pubblico. Accanto a loro svolazzava la bandiera degli Stati Uniti d'America, aperta per dichiarare la devozione dei loro cuori per la patria.

«Soldati e soldatesse mettono un grande impegno per ottemperare al dovere della divisa che indossano, al rischio che corrono per combattere sul campo. Noi ci facciamo carico di questo fardello, mettendo a repentaglio le nostre vite, senza esserne costretti. Ogni giorno combattiamo per difendere gli innocenti e per dare giustizia a chi con crudeltà ci priva di ciò che è nostro. – parlò l'Ammiraglio, guardando dritto negli occhi Dave per riferirsi a tutto il carico che gli era stato affidato; alle morti dei membri del Team Alpha, alla manomissione dell'Operazione Y. Tuttavia dalle sue parole traspariva una speranza, una consapevolezza di chi aveva davanti qualcuno di cui potersi fidare. Una nomina di cui non si sarebbe pentito. – E non c'è nulla di più importante del giuramento che noi SEAL pronunciamo per prestare servizio agli Stati Uniti, senza secondi fini e senza il proprio tornaconto.» sottolineò quelle parole con durezza e rigidità. «Sull'attenti.» i presenti, compresi Dave, si misero sull'attenti, il silenzio colmato solo dal fruscio delle foglie degli alberi che decoravano quel giardino verde. «Generale Dave Morrison, sollevi la mano destra e ripeta il giuramento.»

Dave alzò la mano destra, vicino alla testa. Deglutì, prendendo un respiro profondo per riordinare quelle parole che aveva ripetuto dentro la sua testa così tante volte da evitare di esitare, di sbagliare, di tradire qualche emozione di troppo che avrebbe indotto tutti quegli occhi puntati addosso a dubitare di lui.

MIND OF GLASS: OPERATION Y [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now