II - Antipathy

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Antipatia:
Forma più o meno intensa e motivata di avversione contro persone o cose ritenute portatrici di esperienze negative. Può nascere da cause interne o esterne dell'individuo, può risultare momentanea o duratura. Il contrario di simpatia.

ZIONE'S POV:

"Che settimana di merda" dico tra me e me mentre varco l'uscita della Harvard University Graduate School of Design. É stato così stressante seguire le lezioni. Non perché non mi piaccia studiare design. Avvolte preferirei fare altro, come guardare la mia serie Netflix preferita sdraiata sul divano con una calda coperta di lana, oppure uscire con i miei nuovi "amici".

Sono le 6 di pomeriggio. Shelly mi aspetta in stanza, circa una decina di minuti fa ho ricevuto una chiamata in cui entusiasta biascicava qualcosa di incomprensibile.

Varcando la porta della mia stanza vengo accolta da un'umidità che mi fa dedurre il fatto che la mia coinquilina abbia appena finito di fare la doccia. Le mie teorie si dimostrano il vero quando intravedo Shelly con addosso il suo accappatoio lilla.

"Cazzo Ze! Puoi anche avvisare quando entri!" sussulta.
É la prima volta che le sento dire una parolaccia.
"Sinceramente non mi va di avvisare pure se entro nella mia stanza"
"Bhe, che ne sai... Potrei essere a letto con Jason" dice con il capo chino.
"Che c'entra Jason? Andresti a letto con lui? Ti piace?!" indago.
Non risponde ma é come se l'abbia fatto.
In realtà da un lato mi dispiace per lei, non dimentico che l'ultima volta ho visto Jason accarezzare la coscia di Beth. Povera Shelly.

"Cos'hai di così urgente da dirmi?" cambio discorso.
"Tranquilla, nulla di cui preoccuparsi... Almeno dal mio punto di vista"
"Shelly!!" la invito a dirmi che succede.
"Ok, ok. Andiamo a fare shopping con Beth!"
Cazzo. Non di nuovo.
L'ultima volta che sono andata in un negozio per acquistare dei vestiti ho avuto un attacco di panico e sono quasi svenuta. Bene direi.

Accenno un sorriso.
"Ze, non ti obblighiamo mica a venire con noi. Puoi pur sempre restare qui da sola a deprimerti, studiare, mangiare, dormire e guardare serie TV come al solito" si dirige verso la porta della cabina armadio con un ghigno malefico stampato in viso.
"E quindi chi vi accompagnerebbe?" dico.
Si ferma di scatto.
"Sinceramente non c'avevo pensato. A questo punto l'opzione che ti ho appena illustrato non è più reperibile"
Scoppiamo a ridere all'unisono.

Ci risiamo.

~~~

Scendo dall'auto quasi contemporaneamente a Michelle. Di fronte a me si staglia un edificio massiccio principalmente rosso e bianco, sembra più grande della Adams.

Entrando, io e Shelly veniamo investite da un'immensa flotta di gente. Nonostante sia venerdì molte persone staranno rimanendo in casa per i preparativi della festa di domani e, soprattutto, per accaparrarsi gli ultimi biglietti.

"La stanza di Beth è di qua!" la mia coinquilina mi risveglia dai miei pensieri.
Mi prende per mano e mi traina per il corridoio colmo di gente. Essendo così indaffarati non sembrano far tanto caso a noi due. Forse uscire più spesso dalla mia stanza non sarebbe poi così male.

Arriviamo davanti alla porta della stanza 91. La stanza di Elizabeth suppongo. Tuttavia, quando Shelly bussa, ad aprirci non è lei ma una ragazza poco più alta di me con i capelli corvini e lisci e gli occhi scuri. Vedendoci sbuffa, molto probabilmente non è noi che aspettava. Le sue labbra sono di un rosso così acceso che resto a guardarle qualche secondo di troppo mentre lei mi squadra dall'alto verso il basso.

The Outcast. Il margine della società con te.Where stories live. Discover now