12. Stay with me.

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Questo non doveva accadere di nuovo. Non potevo lasciarla andare. Else era stata la mia cura, in un modo in cui io non avrei mai immaginato. Ci siamo odiati così tanto, ma la verità è che continuavo a respingerla perchè non volevo qualcuno al mio fianco che mi compatisse.

Volevo solo avere la vita di prima che mi era stata strappata via.

Volevo solo riavere Micky.

E adesso, stavo perdendo anche lei.

Else ammobidii la faccia. Non stava più urlando come prima. Aveva capito cosa stava per succedere. I suoi occhi si chiusero istantaneamente e non vidi più quelle iridi ghiacciate così profonde.

Il suo volto si allontanò sempre di più, e vidi l'oscurità inghiottirla secondo dopo secondo.

« No, no, no!»
Urlai graffiando con le unghie il ghiaccio.

Quando un'altra lacrima scese lungo la mia pelle arrossata per il freddo i miei pugni si scagliarono dritti contro il lago. Mi facevano così male che sarei potuto crollare istantaneamente in uno stato di dolore e sofferenza.

Le mie nocchie puntavano dritte contro il ghiaccio ripetutamente. Le sentivo bruciare. Non sentivo neanche più le mani ma dovevo continuare. Non potevo arrendermi ora.

Più davo colpi, più i miei pugni si riempivano di graffi. Lo strato di ghiaccio si stava spaccando. "Non mollare adesso, c'è la puoi fare, puoi salvarla!"

Le mie nocchie erano distrutte, completamente. Il sangue che usciva mi aveva ricoperto tutte le mani, ma continuaii senza sbattere ciglia.

Le gocce di sangue andarono a cadere sul lago, in un colore perverso, il ghiaccio ed il sangue, così diversi ma simili. Non sentivo dolore, almeno non lo mostravo.

Non mi importava se le mie nocchie si erano spaccate, se stavo sanguinando. Mi importava solo di lei.
Quando finalmente dopo tanto sangue versato, spaccai il ghiaccio in un colpo decisivo.

La mia pelle aperta entrò nell'acqua gelida bruciandomi come se fosse fuoco ardente e bollente su pelle asciutta. Dopodiché mi misi in piedi. Mi passai una mano tra I capelli e continuai a spaccare intorno con i piedi il ghiaccio.

Quando il lago fu rotto, tanto da farmi entrare con il corpo, mi tolsi il giacchetto, e mi tuffai immergendomi nella pozza blu.
Il freddo mi fece paralizzare per qualche momento. Le ossa mi facevano male per le basse temperatura, eppure l'unica cosa su cui mi concentrai era solo Else.

"Devi darti una mossa, sta passando troppo tempo."

Un orologio nella mia mente mi fece scattare in una mossa veloce. Tic tac, tic tac. Le mie braccia si mossero in traiettoria verso il basso.

Eppure non riuscivo a vedere il fondo. Non riuscivo a vedere Else.

Più i secondi passavano più sentivo la testa esplodere per il freddo. Il respiro si stava facendo corto, e l'aria nei polmoni stava sparendo sempre di più.
Nuotai il più veloce possibile quando improvvisamente vidi lei.

Else con i suoi capelli ammorbiditi che "fluttuavano" nell'acqua, così biondi e chiari. La sua pelle quasi bianca cadaverica e le sue guance leggermente rosate. Odiavo vederla così.

Allungai la mano verso il suo braccio, la tirai verso di me e gli strinsi la mano fredda scendendo poi lentamente con le dita lungo il suo polso. I battiti. Non riuscivo a sentirli.
Cazzo.

Spinsi con tutta la mia forza delle gambe e delle braccia, il mio corpo verso il buco nel ghiaccio, da dove passava un raggio di luce, che illuminava leggermente l'acqua nera e scura di quel lago.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaOnde histórias criam vida. Descubra agora