capitolo 1

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ormai da quel giorno sono passati anni, mentalmente sono la stessa, mi faccio domande su tutto ovviamente tutte senza risposte, mi è capitato spesso di incontrare dei demon's layer le loro katane mi mettevano molta paura, non mi sono mai difesa correvo e basta non li ho mai attaccati e anzi mi preoccupavo quasi per loro che correndo si potessero far male cadendo.

ma a loro non interessava avevano un obbiettivo: uccidermi

invece non mi è mai capitato di incontrare un altro demone, come me o meglio si li vedevo ma non ci ho mai parlato mi mettevano paura, a contrario mio che ho sembianze più o meno umane loro avevano il copro deformato.

ero dentro una piccola caverna e guardavo fuori era giorno e non potevo uscire, mi ricordo ancora la mattina che scoprii ciò mi sembrava che la pelle mi bruciasse, e quindi aspettavo la notte per ripartire nel mio viaggio alla ricerca di un posto senza umani o altri esseri viventi, e lì ci avrei vissuto il mio eterno.

dopo un po' di riflessioni vedo il sole calare e il cielo colorarsi di mille colori, per poi sparire dietro le montagne mi alzai e mi passai un po' la mano su quella veste che avevo da anni, ovviamente la pulivo spesso nei laghi o altrove ma è vecchia e non so ancora quanto durerà.

iniziai ad addentrarmi nella foresta avevo sempre l'aria spaventata come se qualcosa potesse spuntare e uccidermi... cosa che effettivamente poteva accadere, avevo una gran paura del buio ma per spostarmi non avevo scelta, stavo camminando da un bel po' di minuti quando senti un fruscio dietro di me

mi voltai immediatamente ma non vidi nessuno, mi guardai un po' attorno terrorizzata, ma non vedevo nulla e quindi pensai che me lo fossi immaginata ma appena mi rivoltai per camminare lo sentii di nuovo stavolta ero certa: era reale, mi rivoltai ancora poi dietro di me intravidi qualcosa, mi rivoltai immediatamente per notare che era un ragazzo dai lunghi capelli neri che sulle punte diventavano color menta così come gli occhi privi di emozioni, uno sguardo di ghiaccio

aveva la lama alzata per colpirmi volendo avrei anche potuto colpirlo ma mi limitai a schivare il colpo cadendo e mi rivoltai a gattoni per poi rialzarmi e correre via.

lui era molto più veloce rispetto agli altri ragazzi, avevo paura che se cadeva a quella velocità si sarebbe fatto male, io continuavo a correre sperando di seminarlo ma era più veloce di me e stava per raggiungermi, alzò la katana ma inciampò su un ramo e cadde, la lama finì lontano da lui cosa che mi fece guadagnare un po' di sicurezza, mi fermai e mi voltai avevo sempre o stesso sguardo spaventato

T/n: t-ti sei fatto male?

riuscii a borbottare

vedendo che faceva fatica a rialzarsi mi avicinai

T/n: v-vuoi una m-mano?

li allungai la mano per rialzarsi ma la schiaffeggiò e la ritirai subito, e iniziai ad indietreggiare però inciampai pure io finendo a terra, ero immobilizzata, lui si rialzò e riprese la katana mentre io mi portai le ginocchia al petto e le braccia ai lati della testa, e quindi sarei morta?

mi puntò la lama al collo, e si preparò per tirare un fendente

T/n: s-scusa

riuscii a dire per poi rannicchiarmi ancora di più per paura del suo attacco... che non arrivò mai

???: perché ti scusi?

disse con voce fredda

T/n: p-per farti p--perdere tempo, t-tu ora potresti essere a c-casa tua e i-invece mi devi inseguire, s-scusa

???: è il mio lavoro ammazzare i demoni

T/n: s-si ma anche perché p-prima sei caduta, s-sicuro di non esserti fatto male

nel frattempo io ero ancora rannicchiata ma avevo il mio sguardo puntato su di lui

???: perché ti preoccupi?

T/n: p-potresti esserti fatto male a causa mia

???: non mi sono fatto nulla

T/n: o-ok, allora uccidimi così potrai andare

???: come ti chiami?

T/n: T/n...

???: T/n, perché non mi hai attaccato?

T/n: i-in che senso?

???: quando ti stavo per uccidere da dietro avendo la lama in alto avevo tutto il torace colpibile al momento, e invece sei scappata via dubito che non te ne sei accorta visto che il tuo sguardo si è posato lì per qualche istante

T/n: n-non volevo farti male

???: ma sei un demone!

aveva la voce fredda ma il tono era leggermente più alto cosa che mi mise ancora più paura, di quanto non lo facesse vedere la sua lama costantemente sul mio collo

T/n: s-si, lo so... ma non mi piace far male agli altri

???: perché hai paura?

T/n: mi s-stai puntando la lama addosso potresti uccidermi in qualunque istante

???: e chi ti ha detto che ti voglio uccidere?

T/n: t-tu

rimise la katana nella fodera

???: vieni con me

mi prese per il braccio e mi alzò da terra trascinandomi e costringendomi a seguirlo

T/n: d-dove mi stai portando?

???: a casa mia

T/n: p-perché?

???: tu sei diversa dagli altri demoni, e non meriti la morte, io ti volevo uccidere ma appena sono caduto ti sei preoccupata di me

T/n: m-ma tu chi sei?

Tokito: Muichiro Tokito, pilastro della nebbia

T/n: p-pilastro?

Tokito: si

T/n: che cosa vuol dire?

Tokito: non lo sai?

scossi la testa a destra e a sinistra velocemente

Tokito: sono uno degli ammazza-demoni più forti

T/n: quindi ce ne sono altri?...

Tokito: si...

T/n: ma cosa lì dirai?

Tokito: nulla

T/n: s-scusa tieni un demone con te, e non li dici nulla

Tokito: a mala pena ricordo i loro nomi, e poi non lo sapranno

T/n: m-ma se mi scoprono?

si fermò

Tokito: non ti scopriranno e poi se ho capito io che sei buona lo capiranno anche loro

dopo un po' di camminata arrivammo ad una villa gigantesca, e rimasi incantata a guardarla ma visto che Tokito andava evidentemente di corsa non riuscii a guardarla per molto prima di entrare, dentro era stupenda

Tokito: io vado a letto, vieni anche tu?

il mio sguardo si posò sulla katana che intanto era ancora sulla cintura, io ero terrorizzata da essa, e lui accorgendosene la tolse e la mise da parte su un tavolo mentre mi fa cenno di seguirlo io deglutii e lo seguii era un lungo corridoio e a fine di esso c'era la sua camera, aprii un anta dell'armadio e tirò fuori due futon che mise letteralmente una da una parte e uno dall'altra.

poi andò in bagno mentre io ero rimasta in piedi cercando di capire quale sarebbe stato il mio e quale il suo, quando uscii era in pigiama e si mise nel futon facendomi capire che quallo vicino alla finestra era il mio

Tokito: che fai?

T/n: n-no, n-niente cercavo di capire quale fosse il mio 

dissi mentre mi avvicinai ad esso sedendomi guardando fuori dalla finestra le stelle, lui intanto si sdraio mentre io restai tutta la notte a guardare fuori dalla finestra cercando di capire come facevano le stelle ad essere tanto piccole.

𝐈𝐥 𝐌𝐢𝐨 𝐃𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 ♡︎ //Muichiro x reader//Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum