Ho davvero allungato il giro passando a prendere più di 60 brioche per i meccanici della Mercedes pur di non venire qui?

Andiamo! ma che pappa molle sono diventata?

Mi faccio coraggio e arrivo davanti ai tornelli, quei maledetti tornelli.

Mi avvicino di più rispetto a ieri, sono a un palmo dal lettore per il pass ma mi tiro indietro.

Sono decisamente scarsa, debole e incapace di affrontare le mie paure.

Mi allontano di qualche metro dai tornelli e mi siedo sopra ad un muretto.

Devo farcela, magari non riuscirò ad andare sul luogo dell'incidente per posare i fiori, ma posso almeno entrare e portare le brioche al box Mercedes.

Cerco di farmi coraggio, ma appena cerco di alzarmi in piedi, le stesse immagini del giorno prima si ripetono nella mia testa.

Le ignoro e continuo nella mia strada.

Le immagini nel mio cervello si fanno sempre più nitide, i suoni, i colori, il dolore, la sofferenza.

E come se stessi rivivendo quegli attimi da capo.

Sono sull'orlo di un attacco di panico che ormai ho imparato a calmare da sola.

Chiudo gli occhi, penso a un altro posto, cerco di riprodurre nella mia mente la palylist che ascolto sempre e cerco di lasciar scorrere via le emozioni che questo circuito mi trasmette.

Non voglio rischiare in un'altro attacco, odio averli e odio di più quando li ho davanti alle perosne.

Mi siedo esattamente dove ero prima e scrivo rassegnata un messaggio a papà.

Chat con "Papo🦣"

Papo guarda che sono
fuori con delle brioche per
i tuoi meccanici e per te,
sono di fretta non è che riesci a
mandare qualcuno a prenderle?

Arriva James,
ma tu non mentirmi

non ti sto mentendo,
devo andare a fare shopping

e per questo sei di fretta?

si perché sennò i
negozi chiudono

parli come se non ti
conoscessi da 19 anni

sono ancora 18

Chiudo la conversazione e rimango ferma sul muretto ad aspettare che arrivi il famosissimo James : il deliveroo delle mie brioche.

"Di nuovo qui? " dice una voce familiare con un accento britannico.

"Sempre qui" ribatto alzando le spalle e marcando per bene la prima parola.

"Che ci fai fuori?" chiede facendomi cenno con la testa di seguirlo dentro al circuito.

"Non ho proprio voglia di entrare" affermo.

"È perché se qui allora? Non ci passi proprio per caso davanti all'ingresso del paddock" dice il ragazzo riccio avvicinandosi a me.

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