Street Dreams - A Shigaraki Tomura story.

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"Ancora una volta l'eroe All Might riesce ad arrivare in tempo sul posto e salvare tutti i condomini rimasti coinvolti nel crollo del loro palazzo, proprio a-"

Click.

Eroe dei miei stivali. Tu non meriti il titolo d'eroe.  Nessuno lo merita. Vi odio, vi odio, vi odio, vi od-

"Shigaraki, signorino, sta bene?"

Alzo lo sguardo dalla TV spenta alla porta. Kurogiri.

"Grazie, Kurogiri" dico con voce bassa e ferma, "sto bene."

"Allora vado, Shigaraki. Mi trova al bar in caso di necessità."

I suoi passi si allontanano con calma dalla porta della mia camera e procedo, una volta nel totale silenzio, ad affondare il mio viso nel morbido cuscino di fianco a me.
Occhi socchiusi e labbra incurvate all'insù leggermente. I capelli mi caddero sugli occhi di poco.
Strinsi l'ormai caldo cuscino che emanava il mio profumo e socchiusi gli occhi, godendomi il silenzio pacato.

Fin troppo tranquillo per i miei gusti. Di solito le mie giornate non passavano così... lentamente. Mi dava sui nervi.

"Giornata del cazzo, eh?" La mia domanda fu rivolta all'action figure davanti me, un action figure che avevo comprato poco tempo fa. Non mi dispiaceva riempire la mia mensola in quel modo. Tanto non le pagavo.

L'oggetto continuò a fissarmi col suo sorriso dipinto, nessuna risposta.

"Sai, a volte vorrei che tutti voi mi parlaste." Gesticolai, alzandomi. Mi riferì alle altre action figures in camera mia, ma ancora nessuna risposta, crollai nuovamente sul letto e sul cuscino.

Fissai il soffitto.

"Kurogiri!" Urlai.

L'uomo-portale udì le mie urla e si gettò subito davanti la porta, spalancandola.

"Signorino, cosa la turba?"

"Credo sia giunto il momento di compiere qualche crimine. Dobbiamo escogitare un modo per sconfiggere quel cazzone di All Might, subito, immediatamente! Facciamoci venire un'idea."

"Se posso permettermi" Kurogiri avanzò verso i bordi del mio letto, "che ne pensa dei Nomu che il vostro maestro le ha donato? Non sarebbe ottimo utilizzarli?"

"Dove vuoi arrivare, uomo-fumo?!" Scattai alla sua domanda e mi misi a sedere sul letto.

"Shigaraki Tomura, non può aspettare ormai."

Questo significa solo una cosa: confrontarmi col mio Maestro.