#SPECIALE 1

19.9K 957 240
                                    

#SPECIALE

I supereroi non sono mai sembrati così belli.

Harry sentiva che qualcosa non andava, era come se sentisse una sensazione strana allo stomaco, come quando sei fuori a divertirti ma hai la sopprimente sensazione di aver dimenticato qualcosa a casa o quando sei insieme a una persona a te cara, lei ti sorride e tu sai che in qualche modo gli hai mentito, che hai segreto che non puoi rivelargli, in poche parole, in quel momento, il riccio si sentiva a disagio seduto sul sedile della Volkswagen blu.
-Cos’è il gatto ti ha mangiato la lingua?- chiese Louis d’un tratto, distogliendo l’attenzione dalla strada per un secondo, giusto per guardare il ragazzino al suo fianco che si muoveva sul sedile come se fosse scomodo.
Harry vide gli occhi azzurri del maggiore spostarsi su di lui e per un secondo si impose di restare immobile ma non importava quanto ci provasse, il suo corpo sembrava muoversi da solo, come il cervello avesse smesso di mandare i comandi ai suoi arti.
-No, e che è strano stare qua seduto e sapere che tra poco passeremo una serata insieme come due vecchi amici..- ed ecco che il suo cervello l’abbandonava di nuovo, senza preoccuparsi di bloccare il flusso di pensieri che stavano uscendo dalla sua bocca
–Cioè, non che noi fossimo mai stati amici..- prese un respiro –E forse è per questo che mi sono ammutolito, perché non so cosa dire.- ammise il minore, guardando di sottecchi Louis che non si scompose e continuò a guidare come se lui non avesse mai aperto bocca –Ho la costante paura di dire qualcosa di stupido come mio solito e, non so, magari di rovinare il momento..- continuò -Ha senso, vero? Praticamente, di solito, quando siamo insieme non facciamo altro che stuzzicarci e litigare ma in quei casi noi non eravamo “amici”..- parlò, mimando con le mani delle virgolette nell’aria per l’ultima parola da lui pronunciata –E invece ora siamo qui da “amici” e tu hai fatto una cosa carina, stranamente, e quindi  alla fine del discorso, semplicemente, penso che..- sospirò –Avrei dovuto stare zitto- disse di colpo, tornando poi con lo sguardo rivolto verso il finestrino.
Louis scosse la testa in segno di resa, sapeva che, per quando Harry avesse provato a non parlare, tutta la serata sarebbe stata così, con i monologhi e gli sproloqui del minore. Se non fosse intento a guidare si passerebbe anche una mano in volto, come la miglior queen del dramma, ma evitò di farlo perchè non era da lui.
-Harry? Tu ti rendi conto che aprendo la bocca hai detto SOLO stupidate, vero?- domandò con calma e pacatezza, come se stesse cercando di far capire qualcosa a un bambino piccolo.
Il minore quasi sobbalzò al sentire quella domanda, perché lo sapeva, n’era certo, che quella sarebbe stata la sua reazione. Così si limitò ad annuire, consapevole che il maggiore non potesse vederlo ma che comunque avrebbe interpretato il suo silenzio come un ‘sì’.
-Sai? In questi giorni mi ero quasi dimenticato quanto potessi essere ancora più fastidioso di persona- sogghignò il maggiore, mentre esprimeva quel suo pensiero.

------------------------------------

La sala non era piena, in realtà c’erano altri 10 ragazzi oltre a loro, tutti della sua età e con maglie di ogni genere con rappresentati i loro, forse, eroi preferiti.
Anche Harry ne aveva una indosso  ma era nascosta dalla felpa blu scuro, l’unico capo che lo proteggeva dalle prese in giro gratuite che Louis gli avrebbe fatto se avesse scoperto la sua maglia con la figura di Thor, in stile fumetto, stampata sopra.
-Sei a posto così?- chiese il maggiore, raggiungendolo e porgendogli una confezione di Pop Corn e un bicchiere di carta, contenente la sua bibita gasata, che gli era andato a prendere.
-Sì, grazie- rispose, abbassando lo sguardo sulla sua provvista.
Erano posizionati in un angolo della sala, in alto, era stata un scelta strategica quella di Harry e Liam prenotare quei posti, così avrebbero potuto commentare i vari film, senza però disturbare troppo le altre persone.
-Quindi Harry, cosa stiamo per vedere?- chiese Louis, afferrando una manciata di pop corn dalla propria confezione e mettendosela, poi, in bocca.
-Ehm, questa è la serata dedicata a Thor.- rispose, alzando per la prima volto, da quando avevano preso posto, e  puntando i suoi occhi verdi in quelli azzurri del maggiore –Quindi prima faranno vedere Thor, poi The Avengers e dopo ancora Thor: The dark world- spiegò, continuando a tenere lo sguardo fisso in quello dell’altro.
-Okay ma non capisco una cosa..- commentò subito il maggiore, mantenendo il contatto –Se è la serata dedicata a Thor, cosa centrano gli Avengers?-
Harry quasi rischiò di soffocarsi con la sua stessa saliva a quella domanda e spalcando i suoi grandi occhi da cerbiatto, puntò un dito accusatorio al petto di Louis.
-Tu non hai mai visto Thor, ammettilo- disse, parlando a bassa voce, per paura che se gli altri lo avessero sentito, avrebbero iniziato a guardare male Louis e poi Harry per aver portato un estraneo al loro ritrovo di fanatici della Marvel.
Louis sembrò capire, perché d’un tratto iniziò a guardarsi intorno, non curandosi del dito puntato ancora sul suo petto e che stava iniziando a bruciargli la pelle anche se c’era della stoffa a dividerli.
Poi quando torno con gli occhi a Harry, scosse lentamente la testa, come se Harry fosse un leone e un minimo movimento azzardato avrebbe fatto balzare la bestia su di lui e l’avrebbe fatto a pezzi.
-Mi prendi in giro!- esclamò in fatti il minore, alzando la sua voce di qualche ottava.
Un paio di teste più in sotto si girarono verso la loro postazione ma poi, come se quella scenetta non gli interessasse, tornarono a fare quello che stavano facendo.
-Abbassa la voce moccioso- lo sgridò Louis, spostando poi a malo modo l’indice di Harry –Non sono un nerd come voi, quindi permettimi di dire che no, non ho mai visto Thor, anche se Liam ogni tanto me l’aveva chiesto.-
Il riccio iniziò ad accusarlo con gli occhi, sapendo che, se solo avesse provato a toccarlo di nuovo, il liscio gli avrebbe staccato una mano.
-Non guardarmi così, ci siamo intesi?- lo attaccò Louis, stufo di essere accusato per non aver visto degli stupidi film.
-Intesi- rispose dopo un paio di secondi Harry, arrendendosi all’evidenza e non facendo più storie.
Dopo un paio di minuti passati in silenzio e con il brusio delle altre voci come sottofondo, Louis sollevo lo sguardò dal suo pacco di Pop corn un po’ meno pieno e girò il busto quando bastava per guardare il ragazzino a fianco a lui.
Harry aveva lo sguardo basso, anche lui intento a guardare la sua confezione tra le braccia, i suoi pop corn sembravano ancora tutti intatti, forse a furia di venire a vedere queste Maratone negli anni con Liam, aveva imparato che conservare il cibo per il film era meglio che finirlo prima ancora che le luci si spengano.
Aveva i ricci che gli ricadevano sulla fronte e sui lati del viso, coprendo i suoi occhi e i suoi zigomi, l’unica cosa che era evidente dal punto in cui Louis lo stava osservando, erano le labbra socchiuse, rosse e gonfie, come se Harry avesse passato la sua intera esistenza a morderle e torturarle. Ma Louis sapeva che, anche se da una parte era veramente così, le labbra del giovane erano sempre state piene e di quel colore così intenso, ipnotizzante. Anche se il maggiore non l’avrebbe mai ammesso, aveva imparato a memoria ogni minimo dettaglio di quel ragazzino odioso e logorroico, persino la sua voce l’avrebbe individuata tra quelle di mille altre persone a furia di sentirlo parlare negli ultimi 12 anni.
-Mi stai consumando..- sentì quella voce dire, spaventandolo e facendogli perdere così un battito del suo povero cuore.
-Mmh..- mugugnò come se fosse stato appena svegliato
–Cos’hai detto?- domandò, notando poi, con stupore, che le luci prima accese della sala, ora erano spente e l’unica luce proveniva dal grande schermo che proiettava un serie di immagini.
-Lascia stare Louis..- sussurrò Harry, con lo sguardo non più abbassato ma fisso sullo schermo
–Ora però concentrati se vuoi capire qualcosa, il film sta per iniziare-  gli raccomandò, sollevando un angolo della bocca e facendo comparire una fossetta che anche al buio si notava benissimo.
Il maggiore annuì e iniziò anche a lui a prestare attenzione alle immagini proiettate.

--------------------------------------

Louis si passò entrambe la mani tra i capelli, e sbattette un paio di volte le palpebre, si riprese.
Il primo film era appena finito e Louis poteva ancora sentire Harry commentare le scene appena viste.
Per tutta la durata di Thor, in realtà, il piccole non aveva fatto altro, aveva parlato a macchinetta più a se stesso che a Louis, imprecando anche qualche volta quando “il suo amato Hemsworth”,così l’aveva chiamato, veniva sbattuto di qua e di là dai giganti di ghiaccio e poteva giurare di averlo sentito dire anche: “Che merda.." quando Thor aveva baciato Jane ma “Ehi” aveva poi detto “E’ solo la gelosia che parla, Chris rimarrà sempre il mio sogno erotico”.
E quindi Louis non aveva detto nulla, aveva semplicemente scosso la testa rassegnato e aveva continuato a guardare il film.
Ora, però, doveva ammetterlo: la storia gli era piaciuta, anzi qualche volta si era trovato a concordare, non a voce alta, con Harry su qualche imprecazione o commento ma ancora non sapeva se sarebbe sopravvissuto ad  altre due film con il continuo parlare del riccio.
-Lou..- lo chiamò Harry, con fare lamentoso.
-Dimmi..- chiese, passandosi ancora una mano sul viso e poi ponendo la sua attenzione sul ragazzo
-Devo andare in bagno.-  Louis, sollevò un sopracciglio, curioso.
-Beh.. allora vai- disse a disagio, Harry annuì e si alzò, posando la confezione dei pop corn e la bibita sulla poltrona, dove pochi secondi prima c’era seduto lui.
-Harry?- sta volta era il turno del maggiore di richiamarlo.
Il minore si girò verso di lui, con i capelli scompigliati per le troppe volte in cui ci aveva infilato le sue lunghe dita, le guance arrossate per l’improvvisa ira che gli era venuta nei confronti di Loki e con gli occhi ludici per il continuo fissare lo schermo. Sembrava ancora più piccolo di quello che realmente era.
-Dimmi..-
-Nulla.- disse scuotendo la testa e lasciando che Harry andasse.
Per questa volta non l’avrebbe preso in giro per il palese modo in cui gli aveva chiesto il permesso di andare ai servizi, sorrise semplicemente per la stupidità di quel ragazzo e rubò una manciata di pop corn dalla confezione abbandonata del più piccolo

--------------------------------------------------------------------------------------------------

Il resto della serata era passata così, tra il continuo parlare e imprecare di Harry, la disperazione di Louis e la sua improvvisa voglia di diventare sordo.
Quando la maratona finì, uscirono e arrivarono alla macchina erano le 2:00.
-Cazzo!- imprecò per la centesima volta Harry, entrando in auto, sedendosi sul sedile e stiracchiandosi.
–E’ tardissimo- disse, notando anche lui l’orario –Ma mi sono divertito  continuò, sbadigliando e appoggiando la testa al finestrino con fare stanco –Grazie Lou- lo ringraziò con la voce più roca del solito.
-Anch’io mi sono divertito..- ammise Louis, mettendo in moto l’auto e uscendo dal parcheggio –Ma ora mi dici perché Thor è il tuo super eroe preferito? Cioè, Superman è molto meglio- ammise con un sopracciglio alzato e un po’ divertito, sapendo che il minore quella suo frecciatina non l’avrebbe apprezzata.
Harry infatti si mise subito dritto sul suo posto, come se gli avessero rovesciato un secchio d’acqua gelata in testa.
-Mi stai prendendo in giro?- chiese -Thor è molto più figo, il suo pianeta, la sua storia, la sua invincibilità. Thor batterebbe Super man ad occhi chiusi- commentò con superiorità, come se fosse una questione di vita o di morte difendere il suo eroe preferito.
-Ma.. se lo dici tu ma Super man almeno ha un costume più bello.- rispose sogghignando, facendo così capire ad Harry che stava scherzando.
-Se vuoi la posso comprare anche a te una calza maglia blu, poi vediamo se ti dona- rispose piccato, facendogli l’occhiolino.
-Sta zitto, Harold- lo riprese con fare scherzoso.
-Comunque sai una cosa?- domandò Harry, usando ancora quel tono stanco e appoggiando nuovamente la testa al finestrino –I supereroi non mi erano mai sembrati così belli. Forse sarà stato perché ero con te, perché con la tua presenza inaspettata, nuova, è stato come guardare quei film, visti e rivisti, per la prima- mormorò, sbadigliando e chiudendo gli occhi.
Non si era addormentato ma era chiaramente stanco e Louis diede la colpa alla stanchezza per quella rivelazione.

Text me. LarryWhere stories live. Discover now